CR – La dittatura della BCE

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CR – 12 novembre 2011

La dittatura giacobina dei “poteri forti”. Ci sarà una nuova “Vandea”?

(di Roberto de Mattei) Le vicende italiane ed estere dell’anno che si conclude rendono sempre più evidente la presenza di “poteri forti”, come oggi si usa dire, che operano dietro le quinte della scena internazionale. Un tempo questi poteri venivano chiamati “forze occulte”. Oggi essi non hanno bisogno di nascondersi: mostrano il loro volto, e dialogano e interferiscono con le istituzioni politiche.

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il Foglio – I principi non negoziabili non si commerciano

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Moody’s a Todi. Giù il rating della Dc. “Soggetto prepolitico, battaglia etica”. Molti delusi. No terzo polo

di Paolo Rodari

Chi voleva buttarla in partito, e costruire attorno al mondo cattolico lo schema di manovre politiciste, è rimasto deluso.

Doccia gelata per i todini, le associazioni cattoliche solidariste e Pd, che auspicavano un soggetto vescovile che mettesse finalmente in soffitta anni di battaglia sui valori “non negoziabili” e di pluralismo nella presenza politica è stata servita di primo mattino direttamente dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei.

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Libero – L’anno della fede in sordina a causa delle quisquilie di Todi

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Cattolici. Cosa sta accadendo

Libero 20-10-2011

di Antonio Socci

Nebbia e tenebre fitte attorno ai cattolici in questi giorni. Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza. In queste ore c’era una vera notizia, importante, che riguardava la Chiesa: la proclamazione dell’Anno della fede fatta da Benedetto XVI.

Ebbene, è stata alquanto snobbata dai mass media, impegnati com’erano a farsi regalare un titolo di politica (contro il governo) dalla piccola e confusa conventicola di Todi.

Che rischia di farsi abbindolare dai media e di farsi usare come foglia di fico per progetti di potere altrui.

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AsiaNews – P. Tentorio: il cambiamento silenzioso della fede

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AsiaNews 17/10/2011 13:33
FILIPPINE – ITALIA

L’Anno della Fede e il martirio di p. Fausto Tentorio

di Bernardo Cervellera

La morte del missionario del Pime in contemporanea con l’annuncio dell’Anno della Fede, voluto da Benedetto XVI per riscoprire la fede cristiana e imparare a trasmetterla a tutto il mondo. La vita del sacerdote ucciso è segno del “bene che non fa rumore”, ma fa crescere frutti di fede e di amore. Un’alternativa ai black bloc.

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Libero – La nuova religione della Mela

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Ora basta! Jobs non era il Messia!

Da “Libero”, 8 ottobre2011

di Antonio Socci

E’ nata una nuova religione: la Chiesa catodica. Che non rivela il senso della vita, ma vi priva del senso del ridicolo. Questa chiesa si è scelta come suo (involontario) messia (provvisorio, in base ai gusti del mercato) il povero Steve Jobs. A sua insaputa.

I suoi celebranti, prosternati e adoranti, sono giornalisti, intellettuali, vip di ogni genere, politici e opinionisti. I quali, non credendo più a Dio, non è che non credano in nulla, ma – come diceva Chesterton – credono a tutto.

Si sono convinti perfino che Jobs sia il messia: colui che “ha cambiato il mondo”.

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AsiaNews – La vendetta della finanza sulla politica

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AsiaNews 12/8/2011

Crisi economica: non basta un potere mondiale
di Bernardo Cervellera

Due anni fa i governi politici nazionali erano i salvatori degli istituti di credito; ora sembrano essere i più grandi nemici del benessere. La finanza mondiale, da “imputata” responsabile della crisi, passa a volere l’ultima parola e ad essere l’ultima autorità, senza controllo. I pericoli per la democrazia e la libertà. È necessaria un’autorità mondiale, ma verificata dai poteri nazionali. E soprattutto è necessaria una conversione dal criterio (unico) del profitto materiale allo sviluppo integrale, come suggerisce la “Caritas in veritate”.

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Avvenire – Noi cristiani e la carestia nel Corno d’Africa

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Avvenire 27 luglio 2011

LA TRAGEDIA NEL CORNO D'AFRICA
La carestia: emergenza che chiama
IL TEOLOGO CODA: «NEL CUORE VI SIA LA PIAGA CHE BRUCIA. E DALLA COMPASSIONE SEGUA L'AIUTO»


Undici milioni di vite a rischio nel Corno d’Africa: un’ecatombe così vasta e talmente lontana da noi che rischia di non interrogarci, di lasciarci inattivi perché "impotenti". Ma il cristiano può chiamarsi fuori? C’è qualcosa che "non lo riguarda"? «La fede cristiana è fondata sul fatto che il Figlio di Dio s’è fatto figlio dell’uomo – risponde il teologo monsignor Piero Coda, presidente dell’Associazione teologica italiana e preside dell’Istituto universitario "Sophia" dei Focolari –. Se Dio stesso, in Gesù, ha condiviso la condizione umana in tutto eccetto il peccato, la via che il cristiano deve seguire non può essere diversa. Del resto non è Gesù stesso, in quella straordinaria pagina che descrive il "giudizio finale", a dire che qualunque cosa si sia fatta o non si sia fatta, nei confronti di chi è in necessità, è a Lui che è stata o non è stata fatta?».

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Le anime della chiesa che lottano per l’era post Berlusconi

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Ecco le anime della chiesa che lottano per pesare nell’era post Berlusconi

 

L’incontro di una settimana fa avvenuto nella parrocchia salesiana del Sacro Cuore del Bambino Gesù al quale hanno partecipato politici cattolici appartenenti a diversi schieramenti, convocati da monsignor Mario Toso, segretario del dicastero vaticano Giustizia e pace, su input del segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, era pubblico. Niente di segreto, dunque. Lo scopo, dichiarato, era quello che da almeno quindici anni caratterizza convocazioni simili: far parlare il mondo cattolico impegnato a diverso titolo in politica in vista del futuro. Certo, nonostante la ripetitività di queste convocazioni, due differenze rispetto al passato, anche recente, ci sono e si possono annotare.

La prima risiede nell’idea che ha spinto Bertone a far partire la convocazione: non è un mistero che un vecchio pallino del cardinale segretario di stato e di alcuni settori del Vaticano sia quello di lasciare aperta la porta a un nuovo partito di cattolici, una nuova Democrazia cristiana insomma, una sorta di partito popolare di stampo tedesco che possa lavorare per raccogliere l’eredità del centro destra berlusconiano. Qui, dunque, risiede una prima novità: nel fatto che dopo mesi, se non anni, caratterizzati da un sostegno aperto alla maggioranza di governo, il vento sembra essere cambiato. Il Vaticano pare avere oggi la consapevolezza che la fase berlusconiana è in qualche modo arrivata al suo declino e che, per questo, occorre reagire in fretta.
La seconda novità risiede nel soggetto che ha fatto partire la convocazione. Non esponenti della Conferenza episcopale italiana la quale, guidata dal cardinale Angelo Bagnasco, ha assistito senza commentare alla convocazione di monsignor Toso. Quanto, appunto, direttamente la Santa Sede. In questo senso la convocazione è davvero atipica.

La Cei ha dovuto prendere atto del fatto che, mentre per mesi, prima e dopo le settimane sociali convocate a Reggio Calabria lo scorso ottobre, erano stati vescovi da lei delegati a favorire incontri dove lavorare per creare un movimento politico – non dunque un partito –, un laboratorio nel quale far lavorare politici cattolici di schieramenti diversi al di là delle logiche conflittuali di tutti i giorni, oggi è la Santa Sede che vuole prendere l’iniziativa, con scopi e mire diversi, in sintesi il sogno, che fino a oggi ancora tale rimane, di una nuova “Balena bianca”.

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Il Corriere cambia rotta e nel mirino mette il Vaticano

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Cambio di rotta di un colosso del laicismo

 

 

Il Corriere della Sera esce con due pezzi importanti.

Nel primo racconta dell’entrata del Vaticano nel San Raffaele, il colosso milanese della sanità gravato da quasi un miliardo di debiti. Quattro consiglieri su sette saranno indicati dalla Santa Sede ed entreranno così a far parte della Fondazione Monte Tabor che governa l’impero sanitario. I nuovi arrivi sono il presidente dell’ospedale Bambin Gesù di Roma Giuseppe Profiti, il presidente dello Ior Ettore Gotti tedeschi, l’imprenditore Vittorio Malacalza e il giurista Giovanni Maria Flick.
Ad uscire di scena, tra gli altri, è Giuseppe Rotelli che fa parte del Cda di Rcs.

Nel secondo si racconta dello scontro tra Vaticano e Curia milanese per il controllo del Toniolo, la cassaforte dell’Università cattolica.
L’attuale presidente è il cardinale Dionigi Tettamanzi che vuole rimanere in carica fino a che il nuovo arcivescovo Angelo Scola non sia insediato. Il cardinale segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, invece, vorrebbe le dimissioni immediate per mettere al posto di Tettamanzi un suo uomo di fiducia, in passato si diceva Giovanni Maria Flick.

I due pezzi, uno a pagina 24, l’altro a pagina 25, impressionano.

Anzittuto c’è da annotare che per la prima volta il Corriere entra a gamba tesa su Bertone, mostrando il suo progetto di fare proprio il Toniolo, un ente che nulla c’entra col Vaticano e che nella gestione Tettamanzi ha visto crescere investimenti e utili in modo significativo.

Perché questo cambio di rotta del Corriere? A una prima lettura dei fatti verrebbe da legare l’uscita del Corriere dedicata allo scontro al Toniolo con la resa di Rotelli dal San Raffaele. I due pezzi sembrano una sorta di bilanciamento: il Vaticano vince su Rotelli al San Raffaele, il Corriere ricorda al Vaticano che non può fare ciò che vuole al Toniolo.

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Libero – Un nuovo stato: il Sudan del Sud

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SUDAN, GLORIA DI UNA CHIESA CROCIFISSA E MISERIE DELL’IDEOLOGIA

di Antonio Socci

Da “Libero”, 10 luglio 2011

Da oggi il sud del Sudan è finalmente uno stato libero e indipendente (se non verrà strozzato nella culla).

Lì è stato perpetrato l’ultimo genocidio del Novecento, ma un genocidio ignorato dai media e dal “partito umanitario” nostrano. Forse perché le vittime non erano “politically correct”, trattandosi di neri cristiani e animisti.

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