FRANCESCANI IMMACOLATA.
COMMISSARIATI DA QUATTRO ANNI.
PARLANO I LORO AMICI, AL PAPA CHIEDONO EQUITÀ.
[…] Parlando con alcune persone vicine ai Francescani dell’Immacolata, abbiamo posto loro alcune domande, di carattere molto generale sull’ordine e su che cosa si potrebbe fare per ridare serenità alla situazione. Fra l’altro, ricordiamo che siamo di fronte a un commissariamento che dura da oltre quattro anni e che le ragioni dello stesso non sono mai state chiarite ed evidenziate dalla Santa Sede.
1) Cosa sono i Francescani dell’Immacolata, che carisma hanno, quale è la loro missione?
Nel 1970, durante lo sbandamento post-conciliare, P. Stefano Manelli e P. Gabriele Pellettieri, due frati minori conventuali, iniziano col permesso dei Superiori “Casa Mariana” ossia una forma di vita francescana più in sintonia con le origini tenendo conto dei tempi attuali, secondo il dettato del decreto conciliare “Perfectae caritatis” sul rinnovamento della vita religiosa.
I due padri si ispirano all’allora Venerabile P. Massimiliano Kolbe ofmconv (beatificato nel 1971 e canonizzato nel 1982).
Casa Mariana si distingue per: marianità kolbiana (in linea con il Concilio Vaticano II e con tutta la tradizione cattolica e francescana), intensa preghiera, clima di silenzio e raccoglimento, austerità e povertà francescana, apostolato stampa e poi radio-tv, aiuto al clero diocesano.
Nel 1990, grazie a Giovanni Paolo II, Casa Mariana diventa l’Istituto di diritto diocesano dei Frati Francescani dell’Immacolata (FFI). Con Decreto datato 1° gennaio 1998 i FFI diventano di diritto pontificio. In esso leggiamo:
«I Frati Francescani dell’Immacolata si propongono di realizzare la propria santificazione e la salvezza dei fratelli per mezzo dell’Immacolata, cercando, in modo particolare, di organizzare, guidare e diffondere il movimento “Missione dell’Immacolata Mediatrice”, secondo gli insegnamenti e gli esempi di San Massimiliano Maria Kolbe; di promuovere gli studi sul mistero di Maria ed incrementare il culto e la devozione all’Immacolata».
I Frati hanno il ramo femminile, Suore Francescane dell’Immacolata (SFI), con lo stesso carisma e gli stessi fondatori, ma con governo autonomo.
2) Cosa hanno fatto di importante, come l’hanno fatto, quali risultati per la cristianità e soprattutto per la Chiesa?
Dal 1990 in poi i Frati Francescani dell’Immacolata (insieme al ramo femminile) si sono sforzati di attuare quanto raccomandato loro dal sopra citato Decreto di erezione a Istituto di Diritto Pontificio:
« I Frati Francescani dell’Immacolata, seguendo le orme di San Massimiliano Kolbe, siano sempre fedeli al loro carisma, particolarmente alla loro Consacrazione illimitata all’Immacolata come sua proprietà, nello spirito della missionarietà senza riserve, espressa mediante il loro “Voto mariano”».
Dal 1990 fino al 2013, tra i FFI si assiste alla crescita vocazionale, lenta ma costante, in netta controtendenza rispetto al continuo declino numerico di Ordini di antica data.
In 23 anni i FFI compiono:
– apertura di “Case Mariane” nei 5 continenti;
– opere di carità (es.: in Brasile, Nigeria, Benin);
– servizio pastorale in Parrocchie e Santuari;
– predicazione di esercizi spirituali;
– direzione di cenacoli dell’Associazione “Missione dell’Immacolata Mediatrice”, aperta a sacerdoti e laici attratti dal carisma dei FFI.
– missioni popolari;
– Simposi mariologici sul mistero di Maria Corredentrice e Mediatrice;
– Giornate di Studi e Convegni teologici (es.: sul pensiero di Karl Rahner, sull’inferno, sul Sacerdozio ordinato, sul Concilio Vaticano II, sulla mariologia di Giovanni Paolo II);
– apostolato Radio-TV;
– apostolato stampa in proprio (Casa Mariana Editrice) con pubblicazioni di studi teologici, mariologici, filosofici (scotisti), morali, apologetici, pubblicazioni ascetiche e devozionali, messalini (Novus Ordo).
Pubblicazioni ed eventi culturali dei Francescani dell’Immacolata hanno contribuito a gettar nuova luce sul mistero della Corredenzione mariana, ingiustamente accantonato dalla “mainstream” dell’attuale e accademica mariologia antropologica (o “del ribasso”) la quale si erge falsamente a unica e legittima mariologia del Concilio Vaticano II in quanto tale.
Col loro servizio sacerdotale, religioso e missionario i FFI (coadiuvati dalle SFI) hanno suscitato, risvegliato e fortificato la fede in tante anime affascinate dalla loro testimonianza.
3) Cosa ha prodotto questa reazione di “commissariamento” ? Quali ragioni ufficiali son state addotte e quali risultati hanno prodotto? Quali spiegazioni son state date dai FI , quali risultati hanno prodotto?
Dal 2008 il governo dei FFI accoglie con generosità il motuproprio “Summorum Pontificum” di Benedetto XVI sulla Forma straordinaria del Rito Romano che permette a Istituti religiosi (non soggetti alla Pontificia Commissione Ecclesia Dei) di usare anche frequentemente, preferibilmente e stabilmente il “Vetus Ordo Missae” (VO) e il Breviario Romano del 1962. Quel motuproprio è una ricchezza per tutta la Chiesa.
Nelle Case di Formazione ma anche in altri conventi FI, vari frati (superiori e sudditi, sacerdoti e fratelli religiosi) usano il VO. Ma un gruppetto di frati “anziani”, ex minori conventuali (entrati a “Casa Mariana” negli anni ’70-’80), accusano il Governo dell’Istituto di deriva lefebvriana… La riteniamo un’accusa falsa e ideologica che però verrà “cavalcata” da qualcuno in Vaticano… Cinque dei frati contestatori si appellano alla Congregazione dei Religiosi (CIVCSVA) che sin dal primo momento è tutta in favore degli “appellanti”.
Nella CIVCSVA erano sedimentati vecchi pregiudizi contro P. Manelli e la sua Famiglia religiosa. Infatti tra il 1989 e il 1990 la CIVCSVA si oppose alla nascita dei FFI, ma questi vennero favoriti da Giovanni Paolo II. Purtroppo dal 2011 il nuovo Prefetto CIVCSVA è un brasiliano teologo della liberazione…
Nel luglio 2012, con motivazioni ambigue, parte la Visita Apostolica ai FFI. Il Visitatore è amico degli “appellanti”, non visita le case di formazione, diffonde un questionario ambiguo che riflette i pregiudizi degli “appellanti”. Il questionario e la propaganda degli “appellanti”, durante e dopo la Visita, susciteranno nei frati “semplici” vari dubbi contro il Governo FFI.
Nel luglio 2013 parte il Commissariamento, con motivazioni ufficiali poco chiare. In realtà si sa che la CIVCSVA condivide i pregiudizi ideologici dei frati accusatori secondo cui i FFI di Manelli sarebbero contro il Vaticano II !
Il Commissariamento è devastante: l’uso del Vetus Ordo è sospeso, superiori e formatori (vicini ai Fondatori) vengono allontanati (alcuni anche all’estero) e sostituiti con frati del partito “golpista”. A poco a poco, parte una catena di calunnie, ben architettate da frati, ex suore e laici, contro il Fondatore (insania mentale, abusi di autorità, lefebvrismo, sottrazione di beni, abusi sessuali…) e contro vari ex superiori.
Le giustificazioni e le difese di frati e fondatori, nonché i loro appelli e ricorsi, non vengono affatto considerati dall’Autorità ecclesiastica. Ci si rende conto che l’Autorità li vuole azzerare, trasformarli dal di dentro, eliminare la loro formazione, la loro “forma mentis”, livellarli agli altri Ordini francescani…
I frati di P. Manelli (e anche le suore, commissariate nel 2015, con l’accusa esplicita e calunniosa di non essere in sintonia col Vaticano II) resistono con ricorsi presso la CIVCSVA, presso la Segnatura Apostolica… Ma dall’alto qualcuno blocca la loro difesa e il legittimo corso della giustizia… Risultati? Molti frati e suore fuoriescono, le vocazioni europee azzerate. Il fango sparso contro il Fondatore dal modus operandi di Commissari e CIVCSVA produce questi effetti.
Finora è la Magistratura laica che in qualche modo sta dando ragione a P. Manelli (archiviazione delle accuse di abusi e maltrattamenti; sentenza di Cassazione che ha disposto il dissequestro dei beni e la loro restituzione alle associazioni di benefattori; si tenga presente che è stato il governo dei Commissari a fare ricorso alla Magistratura contro le predette associazioni).
4) Quali decisioni sono state prese dall’Autorità ? con che risultato ? Quale è lo stato dell’arte oggi ?
La CIVCSVA e i Commissari operano di fatto alla trasformazione deformante del carisma mariano-francescano dei FFI e SFI: il Voto Mariano (primo voto) viene ridotto a un semplice quarto voto di disponibilità alle missioni, la povertà comunitaria viene disprezzata (si vuole che l’Istituto possegga beni, e ciò contro il suo carisma approvato dalla Chiesa), l’ascetica viene disprezzata e ridotta, la formazione peculiare è stata eliminata (dietro dossieraggio calunnioso, il Seminario FFI con studi interni è stato soppresso nel dicembre 2013).
La CIVCSVA […] ha cercato di far pressione su P. Manelli affinché questi:
a) rimetta i beni che non possiede (da sempre di proprietà di Associazioni di benefattori) all’Istituto FFI diretto dai Commissari; o almeno convinca le Associazioni a cedere la proprietà di quei beni ai nuovi FFI…
b) “esorti” (o convinca) i frati “resistenti” ad accettare tutte le modifiche genetiche al carisma e alle Costituzioni FFI (su Voto Mariano, povertà, ecc.).
La situazione è ancora in fase di stallo. Inoltre la CIVCSVA non vuole che i frati di P. Manelli fuoriescano e si ricostituiscano come gruppo, perciò direttamente o indirettamente CIVCSVA e/o Commissari monitorano le diocesi e i religiosi stessi…
La CIVCSVA vuole il Capitolo Generale e liquidare i FFI obbligandoli a tale “riforma”…
5) Quale è la perdita che l’intera Chiesa subirà se venissero “soppressi” ?
Gravissima perdita. Anzitutto vocazionale, personale, per i singoli frati e suore che, dopo 20-25 anni di vita consacrata al Signore e all’Immacolata, si vedono ingiustamente privati della loro identità vocazionale dietro pretesti di sedicente obbedienza che in realtà è puro autoritarismo veicolo di relativismo giuridico e dottrinale.
Perdita per la Chiesa, depauperata della ricchezza spirituale di un carisma mariano e francescano come quello vissuto dai FFI e SFI prima del Commissariamento, con tutti i frutti sopra accennati a cui ne sarebbero potuti seguire altri.
6) Quale è una decisione saggia che potrebbe prendere l’Autorità ? E perché?
Far proseguire il Commissariamento ad ambienti vaticani meno pregiudiziali e più in sintonia (dottrinale e liturgica) con i FFI e SFI di P. Manelli, ad esempio alla Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Permettere la separazione: da un lato i frati che si ritrovano nella linea dei Fondatori ante-commissariamento (incluso l’uso del Vetus Ordo) e dall’altro i frati che si ritrovano nella linea della CIVCSVA e dei Commissari che però conduce a un’omologazione o incorporazione ad altre realtà francescane.
Tratto da: marcotosatti.com/2017/10/24/francescani-immacolata-commissariati-da-quattro-anni-parlano-i-loro-amici-al-papa-chiedono-equita/