(il Nuovo) Gli estremisti serbi volevano colpire il Papa

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Gli estremisti serbi volevano colpire il Papa L’occasione sarebbe stata fornita dal viaggio del Pontefice in Croazia e a Banja Luka. Sarebbe stato assoldato un mercenario sloveno, mentre lungo il corteo erano schierati gruppi di attentatori

SARAJEVO – Un attentato contro Giovanni Paolo II. A pianificarlo sarebbe stato il movimento di estremisti cetnici serbi “Ravna Gora”, che miravano a colpire il Pontefice durante il viaggio in Croazia dal 5 al 9 giugno e la visita a Banja Luka, nella Repubblica Srpska la scorsa domenica. A darne notizia è il quotidiano di Sarajevo ‘Oslobodjenje’ citando fonti vicine al governo centrale bosniaco. L’informazione sullo scenario degli attentati era nota alla polizia della Repubblica Srpska (Rs, entità serba della Bosnia) e ai servizi segreti occidentali da tre mesi. Secondo le stesse fonti, durante la visita in Croazia doveva essere assoldato un mercenario in Slovenia. A Banja Luka, invece, secondo i servizi segreti occidentali, dovevano esserci più gruppi di attentatori lungo le strade percorse dal corteo papale affidando l’azione a chi avesse avuto l’occasione più favorevole. Il capo della polizia della Rs, Radomir Njegus, ha confermato che i suoi agenti “hanno seguito per mesi duecento persone, dieci delle quali appartenenti al movimento Ravna Gora” aggiungendo di aver avuto l’informazione di possibili attentati dalla polizia della Federazione Bh croato-musulmana (l’altra entità che con la Rs forma la Bosnia Erzegovina). Il quotidiano di Sarajevo riferisce che alla vigilia dell’arrivo del papa la polizia della Rs aveva fermato il presidente e il vicepresidente di Ravna Gora, Nedjo Osap e Milan Barisic, sequestrando loro armi. La polizia della Rs ha avuto gli elogi della comunità internazionale per l’efficienza mostrata per garantire la sicurezza della visita del papa. ‘Oslobodjenje’ cita anche un rapporto della polizia della Bh secondo il quale è attivo in Bosnia il movimento di Ravna Gora, fondato a Brcko nel 1997, vicino ad analoghe formazioni in Serbia e tra la diaspora serba nel nord America. Il movimento avrebbe una dirigenza di 150 persone alcune delle quali sarebbero guardie del corpo di Radovan Karadzic, l’ex leader dei serbo- bosniaci accusato di crimini di guerra dal Tribunale internazionale dell’Aja (Tpi) e latitante da oltre sette anni. Nel 1999 l’organizzazione si sarebbe divisa in 11 frazioni tra cui alcune clandestine, tra queste “l’esercito di liberazione serbo”, “La mano nera” e “Gavrilo Princip (lo studente serbo affiliato alla Mano nera che, nel 1914 a Sarajevo, uccise l’Arciduca Francesco Ferdinando d’Austria dando inizio alla prima guerra mondiale)”. Ravna Gora è il nome della montagna nella Serbia centrale dove c’era il comando di Raza Mihajlovic, il capo del movimento cetnico che, durante la seconda guerra mondiale, collaborò con le truppe naziste


(24 GIUGNO 2003, ORE 14:47)