Ecco le anime della chiesa che lottano per pesare nell’era post Berlusconi
L’incontro di una settimana fa avvenuto nella parrocchia salesiana del Sacro Cuore del Bambino Gesù al quale hanno partecipato politici cattolici appartenenti a diversi schieramenti, convocati da monsignor Mario Toso, segretario del dicastero vaticano Giustizia e pace, su input del segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, era pubblico. Niente di segreto, dunque. Lo scopo, dichiarato, era quello che da almeno quindici anni caratterizza convocazioni simili: far parlare il mondo cattolico impegnato a diverso titolo in politica in vista del futuro. Certo, nonostante la ripetitività di queste convocazioni, due differenze rispetto al passato, anche recente, ci sono e si possono annotare.
La prima risiede nell’idea che ha spinto Bertone a far partire la convocazione: non è un mistero che un vecchio pallino del cardinale segretario di stato e di alcuni settori del Vaticano sia quello di lasciare aperta la porta a un nuovo partito di cattolici, una nuova Democrazia cristiana insomma, una sorta di partito popolare di stampo tedesco che possa lavorare per raccogliere l’eredità del centro destra berlusconiano. Qui, dunque, risiede una prima novità: nel fatto che dopo mesi, se non anni, caratterizzati da un sostegno aperto alla maggioranza di governo, il vento sembra essere cambiato. Il Vaticano pare avere oggi la consapevolezza che la fase berlusconiana è in qualche modo arrivata al suo declino e che, per questo, occorre reagire in fretta.
La seconda novità risiede nel soggetto che ha fatto partire la convocazione. Non esponenti della Conferenza episcopale italiana la quale, guidata dal cardinale Angelo Bagnasco, ha assistito senza commentare alla convocazione di monsignor Toso. Quanto, appunto, direttamente la Santa Sede. In questo senso la convocazione è davvero atipica.
La Cei ha dovuto prendere atto del fatto che, mentre per mesi, prima e dopo le settimane sociali convocate a Reggio Calabria lo scorso ottobre, erano stati vescovi da lei delegati a favorire incontri dove lavorare per creare un movimento politico – non dunque un partito –, un laboratorio nel quale far lavorare politici cattolici di schieramenti diversi al di là delle logiche conflittuali di tutti i giorni, oggi è la Santa Sede che vuole prendere l’iniziativa, con scopi e mire diversi, in sintesi il sogno, che fino a oggi ancora tale rimane, di una nuova “Balena bianca”.
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