Andrea Tornielli, La passione. Dai Vangeli al film di Mel Gibson, con una prefazione di Vittorio Messori e una postfazione di Gianfranco Ravasi, Società Europea di Edizioni, edizione speciale per Il Giornale (in vendita nelle edicole dal 6 aprile), Milano 2004, pp. 210, € 5,90.
«Ci vorrebbe una guida, qualcosa come un piccolo manuale per aiutare a capire il significato di quelle dodici ore a Gerusalemme e di queste due ore di proiezione che ce le sbattono in faccia in modo tanto provocatorio». Così lo scrittore Vittorio Messori inizia la prefazione a La Passione. Dai Vangeli al film di Mel Gibson scritto da Andrea Tornielli, vaticanista del «Giornale», raccontando com’è nata l’idea del volume. L’autore del libro (210 pagine, 5,90 euro, in vendita nelle edicole dal 6 aprile) ha descritto e confrontato ogni sequenza della «Passione di Cristo» con il testo dei quattro evangelisti e con il racconto di Anna Katharina Emmerick, la mistica con le stimmate alle cui visioni Gibson si è ispirato per tutte le scene che non trovano riscontro nel Vangelo. Ne è nata un’inchiesta che, a partire dal film, ripercorre le ultime ore di Gesù alla luce delle più recenti ricerche storiche e aiuta a scoprire tutti gli indizi di storicità disseminati nei testi evangelici.
«Certo – osserva il biblista Gianfranco Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, che firma la postfazione al libro – il film segue prospettive più immediate, sollecita altre emozioni, provoca critiche, suggerisce riserve: lo stesso eccesso di violenza e di sofferenza contrasta con l’estrema sobrietà e asciuttezza della narrazione evangelica che, proprio in questo modo, riesce a segnalare la tragicità di quei momenti e di quegli atti. Ha fatto bene, allora, Tornielli a riportare il lettore a quella fonte unica e insostituibile, mostrandone la preziosità e la consistenza. Lungo l’itinerario che egli propone seguendo le varie tappe della Passione si riesce, allora, a comprendere – oltre ogni pur autentica commozione – il cuore del mistero cristiano».
Nell’introduzione del libro, e quindi nel secondo capitolo, dedicato all’udienza davanti al sinedrio, viene affrontato il tema dell’accusa di antisemitismo, rivolta da alcuni ambienti ebraici al film di Gibson, e viene descritto come il regista abbia introdotto in quella occasione due sacerdoti che intervengono e si battono a favore del Nazareno. Si tratta di personaggi che non sono citati dai Vangeli (anche se la presenza di dissenzienti all’interno del massimo organo di autogoverno religioso e politico dell’epoca è più che verosimile, come dimostra l’episodio di Gamaliele, citato dagli Atti degli Apostoli): con la loro presenza rendono evidente che le responsabilità nella condanna di Cristo non si possono estendere neanche all’intero vertice del sinedrio di allora. (altro…)