Nel 1846 gli Stati Uniti aggredirono per l’ennesima volta il Messico ma quella volta nelle file yankee militavano numerosi irlandesi, italiani e francesi, che quando si resero conto che stavano ammazzando altri cattolici, come loro, cambiarono fronte combattendo con valore ed eroismo. Una pagina di storia sconosciuta.
Spero prima o poi di catturarne il dvd: i San Patricios li ho intravisti un paio di volte in tarda serata sul canale 7 Gold, che ogni tanto trasmette fiction televisive western americane (una, interessante, sui Daniti, i vigilantes mormoni dello Utah ottocentesco, con Tom Berengere Charlton Heston). Sempre Tom Berenger fa la parte di John Riley, l’irlandese comandante del Saint Patrick’s Battalion, in un film – forse – del 2006. Narra di una pagina della storia americana non troppo gloriosa (una delle tante) che da noi solo pochi conoscono ma che, a mio avviso, non può non interessare i kattolici.
La vicenda è presto detta. Nel 1846 gli Stati Uniti condussero l’ennesima guerra di aggressione una delle tante) nei confronti del Messico per strappare a quest’ultimo il New Mexico e la California. Un adagio locale recita: «Povero Messico, così lontano da Dio e così vicino agli Stati Uniti!». Infatti, già il cattolico Messico si era visto portare via l’immenso Texas, i cui abitanti di fede schiavista avevano chiamato in aiuto i "fratelli" americani quando il presidente messicano, generale Santa Ana, aveva abolito la schiavitù. Volontari americani (tra cui il celebre frontiersman Davy Crockett, massone e senatore del Tennessee, nonché il famoso scout Jim Bowie, poi morti – pare – eroicamente ad Alamo) guidati dal generale Houston avevano costretto il Messico a venire a patti. Quella del 1846 fu una guerra "ufficiale" (cioè, condotta non da volontari ma dall’esercito) dichiarata dal presidente Polk e terminata due anni dopo, nel 1848, con la solita sconfitta messicana.
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