Avvenire. Un altro scivolone in tema di famiglia

Alla cortese attenzione del Direttore di Avvenire, Marco Tarquinio.
Egregio Direttore,
ma dove stiamo andando con il giornale che dovrebbe dare voce ai cattolici desiderosi di seguire il Magistero della Chiesa? Soprattutto in quel campo così sotto attacco che è la famiglia?
Perché si trovano articoli, con sempre maggiore frequenza, che creano confusione riguardo all’insegnamento cattolico su ciò che papa Francesco, in continuità con quanto costantemente abbiamo imparato dal catechismo, definisce famiglia, in modo univoco, come quella realtà costituita dal rapporto d’amore tra un uomo e una donna?
Perché il suo giornale riporta questa notizia: «Alle ore 12 di questa mattina, 16 giugno 2018, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza una Delegazione del Forum delle Associazioni Familiari in occasione del 25° anniversario della nascita dell’attività associativa» e poi di seguito queste affermazioni chiarissime del pontefice: «Poi oggi – fa male dirlo – si parla di famiglie “diversificate”: diversi tipi di famiglia. Sì, è vero che la parola “famiglia” è una parola analogica, perché si parla della “famiglia” delle stelle, delle “famiglie” degli alberi, delle “famiglie” degli animali… è una parola analogica. Ma la famiglia umana come immagine di Dio, uomo e donna, è una sola. È una sola…»?
E allora perché poi, Direttore, permette a un suo giornalista di pubblicare questa intervista a colui che dovrebbe essere il maggiore interprete dell’insegnamento della Chiesa sulla famiglia (vista la carica che ricopre) confondendo le relazioni «omogenitoriali» con quella che è l’unica forma di famiglia?

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E ora Avvenire apre anche al gender

Con un articolo apparso il 28/11/2020 il quotidiano dei nostri Vescovi apre

  • al DDL Zan sulle presunte discriminazioni di persone omosessuali,
  • all’educazione sessuale nelle scuole,
  • alla fede nello Stato-educatore dei nostri figli
  • ai rapporti omosessuali,
  • e dà la colpa alla famiglia per l’attuale deriva etica.

E’ l’ultimo cedimento di una serie impressionante, che nel 2020 ha visto:

Questa volta non si tratta di un’opinione o di una “lettera al direttore”, ma proprio di una “analisi” (sic!), comparsa in prima pagina e nell’inserto “Famiglia e vita”.

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Card. Burke: un gesto dirompente? tornare al Catechismo!

La famiglia è il luogo ove padre, madre e figli sono chiamati a diventare santi, a tendere alla salvezza eterna, a camminare insieme verso il Paradiso.
Oppure può diventare il luogo della propria condanna, della dannazione, il proprio inferno.
Dipende da quanto i coniugi corrispondano al progetto di Dio su di loro e ad esso conformino anche la prole.
Per riuscirvi, hanno uno strumento eccezionale: il Catechismo, ove la nostra fede viene presentata in modo sistematico.

Come giungere alla salvezza eterna (ed evitare la dannazione), come vivere l’alta vocazione alla verginità, come contrastare il flagello della contraccezione, come promuovere la vita? Sono questi i veri temi, su cui interrogarsi oggi in famiglia e con urgenza.
A richiederlo è la situazione, divenuta ormai davvero preoccupante.

Su tutto questo Jeanne Smits ha intervistato il card. Raymond Leo Burke, sempre distintosi per l’attenzione rivolta a questi argomenti, come dimostrano – tra l’altro – il suo intervento al Rome Life Forum e la sua costante partecipazione alla Marcia per la Vita di Roma.

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Mons. Crepaldi Vescovo di Trieste. Genitori state attenti!

Molte recenti vicende di cronaca minorile ci hanno colpito in profondità perché hanno rivelato casi di inganno e violenza sistematica contro i nostri figli e un odio sistematico contro la famiglia.
Il Forteto, Bibbiano, le ingenti risorse all’educazione gender da parte del Comune di Milano, riduzione Lgbt tramite Paperino… hanno fatto emergere il problema della sicurezza dei nostri bambini, ragazzi e giovani agli educatori, agli operatori dei servizi sociali, ai giudici per i minori,  agli “esperti”, agli animatori… alle “istituzioni”.

Un tempo l’esistenza di una diffusa etica pubblica garantiva i genitori.
Nella società c’era una comune valutazione dell’importanza del capitale sociale da formare ad alcuni valori ritenuti fondamentali.

L’onestà nel comportamento, il rispetto tra i sessi, la centralità dei genitori nell’educazione, l’aiuto delle istituzioni verso la famiglia naturale, una condivisa religiosità che abituava alla coscienza del bene e del male e del rapporto di alcuni nostri comportamenti con l’Assoluto, permettevano ai genitori una certa tranquillità quando mandavano il figlio in gita, in “colonia” al mare, al campo-scuola, perfino quando lo mandavano in strada o in piazza a giocare a pallone, o dal bottegaio a fare la spesa.
Non parliamo poi di quando lo mandavamo a scuola.
I servizi sociali allora erano marginali.

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Mons. Mosciatti (Imola): una cultura che ha sistematicamente demolito le condizioni e i luoghi stessi dell’educazione

Vetera et Nova: Mons. Ghirelli e Mons. Mosciatti, vescovi di Imola.

Per la Festa del Patrono, il successore dell’amatissimo Mons. Ghirelli parla per la prima volta alla città.
Parla di famiglia, di figli, di educazione.
Con parole simili a quelle pronunciate molti anni fa al liceo Berchet.

L’esempio di san Cassiano

Da quando sono arrivato a Imola la vicenda di Cassiano, educatore della gioventù che non rinunciò a comunicare la fede cristiana ai suoi studenti, mi ha veramente colpito.
Alcuni cittadini, come voi sapete, lo denunciarono.
Processato, gli fu ordinato di rinunciare al proprio credo e di sacrificare agli dei della religione romana.
Cassiano rifiutò e fu condannato a morte.
Ed il giudice impose ai suoi studenti di eseguire la condanna.

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Mons. Camisasca: Perchè si distrugge il Pont. Ist. per la Famiglia?

Il Vescovo di Reggio Emilia domanda pubblicamente: si vuole cancellare l’eredità di san Giovanni Paolo II?
Perchè è stata eliminato l’insegnamento della teologia morale fondamentale  (attorno a cui Giovanni Paolo II aveva costruito l’istituto)?
Che ne è della “teologia del corpo” di S. Giovanni Paolo II?
Perchè sono stati licenziati gli insegnanti simbolo (come monsignor Livio Melina e padre José Noriega)?
In base a quale logica tutti i licenziamenti e nuove assunzioni avvengono a pura discrezione di monsignor Paglia?

 

Pastorale della famiglia: continuità e novità

Lettera ad Avvenire del 3 agosto 2019 di Mons. Massimo Camisasca vescovo di Reggio Emilia – Guastalla.

 

Caro direttore, ho seguito con preoccupazione, per quanto mi è stato possibile, i resoconti forniti dalla stampa sulle recenti vicende relative al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia.
Presso l’Istituto ho seguito i corsi di Licenza nei lontani anni Ottanta. Ho così avuto modo di conoscere molto da vicino e di apprezzare l’insegnamento che lì veniva svolto.

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Vescovi coraggiosi: Mons. Thomas Olmsted (Phoenix – USA)

Nei tempi in cui viviamo, carichi di ideologie che attaccano le colonne stesse della Creazione, i cristiani sono chiamati a difendere il matrimonio e la vita, fin dal suo concepimento, anche a costo di subire persecuzioni.
A richiamare i fedeli alla loro vocazione battesimale è il vescovo di Phoenix, Thomas Olmsted, che il martedì dell’Ottava di Pasqua ha tenuto un potente discorso alla National Catholic Prayer Breakfast di Washington, il raduno annuale cui partecipano leader laici e religiosi del mondo cattolico, ricordando innanzitutto che «il primo dovere e vero privilegio di chiunque voglia servire il Signore è essere un fedele testimone della Sua gloriosa Croce e Risurrezione», nella consapevolezza che «la missione della Chiesa dipende dalla fedeltà di Gesù Cristo vivente».

All’evento, nato nel 2004 in risposta alla chiamata di Giovanni Paolo II a una nuova evangelizzazione, Olmsted ha citato le famose parole pronunciate dal santo polacco nell’omelia del 7 ottobre 1979 al Capitol Mall («Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana è minacciata…») e ricordato gli inizi del proprio ministero sacerdotale.

«Per la Provvidenza di Dio, sono stato ordinato sacerdote nello stesso anno della Roe contro Wade [1973, ndr]. Durante tutta la mia vita e il mio ministero, camminando nell’ombra oscura proiettata dalla famigerata sentenza della Corte Suprema, Cristo mi ha convocato per sollevare la verità proclamata dal Concilio Vaticano II che l’aborto è un “abominevole delitto” (Gaudium et Spes, 51). È mio dovere pastorale testimoniare il Vangelo della vita, e pregare e lavorare per una restaurata protezione nella legge del più vulnerabile tra noi».

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Mons. Conley (Nebraska): nella Chiesa c’è confusione sulla sessualità

Vescovo Conley: nella Chiesa ci sono voci inquietanti, anche ad altissimo livello, in materia di sessualità

Il vescovo James Conley, vescovo di Lincoln, Nebraska, ha detto che c’è “incertezza e confusione” all’interno della Chiesa sull’insegnamento morale, anche “ad un livello molto alto” della gerarchia. Nella Chiesa ci sono voci inquietanti, anche ad altissimo livello, in materia di sessualità.

Di seguito un articolo dello staff del Catholic Herald, nella traduzione di Sabino Paciolla.

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Il vescovo James Conley, vescovo di Lincoln, Nebraska, ha detto che c’è “incertezza e confusione” all’interno della Chiesa sull’insegnamento morale, anche “ad un livello molto alto” della gerarchia.

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Dreher: l’Europa sta morendo perché rinnega la sua storia

L’Europa sta morendo, a livello demografico e prima ancora culturale, perché rinnega la sua storia cristiana ed è incapace di trasmettere un senso ai suoi abitanti, immersi in una società sempre più invasa dalla cultura del nulla.
Davanti a questo quadro disperante solo la proposta di un cristianesimo autentico, che non si metta a inseguire il mondo ma cerchi Dio, può ricostruire pian piano una cultura e fornire la via d’uscita.

È questa in sintesi l’analisi che lo scrittore statunitense Rod Dreher fa sul Vecchio Continente, prendendo spunto dalla lettura di un libro del giornalista britannico Douglas Murray, The strange death of Europe. Immigration, identity, islam, e di un articolo di Sandro Magister sulla crisi demografica in Italia ribadita dagli ultimi dati dell’Istat.

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Vescovi coraggiosi. Mons. Burbidge sull’istruzione parentale

Un «dono» per la Chiesa. Così lo statunitense Monsignor Michael Burbidge, vescovo di Arlington (Virginia), ha ringraziato le famiglie che fanno istruzione parentale occupandosi cioè direttamente, o in casa (da qui il termine inglese homeschooling) o in piccole scuole portate avanti insieme ad altre famiglie, di istruire i loro figli.
Una realtà ancora poco conosciuta ma che va crescendo tanto negli Usa quanto in altri Paesi, Italia compresa (la nostra stessa Costituzione recita all’articolo 30 che i genitori hanno il «dovere e diritto» di «istruire ed educare i figli», aggiungendo all’articolo 34 che l’istruzione è obbligatoria «per almeno otto anni», ma senza che vi sia l’obbligo di scegliere come mezzo la scuola istituzionalizzata), dove stanno aumentando le famiglie che la scelgono e ci sono siti come Alleanza Parentale che aiutano a comprenderne il fine in un’ottica cristiana, quindi orientata all’eternità.

Istruzione parentale, Mons. Burbidge alle famiglie:
«Siete un dono per la Chiesa»

Burbidge, durante l’omelia tenuta il 19 ottobre in occasione di una Messa dedicata, ha voluto ringraziare i genitori che scelgono l’homeschooling per il fatto di «prendere seriamente quella responsabilità di essere i primi insegnanti dei vostri figli nelle vie della fede» e, come riferisce LifeSiteNews, ha spiegato che già nel sacramento del Battesimo viene reso esplicito il dovere dei genitori di essere i primi insegnanti dei figli. Richiamando un insegnamento contenuto nella Gravissimum Educationis, ha poi detto: «Voi capite cosa dice il Concilio Vaticano II: “Appartiene particolarmente alla famiglia cristiana, arricchita dal sacramento del matrimonio, il dovere di insegnare ai bambini a conoscere Dio, ad adorare Dio, e ad amare il prossimo”».

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