3 Dicembre 2003
CINA
Chiesa di Cina, diventare prete non è facile
Tre sacerdoti e quattro diaconi, ordinati recentemente nella Cina Sud-occidentale, ricordano qui il loro cammino verso il sacerdozio.
Chongqing (AsiaNews/Ucan) – Padre Wang, 34 anni, ha ricevuto il battesimo a 19 anni. A quel tempo, era l’unico cattolico nella sua famiglia. Quando espresse il desiderio di farsi prete, non solo suo padre si oppose, ma lo zio cercò pure di picchiarlo. “I segni delle percosse erano ancora visibili dopo una settimana”, aggiunge. Con la mediazione di alcuni esponenti dell’Ufficio degli affari religiosi, la famiglia accettò malvolentieri. Sette anni dopo, anche loro divennero cattolici. Più di 200 cattolici della parrocchia natale di padre Wang, nel distretto di Beibei, hanno partecipato alla sua ordinazione sacerdotale, la prima di quel distretto.
Per i padri Xia e Wu, la vocazione è stata un fattore naturale, in quanto entrambi nati e cresciuti in famiglie cattoliche. Tuttavia anche per loro non è stato facile entrare il seminario. La vocazione di Xia ha avuto inizio a metà degli anni Novanta, quando fu promosso a direttore di una fabbrica nella Cina meridionale. Il suo salario mensile era di 3.000-4.000 yuan (circa 360-480 euro), molto al di sopra della media in Cina a quel tempo. Padre Xia, ora 30enne, ricorda che sua sorella tentò di convincerlo a non entrare in seminario. Padre Wu, chiese di entrare in seminario dopo aver conseguito il diploma liceale, ma gli fu risposto che era ancora troppo giovane. Gli fu consigliato di lavorare e mettere da parte i soldi per i suoi studi in seminario. Durante i tre anni di attesa, padre Wu, ora 32 enne, ha cercato una chiesa dove potersi impegnare. “Stare a contatto con un sacerdote, con la sua lunga talare nera, mi ha aiutato a tenere viva la mia vocazione”.
Per il diacono Zhang, 24 anni, scegliere di intraprendere la via del sacerdozio non è stata una scelta naturale, in quanto era contrario all’idea del celibato. Tuttavia, fu incoraggiato “a provare” da vari cattolici, compreso mons. Matthias Duan Yinming, vescovo di Wanzhou, l’ultimo vescovo in Cina nominato dal Vaticano, morto due anni fa. E arrivò ad una decisione: “In tutti questi anni, ho imparato che quando bisogna fare una scelta, si deve abbandonare qualcosa”. Primo fra tutti, l’opposizione dei suoi genitori. Di fronte a queste sfide, ha trovato un importante aiuto nella lettura della Bibbia e nella preghiera.
Per il diacono Huang, di 27 anni, pregare non è mai stato facile. Ricorda di essere sempre stato avverso alla preghiera, perché quando era piccolo, i suoi nonni non lo lasciavano andare a dormire senza prima aver detto le preghiere. Scoprì l’importanza della preghiera quando risiedeva in una parrocchia mentre si preparava ad entrare in seminario. “La vita religiosa bisogna sentirla”, dice. “Con la preghiera ci si può sentire vicini a Dio, specialmente nei momenti di sofferenza”.
Per il diacono Peng, battezzato solo nel 1994, la difficoltà maggiore nel seguire la sua vocazione fu una conoscenza insufficiente. Da questo fatto, ricorda, si rese conto dell’importanza di mantenere uno spirito di apprendimento. Un altro problema del 27enne diacono era il suo disaccordo col modo di pensare dei cattolici anziani.
Il diacono Jiang, 32 anni, fu battezzato insieme ai suoi genitori quando aveva 18 anni. Mantenere la sua vocazione non è stato facile perché diverse volte ha dovuto lasciare il seminario e gli studi per motivi personali. Questo ha protratto per circa 10 anni il suo cammino di preparazione in seminario.
Mons. Xu, 87 anni, ha riferito che nel ritiro fatto ai nuovi ordinandi prima dell’ordinazione, li ha avvisati e ha ricordato loro “senza mezze parole” che, come Gesù, il loro impegno è il servizio e che la realizzazione del sacerdozio viene solo con l’appoggio dei cattolici.
Con questi tre nuovi preti, la diocesi di Chongqing ha ora 17 sacerdoti, tre dei quali ultra ottantenni, per servire le necessità pastorali di circa 220 mila cattolici.