Il cardinal Ruini invita gli italiani a difendere il presepe
Contro chi ne vorrebbe eliminare la tradizione in base al principio di laicità
ZENIT – Il mondo visto da Roma
Servizio quotidiano – 9 Dicembre 2004
ROMA, giovedì, 9 dicembre 2004 (ZENIT.org).- Intervistato l’8 dicembre dal telegiornale nazionale TG1, il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha lanciato un forte appello agli italiani affinché continuino a rappresentare i presepi nelle scuole.
L’appello del vicario di Roma, arriva dopo che in diverse parti d’Italia si sono verificati atti d’intolleranza verso il presepe e i canti di Natale che nominano Gesù.
A Vicenza, la Provincia ha lanciato un progetto per premiare il presepe più bello, ma diversi dirigenti scolastici e insegnanti si sono rifiutati di rappresentare la natività di Gesù per “rispetto dei bambini di confessioni diverse”.
In una scuola elementare di Treviso, il preside e alcuni insegnanti hanno deciso di sostituire il presepe e la recita natalizia con la favola di “Cappuccetto Rosso”, suscitando il disappunto dei genitori degli alunni e del resto del corpo insegnanti.
In una scuola elementare di Como in una tradizionale canzone natalizia, Gesù è stato sostituito con il termine “virtù”, perché secondo il preside ciò avrebbe offeso gli alunni di fede islamica.
Di fronte a questi fatti il cardinal Ruini ha commentato: “Si esagera in modo radicale, non ci si rende conto di quello che si fa. Queste cose in sé possono apparire piccole, ma lo spirito che sta dietro è radicalmente sbagliato”.
“Perciò – ha sottolineato il presidente della CEI – mi permetto di chiedere a tutti gli italiani di non accettare in alcun modo scelte di questo genere. Si sappia che la nostra tradizione cristiana è tradizione di bene e di verità”.
“Con tutto il rispetto degli altri – ha continuato Ruini – solo in Cristo ci è dato il vero senso della vita umana […] la nostra è una tradizione di bene, Cristo ci ha dato il vero senso della vita umana e pertanto dico di non accettare in alcun modo scelte di queste genere”.
Anche il vescovo di Como, monsignor Alessandro Maggiolini, ha rigettato i tentativi di cancellare il presepe.
In una intervista pubblicata da “Il Giornale” (9 dicembre 2004), ha infatti affermato che: “Non si può togliere qualsiasi riferimento religioso al Natale, cominciando dal presepe, perché in questo modo si rischia di arrivare a una forma di scetticismo o di ateismo di Stato”.
“La laicità – ha spiegato Maggiolini – non vuol dire evitare il pluralismo e il confronto e la maggioranza deve dialogare senza però perdere la propria identità”.
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