«Un sacerdote non può essere presente quando viene eseguita l’eutanasia volontaria o il suicidio assistito».
Le parole dell’Arcivescovo di Utrecht Eijk in aperta opposizione a quelle pronunciate da Paglia (PAV)
Alle affermazioni del vescovo Paglia sul suicidio assistito, apparse come un implicito consenso alla scelta di porre fine alla propria vita, hanno già risposto alcuni teologi e sacerdoti, ribadendo come esse potessero contraddire il dono divino della vita umana ed in qualche modo giustificare l’atto del suicidio assistito e della eutanasia.
Nei giorni scorsi, è stato il Cardinale di Utrecht Willem Jacobus Eijk a tornare sull’argomento, inviando a tutti i sacerdoti un messaggio chiaro: «Un sacerdote dovrebbe parlare chiaramente con una persona che opta per suicidio assistito o eutanasia volontaria e chiarire che sta commettendo un peccato molto grave».
«Per lo stesso motivo, un sacerdote non può essere presente quando viene eseguita l’eutanasia volontaria o il suicidio assistito. Ciò potrebbe implicare che il sacerdote non abbia alcun problema con la decisione o addirittura che questi atti moralmente illeciti non siano tali in alcune circostanze secondo gli insegnamenti della Chiesa», ha ribadito nella sua intervista il cardinale che proprio sui temi della eutanasia aveva dedicato i suoi studi medici, prima della vocazione al sacerdozio.

Il cardinale Sarah e il papa emerito Benedetto XVI hanno pubblicato un libro sul celibato sacerdotale, perché oggi questo argomento è così importante?
Un’assemblea sinodale che si è trasformata in un “Parlamento ecclesiastico protestante”
Il vescovo olandese Robert Mutsaerts, ausiliare di ‘s-Hertogenbosch (Den Bosch), ha detto di “comprendere” il motivo per cui papa Benedetto ha contribuito al dibattito sul celibato sacerdotale nel libro che ha scritto insieme al cardinale Sarah, Des profondeurs de nos cœurs (Dal profondo dei nostri cuori).
Il nuovo e-book e’ scaricabile gratuitamente dal sito dei libri:
TRIESTE – Sta facendo il giro del Web l’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, ieri durante la celebrazione della messa dell’Epifania.
Un vescovo fa il suo mestiere e dice la sua. 
era questo lo slogan con cui – negli anni Ottanta – un gruppo di militanti contro-rivoluzionari sensibilizzava i cattolici davanti alle chiese bolognesi: P. Tomas Tyn O.P. militava tra loro con le attività proprie del sacerdote e del maestro di spirito.
Una diocesi del Michigan ha comunicato di sostenere un sacerdote