Pubblichiamo di seguito un’intervista esclusiva che S.E.R. mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana, ha concesso a Messa in Latino, dopo l’uscita del suo nuovo volume – con Diane Montagna – Christus vincit1 Nella prima parte del libro Lei ripercorre le vicende della Sua famiglia in Unione Sovietica: come è stato possibile trasmettere la fede sotto il regime e come era vissuta in casa sua?
La fede era trasmessa quasi esclusivamente in famiglia, dentro casa. Avevamo il buon vecchio catechismo tedesco, un libro intitolato Storie bibliche, con belle illustrazioni e una breve sintesi degli eventi più importanti della Sacra Scrittura. Avevamo manuali e raccolte di preghiere tradizionali. Mia madre impartiva regolari lezioni di catechismo a noi bambini (eravamo quattro), è stata per me la prima (e migliore) catechista. Ogni giorno pregavamo tutti quanti insieme: al mattino e alla sera. Erano preghiere brevi, ma recitate sempre insieme.
Avevamo il “culto domenicale”, cioè la domenica mattina, chiuse le finestre e la porta della casa, i miei genitori radunavano noi bambini per un’ora di preghiere, un’ora santa, poiché non c’erano sacerdoti. Era una atmosfera catacombale, propria di una vera chiesa domestica. Ci univamo spiritualmente con tutte le Sante Messe che venivano celebrate in quel momento nel mondo e facevamo la Comunione spirituale. Questo “culto domenicale” della chiesa domestica in famiglia è una delle memorie più care e sante della mia vita.

“Durante questo mese [di luglio] dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, è opportuno riflettere sull’apostolato fondamentale, che promuove il rispetto per l’inviolabile dignità della vita umana, poiché Cristo ha versato il Suo Sangue per la salvezza di tutti gli uomini.
del Card. R. L. Burke
di fr. René Stockman
Il cardinale Sarah e il papa emerito Benedetto XVI hanno pubblicato un libro sul celibato sacerdotale, perché oggi questo argomento è così importante?
In un mondo di fuggitivi, chi va nella direzione opposta sembra un disertore.
Il quotidiano dei vescovi inneggia all’Unione Europea e la pone come modello.