Da quando sono arrivato a Imola la vicenda di Cassiano, educatore della gioventù che non rinunciò a comunicare la fede cristiana ai suoi studenti, mi ha veramente colpito.
Alcuni cittadini, come voi sapete, lo denunciarono.
Processato, gli fu ordinato di rinunciare al proprio credo e di sacrificare agli dei della religione romana.
Cassiano rifiutò e fu condannato a morte.
Ed il giudice impose ai suoi studenti di eseguire la condanna.
Mons. Crepaldi: Il progressismo e la dottrina sociale della Chiesa
di S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi
Arcivescovo di Trieste
Presidente dell’Osservatorio Van Thuan
Questo numero del Bollettino è dedicato al Progressismo, sia esso politico che filosofico e teologico. Era una riflessione doverosa da fare da parte del nostro Osservatorio, perché il progressismo, se assunto nelle sue radicali motivazioni, rende inutile la Dottrina sociale della Chiesa in quanto tale, che viene contestata alle radici.
Non c’è dubbio che l’evento cristiano abbia avuto delle salutari conseguenze anche sociali e politiche e che, quindi, abbia anche migliorato la conduzione umana e sociale (1).
Se questo non è adeguatamente risaputo è perché proprio l’ideologia progressista lo ha sempre negato, presentando il progresso come una liberazione dalla religione cristiana. Si è così costituita una mentalità diffusa, anzi addirittura una cultura, secondo la quale il cristianesimo non ha prodotto miglioramenti e progressi, ma il contrario.