Tempi.it – Preghiamo per i cristiani d’Egitto vittime della persecuzione

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Egitto, chiese e monasteri profanati e dati alle fiamme. Le testimonianze dei cristiani

Tempi.it – agosto 16, 2013 Redazione

Sono almeno 30 gli edifici cristiani dati alle fiamme dai Fratelli Musulmani in tutto il paese. Si sospetta l’esistenza di una regia unica

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E’ in atto una rivoluzione anti cristiana

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In atto nel mondo una rivoluzione anticristiana

di Roberto de Mattei


La libertà dei cristiani si restringe sempre di più nel mondo. In Medio Oriente, in Africa e in Asia aumentano gli attacchi sistematici contro le comunità cristiane. Il 27 maggio, a Ginevra, l’Arcivescovo Silvano M. Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, parlando al Consiglio dei Diritti dell’Uomo, ha citato i dati sconvolgenti secondo cui, ogni anno, oltre centomila cristiani vengono uccisi per qualche motivo legato alla loro fede. Da parte sua, la studiosa e ricercatrice austriaca Gudrun Kugler, nel Rapporto dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani, presentato il 23 maggio scorso a Tirana durante la conferenza dell’Ocse, ha documentato come le limitazioni alla libertà religiosa e di espressione dei cristiani crescono a ritmo esponenziale anche in Europa.

 L’obiezione di coscienza – che riguarda i medici sull’aborto, così come i farmacisti sulle pillole abortive o i dirigenti del Comune sulle unioni civili o “matrimoni” gay – tende ad essere sempre più ristretta, mentre in molti Paesi i cristiani non possono esprimere opinioni contrarie all’omosessualità, neanche rifacendosi alla Bibbia, senza che queste vengano tacciate e sanzionate come “discorso d’odio”. 

In un editoriale apparso il 2 giugno 2013 sul “Corriere della Sera” Ernesto Galli della Loggia ci offre una puntuale descrizione della situazione. «Una grande rivoluzione sta silenziosamente giungendo al suo epilogo in Europa. Una rivoluzione della mentalità e del costume collettivi che segna una gigantesca frattura rispetto al passato: la rivoluzione antireligiosa. Una rivoluzione che colpisce indistintamente il fatto religioso in sé, da qualunque confessione rappresentato, ma che per ragioni storiche, e dal momento che è dell’Europa che si parla, si presenta come una rivoluzione essenzialmente anticristiana. Ormai, non solo le Chiese cristiane sono state progressivamente espulse quasi dappertutto da ogni ambito pubblico appena rilevante, non solo all’insieme della loro fede non viene più assegnato nella maggior parte del continente alcun ruolo realmente significativo nel determinare gli orientamenti delle politiche pubbliche – non solo cioè si è affermata prepotentemente la tendenza a ridurre il cristianesimo e la religione in genere a puro fatto privato – ma contro il cristianesimo stesso, a differenza di tutte le altre religioni, appare oggi lecito rivolgere le offese più aspre, le più sanguinose contumelie».

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La Messa proibita e la crisi nella Chiesa

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Francescani dell’Immacolata e la crisi della Chiesa: perché non si può tacere
(di Alessandro Gnocchi – Mario Palmaro)

 

Come accade spesso nelle tragedie, sono i particolari a dare l’idea della loro enormità, e il caso del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata non fa eccezione.

Il dettaglio è lì, verso il fondo del decreto della Commissione per gli Istituti di Vita Consacrata firmato dal segretario, il francescano Josè Rodriguez Carballo. Vi si dice: «Infine, spetterà ai Frati Francescani dell’Immacolata il rimborso delle spese sostenute da detto Commissario e dai collaboratori da lui eventualmente nominati, sia l’onorario per il loro servizio». Proprio così, con uno sfregio che evoca l’uso dei regimi totalitari di addebitare ai familiari dei condannati il costo delle pallottole usate per l’esecuzione. L’immagine potrà anche apparire forte, ma è la portata clamorosa dell’evento a suggerirla.

In una sola mossa, non vengono esautorati solo il fondatore di un ordine fiorente e i vertici che lo assistono, ma anche il Motu proprio di Benedetto XVI che liberalizza la celebrazione della Messa in rito gregoriano, il Pontefice che lo ha emanato e, in definitiva, la Messa stessa. Perché, dopo il dettaglio delle spese a carico della vittima di un provvedimento iniquo, arriva l’affondo finale: «il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l’uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità, per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta».

Essendo l’unico ordine esplicito contenuto nel documento, è dunque evidente che questo è il problema: la Messa in rito antico. E a cosa conduca il terribile vizio di celebrare tale rito lo spiega il commissario, padre Fidenzio Volpi, nella sua lettera di presentazione composta dal mite saluto «Pace e Bene!», da una chilometrica citazione dell’attuale Pontefice e da una sintetica chiusa che esordisce con un minaccioso «Credo di non dover aggiungere nulla a un pensiero così chiaro e così pressante di Papa Francesco».

Secondo padre Volpi, il terribile vizio del rito antico porterebbe al reato di lesa «ecclesialità»: un concetto che vuol dire tutto e niente. Forse, per comprendere che cosa contenga questo termine, bisogna por mente a che cosa è avvenuto a Rio de Janeiro durante la Giornata mondiale delle gioventù, proprio mentre i Francescani dell’Immacolata venivano commissariati. Basti pensare, per fare un solo esempio di quella che i media hanno battezzato «la Woodstock della Chiesa», alla grottesca esibizione dei vescovi che ballano il Flashmob guidati da un Fiorello di quart’ordine: uno spettacolo che neanche il Lino Banfi e il Bombolo dei tempi d’oro avrebbero saputo mettere in scena.

Se questa è «ecclesialità», si comprende perché i Francescani dell’Immacolata la violino costantemente: portano il saio, fanno digiuni e penitenza, pregano, celebrano la Messa, praticano e insegnano una morale rigorosa, vanno in missione a portare Cristo prima  dell’aspirina, non combattono l’Aids con i preservativi, hanno una dottrina mariana che poco piace ai fratelli separati di ogni ordine e grado. E poi sono poveri e umili con i fatti invece che con le parole. Stante tutto ciò, la risolutezza disciplinare nei confronti di questo istituto lascia attoniti solo fino a un certo punto. Certo, stupisce una simile durezza nel contesto della Chiesa contemporanea.

Una Chiesa nella quale, una volta squillata la campanella dell’intervallo, è iniziata una ricreazione alla quale nessuno ha potuto o voluto mettere fine. Nelle diocesi e nelle congregazioni religiose sparse per il mondo accade di tutto: si insegnano dottrine non cattoliche, si esalta la teologia della liberazione, si sconvolgono le discipline e le regole di ordini millenari, si contesta l’autorità della Chiesa.

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Libero – La droga non si combatte con la droga

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CARO SAVIANO, ECCO DOVE RISORGE L’UOMO (PAOLO BORSELLINO LO SAPEVA)

Antonio Socci

Da “Libero” 27 luglio 2013

Le favelas brasiliane sono posti fra i più pericolosi. E il Papa si è avventurato da solo dentro le baracche, a Rio de Janeiro, senza particolari protezioni, pronto ad abbracciare tutti, ad ascoltare ciascuno.

Francesco non ha paura degli esseri umani. Guarda tutti con simpatia e compassione, soprattutto i più miseri. La sorella ha riferito che già da cardinale Bergoglio andava da solo nelle favelas a far visita al popolo delle baracche, senza alcuna precauzione. Non gli è mai accaduto niente.

La gente lo accoglieva come avrebbe accolto Gesù. I poveri sanno che Gesù è Dio che si china sulle loro piaghe e piange con loro e li soccorre con potenza.

Con lo stesso cuore Francesco ha parlato ai ragazzi tossicodipendenti (molti dei quali provengono dalle favelas) che sono accolti e curati da tanti uomini di Dio.

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Sussidiario – La ricerca della pace in Nigeria segue le orme di Dio

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Sussidiario.net

NIGERIA/ Card. Onaiyekan: chiedo l'amnistia per chi fa strage di cristiani

INT.

John Olorunfemi Onaiyekan

giovedì 11 aprile 2013

Durante l’omelia di Pasqua il cardinale nigeriano John Olorunfemi Onaiyekan si è detto favorevole al perdono e all’amnistia dei terroristi di Boko Haram che hanno ucciso centinaia di cristiani in diversi attentati. “È ovvio che lo Stato deve saper usare con molta cura il proprio potere di perdonare i criminali, altrimenti l’intera struttura della legge e dell’ordine nella società verrebbe seriamente compromessa – le parole del cardinal Onaiyekan -. Ci possono essere considerazioni di carattere politico ma queste non possono travolgere gli imperativi morali. Questo non significa che lo Stato non possa perdonare azioni moralmente malvagie. È stato fatto in altri Paesi che rivendicano un alto livello di cultura democratica”.

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Tempi.it – A Bologna torna la cultura unica di stato

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Tempi.it

Referendum scuole Bologna, l’ex sindaco di sinistra Vitali: «Si torna allo statalismo degli anni Cinquanta»

marzo 29, 2013 Emmanuele Michela

Intervista a Walter Vitali, già senatore del Pd e primo cittadino di Bologna. «Non è solo un problema economico, sosteniamo un’idea moderna di servizio pubblico, diversa dallo statalismo»

 

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Avvenire – Il 9 febbraio la Giornata nazionale di raccolta del farmaco

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Avvenire 8-2-2013
 
SOLIDARIETA'

Un medicinale ai bisognosi
Torna la raccolta

 
Storie di violenza e di solitudine. Storie di povertà. Di abbandono. E di malattie. Quasi sempre curabili, quando i farmaci ci sono. In Italia 1.449 associazioni, enti assistenziali, opere di volontariato si occupano di queste storie. Quotidianamente, senza alcun clamore mediatico. Per il tredicesimo anno consecutivo, questi organismi attendono la Giornata nazionale di raccolta del farmaco, che si terrà domani, per aiutare i circa 8 milioni e 200 mila poveri nel nostro Paese (cifra fotografata dall’Istat per il 2011). L’iniziativa, che si svolge sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica e che viene denominata "Dona un farmaco a chi ne ha bisogno", è organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma. Riguarderà 3.200 farmacie del Paese distribuite in 85 province e in più di 1.200 comuni. Chi vorrà potrà acquistare e donare un farmaco da automedicazione rivolgendosi alle farmacie che espongono la locandina del Banco Farmaceutico. Ad accogliere i cittadini saranno 12.200 volontari, che offriranno indicazioni, così come faranno del resto i farmacisti, sul tipo di medicinale indicato, perlopiù contrassegnato dal bollino rosso. Il Banco, che per questo evento gode del sostegno di Anifa (Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell’automedicazione), calcola che a beneficiare dell’ormai periodica iniziativa saranno circa 500 mila persone.

 

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CC – Da dove vengono i bambini?

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CulturaCattolica.it

Natale, questione cattolica

Prima premessa: La favola di Babbo Natale.
Anni fa, in una scuola elementare australiana, (1) una supplente venne sospesa per avere rivelato ai suoi allievi che Santa Klaus non esiste, e che sono i genitori a portare i regali ai bambini. Un errore ritenuto imperdonabile: non pochi di quei genitori protestarono infuriati, e il Preside si vide costretto a chiedere l’intervento del Ministero della Pubblica Istruzione. Risultato: da quel momento tutte le scuole avrebbero dovuto attenersi ad una precisa indicazione: spetta ai genitori, e ad essi soltanto, rompere l’incantesimo di Babbo Natale.

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il Foglio – Cattive notizie per i cristiani: ha vinto Obama

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06 novembre 2012 – IL FOGLIO

“Libertà religiosa minacciata”. I vescovi americani votano contro Obama e aprono un sito web

di Paolo Rodari

A poche ore dalle elezioni americane la Conferenza episcopale statunitense prende a tutti gli effetti la sua posizione. Ad altro non lascia pensare il nuovo sito Internet lanciato in rete con perfetto tempismo: “firstamericanfreedom.com” è il nome di battesimo.

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CR – Gli oltraggi alle fedi non sono tutti uguali?

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Corrispondenza Romana

L’oltraggio di Venezia e il Crocifisso di Vienna

Articolo pubblicato il: 19 settembre 2012 @ 14:31

(di Roberto de Mattei) E’ difficile immaginare un oltraggio contro la fede cristiana più blasfemo e provocatorio di quello che si è avuto al Festival del Cinema di Venezia il 31 agosto con la proiezione del film Paradise Faith, Fede nel Paradiso, di Ulrich Seidl, film  che ha il suo punto culminante in una sequenza in cui la protagonista, l’attrice Maria Hoffstatter, si dedica all’autoerotismo utilizzando come strumento un crocifisso. E’ inutile entrare nei particolari, che sono raccapriccianti, ma sarà bene ricordare che per un cristiano non c’è simbolo più sacro del Crocifisso, che rappresenta Gesù Cristo, l’uomo-Dio, morto sulla Croce per redimere i peccati degli uomini. Tutta la fede cristiana si riassume nella predicazione di Cristo crocifisso.

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