Mel Gibson sotto i riflettori dei media per sue ‘bravate’

MEL GIBSON SOTTO I RIFLETTORI DEI MEDIA PER LE SUE "BRAVATE": ecco perché nel suo momento di crisi, continuiamo a sostenere il regista de "La Passione di Cristo" e "Apocalypto"

di Rino Cammilleri


Quando un cattolico famoso (o almeno che si è esposto come tale) crolla sotto il peso delle sue debolezze umane una gioia segreta e maligna invade molti, anche tra quelli che dovrebbero essere ideologicamente contigui.

Lo si è visto in occasione della notizia, uscita nell’aprile scorso, della domanda di divorzio inoltrata dalla moglie di Mel Gibson.
Non ho letto i commenti sulle testate di sinistra, perché mi bastava una modesta dose di fantasia per immaginarli.
Ho letto a destra e ho trovato, sia pure a denti stretti, una malcelata soddisfazione.

Eccolo lì, quello che faceva tanto il cattolico, quello che si alzava la mattina alle cinque per andare a messa (in latino, per giunta): è un poveraccio come tutti; anzi, peggiore perché ipocrita, e adesso finalmente la smetterà di atteggiarsi a devoto.


In Aprile, tempo di Pasqua, mi ha fatto venire in mente quelli che «scuotevano la testa» davanti al Cristo in croce: guardatelo lì, il sedicente Messia, ecco com’è finito, lui che insegnava agli altri. Non è un paragone, naturalmente, solo una concatenazione di pensieri. Gibson, che menava vanto del suo quasi trentennale matrimonio con la stessa donna (caso non raro ma unico a HolIywood) e dei suoi ben sette figli (di cui una suora), è stato avvistato in spiaggia in compagnia di una giovane russa.

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Avvenire – Alcune domande sui cattolici divorziati

Avvenire 6 giugno 2010
INTERVISTA
«Divorziati e risposati perché no alla Comunione»

Separati e divorziati possono fare la Comunione? E se no, perché? Sono le domande che molti si fanno di fronte a una norma della Chiesa cattolica che spesso ha suscitato, anche tra i credenti, non pochi dubbi e dolorose lacerazioni di coscienza. Quando poi alcuni casi di cronaca ripropongono il problema a dimensione mediatica, la questione torna di grande attualità. (altro…)

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(Avvenire) Violenza ai minori al cinema e in tv: i politici dove sono?

Avvenire 31 Maggio 2010

SPETTACOLI

Cinema, l\’allarme dei genitori

L\’emergenza educativa passa anche dal cinema. Ne sono più che convinte le più importanti associazioni di genitori, cattoliche e laiche, che hanno firmato un documento congiunto per rilanciare un tema tutt’altro che secondario: chi deve giudicare se un film, è adatto o meno ai minori: l’industria o i genitori? La domanda è rivolta a Governo e politica, con la richiesta di mettere al più presto mano al modo in cui funziona la Commissione di revisione cinematografica. (altro…)

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(Avvenire) Ma vizio e perversione hanno diritti?

Avvenire 2 Marzo 2010
LA DIFESA DEI VALORI

Famiglia e unioni gay
«No all’equiparazione»

di Marco Bonatti

Una celebrazione "simbolica", un "matrimonio" fra due donne omosessuali. Si è svolta sabato scorso a Torino con un ospite importante: il sindaco Sergio Chiamparino, deciso a "portare in Parlamento" il tema dei matrimoni omosessuali (confondendo il matrimonio con le unioni civili e i diritti individuali).

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Sconfitta delle truppe di Mordor

Sbarrata la strada al reato di omofobia.
Una vittoria dell’ordine naturale e cristiano 

Il tentativo di introdurre il reato di omofobia nel nostro ordinamento è per il momento fallito, grazie alla mobilitazione, principalmente su Internet, delle associazioni cattoliche e all’impegno profuso da alcuni parlamentari del Pdl e dell’Udc.

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Regalo: Opuscolo sulle unioni di fatto

Che si chiamino Unioni di fatto, Pacs o Dico il fine è il medesimo: togliere dal senso comune la nozione di famiglia naturale, fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna.

Siamo, infatti, quotidianamente vittime di una subdola, ma intensissima propaganda mediatica, intesa farci inconsciamente accettare come "normale", ciò che normale non è.

Dopo aver reso disponibile la più ampia documentazione sulleUunioni di fatto (http://www.fattisentire.org/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=60  ) presente nel web, FattiSentire vuole oggi contribuire a svelare retroscena e finalità occule del progetto delle lobby progressiste.

Si tratta di un denso opuscolo di 60 pagine scaricabile gratuitamente cliccando qui: http://www.totustuustools.net/DICO.zip  

Buona lettura!

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MEL GIBSON di Rino CAMMILLERI

Quando un cattolico famoso (o almeno che si è esposto come tale) crolla sotto il peso delle sue debolezze umane una gioia segreta e maligna invade molti, anche tra quelli che dovrebbero essere ideologicamente contigui. Lo si è visto in occasione della notizia, uscita nell’aprile scorso, della domanda di divorzio inoltrata dalla moglie di Mel Gibson. Non ho letto i commenti sulle testate di sinistra, perché mi bastava una modesta dose di fantasia per immaginarli. Ho letto a destra e ho trovato, sia pure a denti stretti, una malcelata soddisfazione. Eccolo lì, quello che faceva tanto il cattolico, quello che si alzava la mattina alle cinque per andare a messa (in latino, per giunta): è un poveraccio come tutti; anzi, peggiore perché ipocrita, e adesso finalmente la smetterà di atteggiarsi a devoto.

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Femminilità di Rosanna Brichetti

«Le risorse personali della femminilità non sono certamente minori delle risorse della mascolinità, ma sono solamente diverse. La donna dunque – come, del resto, anche l’uomo – deve intendere la sua «realizzazione» come persona, la sua dignità e vocazione sulla base di queste risorse,. secondo la ricchezza della femminilità, che ella ricevette nel giorno della creazione e che eredita come espressione a lei peculiare dell"’immagine e somiglianza di Dio"».
(Giovanni Paolo II. Lettera apostolica Mulieris dignitatem, 15 agosto 1988).

Se vuole essere felice e realizzarsi compiutamente, una donna deve sviluppare i talenti della propria sua femminilità. Che nel nostro tempo sono minacciati da un relativismo lontano e avverso alla realtà umana.

 

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UE e ONU una questione di principi

di Riccardo CASCIOLI

L’ideologia di genere "deve" diventare legge negli Stati occidentali. Così vogliono i potenti che stanno a Bruxelles, i trattati e gli accordi internazionali, la grande stampa europea e molti uomini politici. Le modalità attraverso cui si sta realizzando il progetto.

Un caso emblematico è quello della Serbia, il cui Parlamento ha approvato lo scorso marzo una legge per garantire "libertà di espressione .di orientamento sessuale e diidentità di genere". Per un semplice motivo: sostenuta dalle organizzazioni per i diritti degli omosessuali, l’Unione Europea ha sostanzialmente imposto a Belgrado tale provvedimento quale pre-condizione per una futura integrazione della Serbia con l’Europa.

Così è stata presentata anche al Parlamento di Belgrado, affermando che tale legge aiuterà la Serbia a centrare i "Criteri di Copenhagen", una lista di provvedimenti richiesti per entrare a far parte dell’Unione Europea che include istituzioni democratiche stabili e la garanzia dei diritti umani.

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