La notte che avvolge il mondo

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La Rivoluzione russa si inserì all’interno della Prima Guerra mondiale, che sconvolse l’Europa dal 1914 al 1918 e che, con il secondo conflitto, costituì un’unica guerra civile europea: la lotta ideologica e politica promossa dalla Russia proiettò la sua ombra di sangue sull’intera Europa.
In un best-seller degli anni Venti del Novecento, lo scrittore tedesco Oswald Spengler evocava l’immagine del «Tramonto dell’Occidente».
In realtà non di tramonto si trattava, ma di discesa nel buio della notte.
A Fatima nel 1917 la stella del mattino annunciò il suo trionfo.
Sono passati cent’anni, ma questa è oggi l’unica certezza infallibile della storia.

Il 13 ottobre del 1917, con l’ultima apparizione ai tre pastorelli suggellata dal miracolo della danza del sole, si concluse il ciclo delle rivelazioni di Fatima. Per sei mesi consecutivi la Madonna aveva trasmesso a Lucia dos Santos e ai due cuginetti Giacinta e Francesco Marto, un messaggio che ruotava attorno a due profezie. La prima era condizionata: se l’umanità non si fosse convertita, la Russia avrebbe diffuso nel mondo i suoi errori; la seconda, incondizionata e irreversibile: il Cuore Immacolato della Madonna avrebbe comunque trionfato nella storia.

Due settimane dopo, il 26 ottobre 1917, la diabolica “trimurti” rivoluzionaria Lenin-Trotzkij-Stalin conquistò con un colpo di Stato il palazzo d’Inverno a Pietrogrado. Un regime di terrore si instaurò in quello che era stato l’Impero degli Zar. La Russia, come la Madonna aveva predetto, iniziò a diffondere i suoi errori nel mondo. La Rivoluzione russa si inserì all’interno della Prima Guerra mondiale che sconvolse l’Europa dal 1914 al 1918. Il costo complessivo di questo immane conflitto fu di oltre nove milioni di vittime, ma piùcaro ancora fu il costo politico e morale. I principi e le istituzioni su cui per secoli si era fondata la Civiltàcristiana venero estirpati. L’Europa fu repubblicanizzata e decristianizzata. Le grandi monarchie trascinavano nel loro crollo usanze e costumi plurisecolari. Iniziò un’epoca di convulsioni sociali, che favorì lo sviluppo degli errori del comunismo. Secondo le parole dello storico marxista Eric J.Hobsbawm, «dal 1917 tutta l’Europa era diventata una polveriera sociale pronta a esplodere» (Il secolo breve, BUR, Milano 2002, pp. 76-77).

In un best-seller degli anni Venti del Novecento, lo scrittore tedesco Oswald Spengler evocava l’immagine del «Tramonto dell’Occidente». In realtà non di tramonto si trattava, ma di discesa nel buio della notte. Nel 1919 nacque il Comintern, l’organizzazione internazionale dei partiti comunisti, e nel congresso di Mosca del luglio-agosto 1920, a cui presero parte delegazioni provenienti da 37 nazioni, si annunciò il programma della prossima “Rivoluzione mondiale”. Il bolscevismo cercò di impadronirsi del potere in Ungheria, Germania, Italia, Messico, Spagna, ma i tentativi di rivoluzione violenta nel mondo fallirono, provocando una forte reazione anticomunista in Occidente. Al totalitarismo comunista si oppose il totalitarismo nazionalsocialista e altri regimi autoritari in Europa. La prima e la seconda guerra mondiale costituirono un’unica guerra civile europea, proprio perché la lotta ideologica e politica promossa dalla Russia proiettò la sua ombra di sangue sull’intera Europa, suscitando, come risposta, altri errori e altro sangue.

Dopo la seconda guerra mondiale, il comunismo sovietico, impadronitosi dell’Europa orientale, tentò ancora una volta la conquista del mondo, allargando i suoi tentacoli in Africa, Asia e America latina, ma anche questo tentativo fallì. Il tributo di sangue che l’ideologia comunista impose al mondo fu però spaventoso. Duecento milioni di morti, distribuiti tra la Rivoluzione di Ottobre, la successiva guerra civile, la dittatura staliniana, la Rivoluzione cinese, la Cambogia di PolPot e la Cuba di Fidel Castro. A queste cifre si devono aggiungersi i quarantacinque milioni di morti nella seconda guerra mondiale e un numero sterminato di vittime causato dalla legalizzazione dell’aborto, anch’essa riconducibile all’ideologia relativista scaturita dal comunismo. La Russia fu infatti il primo Paese in cui, nel 1920, l’aborto venne ufficialmente autorizzato dal comunismo al potere.

L’Unione delle Repubbliche Socialiste sovietiche si autodissolse nel 1991, ma il crimine per eccellenza del XX secolo non fu processato da alcun Tribunale simile a quello di Norimberga, che aveva consegnato alla damnatio memoriae il nazionalsocialismo. Cento anni dopo la Rivoluzione comunista di Ottobre, il comunismo è realmente scomparso dalla storia? è difficile affermarlo. L’Occidente è oggi immerso in un’atmosfera di secolarizzazione, che corrisponde pienamente al disegno di “egemonia culturale” tracciato dal fondatore del Partito Comunista Italiano, Antonio Gramsci. A Mosca la mummia imbalsamata di Lenin continua ad essere venerata nel mausoleo che sorge nel cuore della piazza Rossa. Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin si è opposto alla sua rimozione, per non ammettere che generazioni di cittadini abbiano seguito una perversa ideologia nel corso di 70 anni di regime sovietico. La Cina è una Repubblica popolare in cui il potere continua ad essere esercitato dal solo Partito Comunista, al potere dal 1949. La maggiore minaccia alla pace del mondo proviene dall’ultimo erede dalla prima dinastia comunista della storia, quella dei Kim, che da oltre 70 anni governa in maniera sanguinaria la Corea del Nord. I legami di Kim-Jong-Un con la Cina comunista sono a tutti evidenti.

Gli errori del comunismo si oppongono frontalmente alla Verità cattolica custodita dalla Chiesa, che ha la sua tribuna universale nella Cattedra di San Pietro a Roma. Ma su questa cattedra siede dal 2013 un Papa che ritiene che i comunisti la pensano come i cristiani e dunque i cristiani dovrebbero pensarla come i comunisti. I mass media di tutto il mondo definiscono di volta in volta papa Francesco marxista, socialista, leader della sinistra internazionale.

Il mondo dal 1917 è immerso nella notte. E tuttavia, in quello stesso 1917, la notte fu illuminata da una stella che da allora continua a rifulgere, orientando il cammino. Nel suo radiomessaggio del 26 aprile 1958, Pio XII disse che «ogniqualvolta che parve quasi stesse per scendere la notte sul mondo, si vide spuntare nel cielo Maria, stella del mattino. Quando il sudore di fatiche immani imperlò la fronte della Chiesa, quando gli occhi di essa furono bagnati di lacrime, quando le sue carni, come le carni di Gesù, furono tormentate e perfino confitte in croce, la Chiesa ebbe sempre vicina Maria, Madre addolorata. E come si deve a lei la perseveranza dei figli devoti, così fu Ella sempre a incoraggiare il ritorno dei figli traviati e ad accoglierli con infinita tenerezza. Per intervento di lei non mancò mai la protezione alla Chiesa, quando fu oggetto di assalti violenti o di subdole insidie. Così la storia dei trionfi della Chiesa è la storia dei trionfi di Maria».

A Fatima nel 1917 la stella del mattino annunciò il suo trionfo. Sono passati cent’anni, ma questa è oggi l’unica certezza infallibile della storia.

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