Da Green Watch News, n. 18
I libri di Lomborg e di Rifkin, perché si pubblicano solo quelli meno
venduti? GWN La cultura catastrofista di certe associazioni ambientaliste la fa
ancora da padrone in Italia, specialmente nella scelta dei libri da
pubblicare delle principali case editrici. E poco importa se i libri di
autori ecottimisti vendono di più. A questo proposito Fausto Carioti ha
scritto un interessante articolo su Libero, il 2 novembre, che riproponiamo
ai lettori di GWN.
«Silvio Berlusconi ha una grande casa editrice: è la Mondadori. Anche i
no-global che si preparano a sfilare per Firenze insultando Berlusconi e il
suo governo hanno una grande casa editrice. È sempre la Mondadori. Dove
qualche direttore editoriale deve essersi convinto che in Italia si possano
vendere solo libri che parlano male del libero mercato e della
globalizzazione, e quindi si sta impegnando a pubblicare e “spingere” solo
questi ultimi.
Chi pubblica i libri dell’antimoderno, luddista e anticapitalista Jeremy
Rifkin e ogni volta prova a farli passare per un evento di portata mondiale,
dedicandogli paginoni su Panorama? La Mondadori. Chi ha acquistato i diritti
di “The skeptical environmentalist”, best-seller internazionale che fa a
pezzi tutti i luoghi comuni dei no-global, per tenerlo poi chiuso in un
cassetto senza pubblicarlo? Sempre la Mondadori. Chi ha appena fatto uscire
il libro dell’economista Joseph Stiglitz sugli «effetti devastanti che la
globalizzazione può avere sui paesi in via di sviluppo e sui poveri che vi
abitano»? L’Einaudi, cioè la costola intellettuale della Mondadori. E questo
solo negli ultimi tempi. Certo, c’è anche l’eccezione: per Mondadori è
uscito pure “Global” del filosofo Paolo Del Debbio, liberista e pro-mercato.
Ma per un Del Debbio ci sono dieci testi no-global e un libro importante che
all’estero gira da quattro anni e qui non riesce a vedere la luce.
Il caso di “The skeptical environmentalist”, scritto nel ’98 dal danese
Bjorn Lomborg, professore di statistica che sino all’anno prima era per sua
stessa ammissione «un membro dell’ala sinistra di Greenpeace», è emblematico
di quale sia la politica editoriale di Segrate. Lomborg confuta tutti i
catastrofismi della lagna ambientalista (l’effetto serra, la scomparsa delle
biodiversità, la fine delle risorse commestibili, la crescita delle
disuguaglianze economiche) arrivando a conclusioni opposte. La Mondadori ha
i diritti del libro da oltre un anno. Avrebbe dovuto pubblicarlo prima della
conferenza di Johannesburg sull’ambiente, che si è tenuta a settembre. Poi
l’uscita è slittata a gennaio del 2003. Adesso pare che prima di giugno non
se ne parli. Nel frattempo, la casa editrice ha trovato il modo di mandare
in libreria tre volumi di Rifkin: “L’era dell’accesso”, “Ecocidio”, ed
“Economia all’idrogeno”. Tutti basati sul solito refrain terzomondista. Si
potrebbe pensare che la scelta sia dovuta al fatto che Rifkin vende più di
Lomborg. Ma non è così: nella classifica di Amazon.com, la più grande
libreria del mondo, il libro di Lomborg è il 328mo più venduto. “L’Era
dell’accesso” sta in posizione 21.648, “Ecocidio” va ancora peggio (65.358)
e solo “Economia all’Idrogeno”, 675mo in classifica, riesce a vedere da
lontano il volume di Lomborg. Ma la Mondadori, quando vuole pubblicare un
libro su ambiente e globalizzazione, pare ricordarsi solo di Rifkin e di chi
la pensa come lui. E Lomborg resta a marcire nel cassetto. I no-global
ringraziano».