OR – Meglio una dolorosa cura che un’epidemia

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Osservatore Romano 11 marzo 2012 (fonte: www.chiesa)

COME NACQUE UNO SCISMA

di Walter Brandmüller

"Senza Giudea, senza Roma costruiamo il Duomo tedesco". Così sosteneva il movimento del cavaliere Georg von Schönerer per il distacco dalla Chiesa di Roma, "Los von Rom", nato a cavallo tra il XIX e il XX secolo in Austria. Si fondava su idee pangermaniste, anticlericali e antisemite. Da tale serbatoio ideologico attinsero poi anche i nazionalsocialisti.

Di fatto, all’epoca, l’intensa propaganda, appoggiata dall’associazione protestante tedesca "Gustaf Adolf Verein", nel giro di quasi un decennio riuscì a spingere circa centomila cattolici austriaci ad allontanarsi dalla Chiesa.

Mezzo secolo dopo, all’indomani del Concilio Vaticano II, questo movimento venne ripreso. E tendenze analoghe sembrano di tanto in tanto riemergere anche ai nostri giorni in taluni appelli alla disobbedienza nei confronti del papa e dei vescovi.

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Avvenire – L’insolita vicenda dell’ex-cardinale Billot

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Avvenire  15-12-2011

LOUIS BILLOT

Il cardinale del gran rifiuto

«Ritiratosi a Galloro, il venerato padre Billot visse appartato da ogni affare, solo attendendo alla preghiera e allo studio, dando ai confratelli mirabili esempi di umiltà e di obbedienza religiosa». Questo fu il laconico e stringato commento uscito nel gennaio 1932 su La Civiltà Cattolica per la morte – avvenuta esattamente 80 anni fa, il 18 dicembre 1931 – di padre Louis Billot: gesuita, eminente teologo neotomista, ma soprattutto noto ai più per essere stato cardinale e avere poi rinunciato alla porpora. Il fatto – rarissimo nella storia della Chiesa – avvenne il 14 settembre 1927 e fece scalpore; una settimana dopo il quotidiano Il Popolo d’Italia lo descrisse con vivezza simbolica: il cardinale che aveva posto in San Pietro la tiara sul capo del neo-eletto pontefice Pio XI il 12 febbraio 1922 (era stato proprio Louis Billot a farlo) rimetteva ora nelle mani dello stesso Pontefice la porpora e il cappello, tornando allo stato di semplice religioso.

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il Giornale – Le suore del XIX secolo più emancipate delle laiche

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19-4-2011 – il Giornale

Emancipazione femminile? Cominciò con le suore…

di Rino Cammilleri

Dopo l'Unità d'Italia furono costrette a intestarsi proprietà: e impararono a gestirle. Furono le suore i battistrada dell’emancipazione femminile. In Italia, nell’Ottocento. Paradossalmente, proprio a causa della politica laicista risorgimentale

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Avvenire – 60 anni fa il primo film di don Camillo

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Avvenire 7 luglio 2011
ANNIVERSARIO

Don Camillo, 60 anni ma non li dimostra

Il primo ciak non si scorda mai. Figuriamoci a Brescello dove, 60 anni fa, cominciarono le riprese di Don Camillo. La troupe guidata dal regista Julién Duvivier invase il paesino della Bassa reggiana il 7 settembre del 1951 per restarci un mese. Cominciò così una "piccola rivoluzione" che ha portato nella leggenda il piccolo borgo di contadini e barcaioli sulle rive del Po.

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Avvenire – Il significato del discusso monumento

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Avvenire 28 maggio 2011

L'ANNIVERSARIO
Vittoriano, massone o pop?

E la religione civile ebbe il suo simbolo

di Massimo Introvigne

Nel 1967 il sociologo americano Robert Bellah pubblicò un celebre saggio sulla «religione civile» come elemento unificante degli Stati Uniti. Il melting pot degli americani venuti da tante terre diverse funziona, secondo il sociologo, perché tutti – pur mantenendo nella maggior parte dei casi la loro religione d’origine – adottano una «religione civile» che ha i suoi simboli e i suoi riti: la bandiera, l’inno, le feste, le parate, il culto non tanto di questo o quel presidente ma della presidenza. Il genio della «religione civile» americana, secondo Bellah, sta nel suo saper evitare i conflitti con le religioni «religiose». I simboli del cristianesimo – talora anche dell’ebraismo – sono assunti nei grandi riti civili, senza che l’americano medio percepisca un conflitto.

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Avvenire – Radio Vaticana festeggia gli 80 anni di attività

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Avvenire 9 febbraio 2011
ANNIVERSARIO

Vaticana: 80 anni «in onda»

La sera del 12 febbraio 1931, dopo che il Santo Padre ebbe terminato il suo primo radiomessaggio – immediatamente tradotto in diverse lingue – l’appena fondata Radio Vaticana fu raggiunta da due studenti del Collegio Etiopico: avevano preparato un riassunto nella loro lingua e desideravano trasmetterlo. Come scrisse il quotidiano La Tribuna due giorni dopo, furono accontentati «con premura, non appena esaurite le precedenti» letture. (altro…)

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Avvenire – Il nazismo, ”via crucis” della Chiesa in Germania

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Avvenire 19 novembre 2010

Pio XII: «La Germania nazista è la ‘via Crucis’ di oggi»

A pochi giorni di distanza del radiomessaggio per il Natale 1942, nel quale Pio XII faceva riferimento «a quelle centinaia di migliaia di persone le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragioni di nazionalità e di stirpe, sono destinate alla morte o a un progressivo deperimento», papa Pacelli inviava il 3 gennaio 1943, tramite la nunziatura di Berlino, una lettera «scritta in tedesco personalmente dal pontefice» al cardinale Adolf Bertram, presidente della Conferenza episcopale tedesca di Fuldai nella quale rilevava con toni accorati che «l’ultimo decennio di vita, di sequela e di attività cattoliche sul suolo tedesco, è una "via crucis" della quale l’amarezza e l’opera distruttrice nella sua intera impressionante entità soltanto da Dio sono conosciute. Un calvario, ma su di esso la forza d’animo della fede e della fedeltà alla Chiesa dell’attuale generazione si è dimostrata degna del suo eroico passato». (altro…)

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Avvenire – Stepinac, un grande amico degli ebrei

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Avvenire 19 Ottobre 2010
IL CASO

Stepinac, troppo cattolico per essere Giusto?

«Il moderno razzismo nutre rancore contro la Chiesa poiché essa non vuole cadere in ginocchio dinanzi al suo idolo, la nazione, e adorarlo». Queste parole, pronunciate da Alojzije Stepinac nel 1938 a Zagabria disegnano un ritratto controcorrente dell’arcivescovo: e correggono le interpretazioni unilaterali di una certa storiografia che ha descritto il pastore come nazionalista, antisemita e sodale del governo di Ante Pavelic e dei crimini compiuti dagli ustascia tra il 1941 e il 1945. (altro…)

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VM.it – L’identità italiana è profondamente romana

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18 settembre 2010 :: Relazione
“Roma e l’identità italiana“
di Vittorio Messori

Il venti settembre scorso ricorrevano i 140 anni dalla breccia di Porta Pia. Per l’occasione, il Comune di Roma ha indetto in Campidoglio un convegno, <<Roma diventa Capitale>>. Nella sessione presieduta dal Sindaco, Gianni Alemanno, e dal titolo “Roma e l’identità italiana“ Vittorio Messori è stato chiamato a svolgere una relazione, assieme a Giuliano Ferrara e Paolo Mieli. Pubblichiamo qui il testo completo di Messori, certi che abbia interesse per i nostri lettori. (altro…)

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