Avvenire – Civiltà contro barbarie, la guerra per la famiglia in Francia

Avvenire 24-4-2013
I francesi e la famiglia naturale
La civile battaglia


«Se il popolo non la pensa come il governo, occorrerà sciogliere il popolo», diceva ironicamente Bertolt Brecht. È quel che viene in mente di fronte all’accelerazione estrema con cui il governo e la maggioranza socialista di Francia, in un clima di grande tensione e in una Parigi blindata dalle forze dell’ordine, ha approvato ieri pomeriggio in via definitiva la legge che consentirà alle coppie omosessuali di sposarsi e di adottare dei figli. La decisione presa dall’Assemblée nationale tradisce la volontà d’archiviare in gran fretta le obiezioni e le resistenze di una larga parte della società che ha manifestato in modo massiccio e pacifico contro il cosiddetto mariage pour tous, il matrimonio per tutti, e si mostra decisa a continuare a farlo in attesa che si pronunci il Consiglio costituzionale.

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Tempi.it – Vittima dell’intolleranza relativista

Tempi.it

Franck Talleu: «Sono io l’uomo con la maglietta “contraria ai buoni costumi”. Ecco cosa è successo»

aprile 12, 2013 Leone Grotti

Intervista a Franck Talleu, il padre di sei figli arrestato «per tenuta contraria ai buoni costumi». Il delitto? Portava una maglia con il disegno di una famiglia.

In Francia non era mai accaduto niente del genere, ma lui l’ha presa con ironia e racconta tutto scherzando. Parliamo di Franck Talleu, direttore dell’Insegnamento cattolico a Soissons, Laon e Saint-Quentin, sposato, padre di sei figli adottati, fermato il primo aprile, portato alla questura e multato perché si trovava al parco con i suoi figli indossando una maglia con il logo stilizzato di una madre e un padre che tengono per mano due bambini. «”Tenuta contraria ai buoni costumi”, questa è la prima cosa di cui mi hanno accusato gli agenti» racconta Talleu a tempi.it. «Io mi sono messo a ridere e ho risposto: “Sarà facile contestare quello che avete scritto!”». La maglia portava il simbolo della Manif Pour Tous, organizzazione che ha portato in piazza per due volte un milione di persone per protestare contro la legge su matrimonio e adozione gay del governo socialista di Hollande. La legge è passata oggi in Senato e ora torna alla Camera per l’approvazione definitiva.

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Avvenire – I francesi riscoprono la ragione, il governo della Francia no

Avvenire 25-3-2013

Parigi, centinaia di migliaia in piazza
«Nozze gay, non cederemo»

Centinaia di migliaia di persone hanno marciato ieri nel centro di Parigi, per dire no ai matrimoni gay. La folla – un milione e 400mila persone per gli organizzatori, qualche centinaia di migliaia secondo la polizia – ha tentato di raggiungere gli Champs Elysees ma è stata bloccata dalla polizia che ha usato i lacrimogeni e le cariche per disperdere i più esagitati. La manifestazione era diretta contro il disegno di legge per legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso e la possibilità che le coppie gay adottino figli, già approvato dalla Camera bassa e che ad aprile approderà al Senato per il varo definitivo.

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Tempi.it – La dittatura giacobina dei tribunali europei

La Corte di Strasburgo ha stabilito che una violenza non è una violenza, ma un buon diritto. Un buon diritto gay
febbraio 19, 2013 Luigi Amicone

La Corte europea dei diritti umani riconosce a una coppia di lesbiche il diritto di adottare il figlio di una delle due. Una sentenza che è l’attuazione di un principio di uguaglianza ideologico

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Tempi.it – Dopo i matrimoni gay l’abolizione della famiglia.

Tempi.it

Addio padre e madre: in Francia il cognome del figlio sarà stabilito dall’ordine alfabetico

Febbraio 5, 2013 Leone Grotti

Nelle coppie gay padre e madre non esistono più, ecco perché la Francia introducendo il matrimonio gay vuole cambiare la norma sul cognome da dare ai figli. Rivolta in Parlamento.

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OR – In Occidente il diavolo sta distruggendo la famiglia e quindi l’uomo

L'Osservatore Romano 3-2-2013

Presentato dai presuli del Regno Unito un documento destinato ai parlamentari

Un no per salvare il matrimonio 

LONDRA, 2. Entra “nel vivo” in Gran Bretagna la discussione sulla proposta legislativa del Governo sulle unioni tra persone dello stesso sesso. Il Marriage (Same sex couples) Bill, il cui testo è stato pubblicato il 25 gennaio, sarà infatti oggetto di dibattito in Parlamento il 5 febbraio. Successivamente la proposta passerà al vaglio di un apposita commissione di deputati e, infine, ritornerà in aula parlamentare per il voto finale. L’episcopato cattolico, con una nuova iniziativa, ha inteso riportare l’attenzione dei deputati di Westminster sulle conseguenze della ridefinizione del matrimonio, che diventerebbe un atto di unione tra due persone e non tra un uomo e una donna, introducendo un cambiamento che, si sottolinea, «la popolazione britannica, nel suo complesso, non ha cercato».

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Vita Nuova – Trieste: prove di persecuzione

Vita Nuova – Settimanale cattolico di Trieste

Conversazione del nostro Direttore con Mons. Crepaldi sulla manifestazione Arcigay di sabato 12 gennaio davanti al Vescovado.

Eccellenza, dove era sabato scorso durante la manifestazione promossa dall’Arcigay sotto il Palazzo della Curia?

Confinato in casa…

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l’Occidentale – Chi vuole il voto si schieri sui temi fondamentali

I temi etici sono il fondamento di ogni scelta politica efficace e consapevole. Chiediamo all'intera classe politica di non svicolare e schierarsi sui principi non negoziabili se vuole evitare la scissione completa dall'elettorato.

l'Occidentale 14-1-2013

La mobilitazione a Parigi

La Francia che scende in piazza per il no ai matrimony gay è un monito per la politica italiana
di Assuntina Morresi

E’ del tutto irrilevante che siano stati in mezzo milione oppure in ottocentomila i francesi a sfilare a Parigi, ieri pomeriggio, contro i matrimoni gay così ostinatamente voluti dalla sinistra al governo: le foto di una folla immensa e colorata (che comunque farebbero più pensare agli ottocentomila) stanno facendo il giro del mondo, mostrando l’evidenza di una grande manifestazione popolare e trasversale negli orientamenti e nelle convinzioni religiose e politiche, riunita in nome dell’evidenza elementare di essere “tutti nati da un uomo e una donna”.

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Da Parigi ad Hong Kong si allarga il fronte del no ai matrimoni gay

Avvenire 14-1-13
In piazza, per la vera laicità
Per la Francia e anche per noi

 

​ C’è un nuovo movimento dal basso che oggi debutta in quella che è sempre stata considerata la capitale culturale d’Europa, terra di rivoluzioni e patria della laicità. La forza, l’intensità e l’irruenza dei cortei che attraverseranno Parigi per dire il loro no alprogetto di legge che autorizza il matrimonio e le adozioni omosessuali, le conosceremo solo stasera. Ma un fatto appare già evidente e riguarda il carattere trasversale, aconfessionale e apolitico di una protesta che vedrà insieme credenti e agnostici, conservatori e progressisti, intellettuali e gente comune, famiglie e single, e perfino esponenti di associazioni gay. Sotto lo slogan "La Manif pour tous" (la manifestazione per tutti), sfileranno lungo la Senna in aperta polemica con "Le Mariage pour tous", (il matrimonio per tutti), formulazione ambigua con cui il governo socialista francese intende equiparare qualsiasi tipo d’unione affettiva all’istituto della famiglia. Come se in gioco ci fosse un problema di eguaglianza di diritti e non invece una concezione antropologica fondamentale per l’esistenza della società. «Un inganno», l’ha definita il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, «una confusione delle genealogie, degli statuti e dell’identità che va a scapito dell’interesse generale», per il gran rabbino di Francia Gilles Bernheim. La cosa più interessante è che le voci della Chiesa cattolica e dell’ebraismo hanno dato il via a una discussione pubblica non più definibile nei termini della vecchia contrapposizione fra religione e laicità, fra Stato e Chiesa. In Francia è scattata una mobilitazione civile che ha rotto antichi steccati e si pone sul terreno di una laicità feconda e positiva.

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