Tempi.it – La distruzione della famiglia via al totalitarismo relativista

Tempi.it

Bagnasco: «L’aggressione alla famiglia non è casuale, ma strategica e voluta da lobby e istituzioni»

ottobre 11, 2013 Redazione

«Se la famiglia è più debole la società è più fragile e si domina meglio sul piano politico, economico e ideologico». E sulla Bossi-Fini: «Accoglienza ordinata»

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CR- L’Italia diventa la Cina di Mao. L’incredibile vicenda Barilla

Corrispondenza Romana 1 ottobre 2013

Guido Barilla e le lobby gay

(di Lupo Glori) Tutti i quotidiani si sono occupati in questi giorni della feroce ed assurda polemica scatenatasi in seguito alle dichiarazioni rilasciate lo scorso 25 settembre 2013 da Guido Barilla, a capo della multinazionale di famiglia, al programma radiofonico “La Zanzaraˮ diretto da Giuseppe Cruciani.

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Avvenire – Eterofobia

Avvenire 27-9-2013

Alzata di scudi contro il re della pasta che aveva dichiarato: «Non ho nulla contro queste
persone e sono favorevole al matrimonio gay, non all' adozione. Ma non farei mai uno spot con
una coppia omosessuale»
Barilla: no famiglie gay Lobby omosex scatenata
Rivolte e minacce: «Boicottiamo i suoi prodotti»

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Avvenire – Time conferma: l’uomo di oggi è dominato dall’egoismo materialista

Avvenire 27-8-2013
La provocazione della rivista "Time"

I figli e la felicità

Nei novant’anni di Time, le copertine del settimanale americano hanno celebrato personaggi di rilievo culturale, religioso, scientifico-tecnologico, sociale e politico. Da Joyce a Eliot e Claudel, da Hemingway a Solženicyn, da Toscanini a Picasso, da Marconi a Einstein, da Carrel a Fleming e a Watson e Crick; da Pio XI e i suoi successori a Madre Teresa, senza trascurare i leader delle maggiori religioni; da Roosevelt a Churchill, da Chruscev a Mao Tse-tung, da De Gaulle a Kennedy, da De Gasperi ad Adenauer e i capi di stato europei e americani degli ultimi decenni: a ciascuno il suo posto in copertina.

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Contro le nozze gay? In galera!

Manifesta contro le nozze gay: condannato a 2 mesi di carcere

 

Il ragazzo è ammanettato e sdraiato a pancia in giù su un sedile, presumibilmente quello di una camionetta della polizia. È stato condannato per direttissima a quattro mesi di prigione (di cui due sospesi) e a mille euro di multa. Ha già trascorso quattro giorni in cella, nel carcere di Fleury-Mérogis (Essonne, vicino a Parigi).

Si chiama Nicolas Bernard-Buss, ha 23 anni ed è “colpevole” di aver manifestato contro la legge Taubira, quella sulle nozze gay in Francia. Per giunta, indossando una (pericolosissima) maglietta con il logo della famiglia. Nicolas è stato fermato una settimana fa, il 16 giugno. Insieme qualche amico, si è inventato tempo fa il gruppo dei “Veilleurs” (“Coloro che vegliano”), vicino alla Manif pour tous (il movimento di opposizione ai matrimoni omosessuali).

Scegliendo una forma di protesta “estrema”: poesie, canti e candele. Con queste “armi”, lui e i suoi compagni si sono radunati, domenica scorsa, con altre 1.500 persone, davanti alla sede della televisione M6, a Neuilly-sur-Seine, dove il presidente François Hollande (che il 18 maggio ha promulgato la contestata legge) partecipava a una trasmissione. Da lì, i ragazzi si sono spostati sugli Champs-Élyséè per una manifestazione del tutto pacifica.

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Tempi.it – Francia: continua la protesta contro la legge anti-famiglia

Veilleurs debout, le “giovani statue” che protestano contro le nozze gay. «Piuttosto morire in piedi che vivere in ginocchio»

luglio 2, 2013 Irene Pasquinucci

In silenzio giorno e notte davanti ai palazzi del potere per opporsi alla legge sul matrimonio omosessuale. Solo intonando “la Strasburghese”, canto militare patriottico francese

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CR – Domande che esigono risposte

Perchè il Family Day infastidisce più del Gay Pride

Corrispondenza Romana 26 giugno 2013

(di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro) Il lettore immagini un giovane di belle speranze seduto al banco dell’esame scritto di giornalismo che si trovi tra le mani la seguente traccia: Il candidato scriva un articolo a commento di queste due notizie di agenzia:

Palermo, 14 giugno“Adnkronos”«Ciascuna parola in questa occasione è equivocabile. La parola “contro”, soprattutto, è dannosa. La “Giornata” della famiglia non deve essere contro qualcuno, non è e non deve essere una manifestazione di muscoli o di forza. La logica del Vangelo, infatti, non è quella della lotta, ma è quella del sussurrare la verità alla ricerca sempre della più profonda verità dell’uomo». A dirlo è il vescovo delegato Cesi (Conferenza episcopale siciliana) per la famiglia e i giovani, monsignor Calogero Peri, in vista del “Family Day” che si terrà sabato 22 giugno al Parco Ninni Cassarà, a Palermo. In contemporanea con il corteo conclusivo del Gay Pride nazionale, che invaderà le strade del capoluogo siciliano, più di trenta associazioni famigliari daranno vita alla Giornata della famiglia. «Vorrei che ci fosse la capacità ‒ aggiunge ‒ di smetterla di fare fronti contrapposti. Nella storia la soluzione dei problemi non è mai stata nella lotta, ma nell’ascoltare l’altro, nel dire la verità. Certo, non bisogna rinunciare alla propria prospettiva ma bisogna affermarla come dono, come ricchezza».

Palermo, 22 giugno “Adnkronos”«È partito pochi minuti fa dal Foro italico di Palermo il Gay pride nazionale. Ad aprire il corteo sono il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, Vladimir Luxuria, la top model Eva Riccobono, l’attrice palermitana Barbara Tabita, l’assessore comunale alla Cultura Francesco Giambrone. Migliaia i partecipanti alla manifestazione. Subito dopo le prime file ci sono decine di bandiere di Rifondazione comunista. Sono numerosi i carri che sfileranno lungo le strade di Palermo fino ad arrivare ai cantieri culturali della Sisa».

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Tempi.it – Francia: ritorno al 1793 ed al totalitarismo giacobino

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Leader dei sindaci ribelli: «Hollande ci lasci liberi di non celebrare le nozze gay o sarà totalitarismo»

giugno 14, 2013 Leone Grotti

Parla Franck Meyer, portavoce del Collettivo dei sindaci contrari al matrimonio gay: «Hollande permetta l’obiezione di coscienza come ha promesso»

Sono più di 20 mila sindaci e aggiunti, etero e omosessuali, di destra e di sinistra, sanno che «la legge si applica per tutti» e non vogliono «violare la libertà di nessuno» ma neanche «agire contro la propria coscienza». Il Collettivo dei sindaci per l’infanzia si è opposto alla legge sul matrimonio gay in Francia e ora che è stata approvata chiede che i suoi membri possano astenersi dal celebrare i matrimoni gay in nome del «diritto all’obiezione di coscienza». Franck Meyer, portavoce del Collettivo e primo cittadino di Sotteville sous le Val, in Alta Normandia, spiega a tempi.it perché la Francia rischia di diventare un «sistema totalitario» minacciando sanzioni che vanno dai 45 mila euro di multa fino al carcere per tutti quei sindaci che si rifiutino di applicare una legge dannosa «per l’avvenire del nostro paese».

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CR – L’ideologia del gender entra in Italia con il placet del Parlamento

Corrispondenza Romana 29-5-2013

Primo passo del Parlamento italiano verso l’ideologia del gender

(di Alfredo De Matteo) La Camera ha approvato all’unanimità la Convenzione di Istanbul del maggio 2011 contro la violenza sulle donne e il femminicidio. L’Italia è la quinta nazione a ratificare tale Convenzione e affinché venga applicata deve essere sottoscritta da dieci Stati. Il testo è costituito da ottantuno articoli.

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