(il Velino) Erode: la strage degli innocenti continua

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Aborto, Fides: come ogni anno un’Italia distrutta


Paolo Luigi Rodari


(da www.palazzoapostolico.it)

Non parla spesso il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e cioè il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, ma quando lo fa, non la manda mica a dire. In un dossier dal titolo curioso redatto dall’agenzia vaticana Fides – “Erode: la strage degli innocenti continua” – eccolo disquisire sull’aborto, con accenti per nulla politically correct.
L’aborto, sostiene il prelato, è “qualcosa di tragico, di spaventoso, più di una guerra”. “È come – incalza Trujillo – se ogni anno l’Italia venisse distrutta”. E ancora: “Tale massacro è perpetrato da adulti che credono di avere l’arbitrio sulla vita, irresponsabilmente, una vita che appartiene soltanto a Dio”. Secondo il cardinale oggi non esiste problema più gigantesco del “delitto dell’aborto” “che si vuole presentare come un diritto”, con varie motivazioni. “Prima tra queste – spiega Trujillo – l’idea che l’embrione umano sia soltanto una appendice della madre, che non abbia quindi una vita in sé, una unità, una dinamica, uno sviluppo, un coordinamento, che manchi di un principio vitale, che chiamiamo anima, e che sia soltanto un ammasso informe di cellule. E questo è un pensiero che hanno parecchi”. Mentre invece “l’embrione deve essere trattato come una persona umana. Io faccio parte di coloro che pensano che la Chiesa debba affermare chiaramente che l’embrione è una persona umana fin dal concepimento”.
Un altro problema , importante secondo il cardinale, è la progressiva eliminazione del senso di colpa nelle donne che abortiscono: “In occasione delle mie visite nell’Unione Sovietica – spiega -, i medici mi dicevano: qui è sparito il senso di colpa nelle donne, anche se non totalmente. Per loro abortire è un intervento chirurgico di secondo grado. Ma il problema sta nel fatto che, con l’aiuto della legge, e con il permesso della società si pensa che il ricorso all’aborto sia un diritto della donna e che non danneggi nessuno. È quanto pensavano il governo e il parlamento, con una piccola maggioranza, in Spagna. Ma eliminare una vita umana, voluta da Dio, e negarle il diritto alla vita, denota la più grande inumanità della società”.
Quanto al tema, toccato anche nel recente Sinodo dei vescovi, circa l’impossibilità di accedere all’eucaristia per quei politici che hanno spinto persone a seguire la strada dell’aborto, secondo Trujillo “l’incoerenza è così forte che i primi che devono riflettere sono proprio i politici cristiani, ma anche i non cristiani”.
E poi la contraccezione, che per Tujillo non è la soluzione del problema perché con essa “cresce anche il fenomeno dell’aborto”.
Il dossier dell’agenzia Fides è soltanto alla sua prima puntata. Altre quattro ne usciranno da qui al 21 gennaio. Secondo Fides, infatti, l’aborto presenta cifre sempre più preoccupanti, basti pensare – scrivono nel dossier – che nel mondo è in atto una generalizzata liberalizzazione dell’aborto. Circa il 41% della popolazione mondiale vive infatti in paesi dove la legge autorizza l’ivg alla richiesta della donna, o entro un certo termine o senza restrizioni nel tempo. Il 20% dei Paesi l’autorizzano per motivi sociali.


© Il Velino 29 dicembre 2005