E’ morto ieri a Piacenza, sua città natale, all’età di 82 anni Giovanni Cantoni.
Egli ha riscoperto e diffuso per tutta la sua vita la scuola d’azione contro-rivoluzionaria e cattolica.
I funerali si svolgeranno domani 20/1/2020 alle ore 15 presso la Basilica di Sant’Antonino a Piacenza.
Una testimonianza, con gratitudine.
«Ai giorni nostri, come tu vedi, si può morire… ma non in piedi.
Ma sono giorni fatti per noi, perché è il tempo di santi e di eroi»
(Leo Valeriano, 1970)
Feci conoscenza con il Sessantotto nel 1971, quando mi ritrovai in un lago di sangue grazie a compagni di scuola attivisti del P.C.I.
Seguirono anni di battaglia e di scontro fisico: ci battevamo quasi senza sapere il perché… ma non cedevamo neanche un metro.
Una sola cosa avevamo chiara: i “rossi” volevano farci diventare massa, noi volevamo vivere per un ideale e difendere la terra dei nostri padri.
Battemmo il P.C.I. in tutte le scuole di Ferrara… e non attirammo solo l’attenzione dei magistrati del sistema: così, nel 1975 , l’anno della massima tensione politica, Renato ci invitò a conoscere Giovanni Cantoni. Finalmente cominciammo a ricevere le risposte che cercavamo, ampliando il nostro orizzonte ideale.
Sempre Renato, qualche mese dopo, ci invitò a una “settimana di addestramento” della quale non si doveva far parola a nessuno. Vi andai in mimetica… ma grazie a Padre Barriele (un cappellano militare carlista nella Guerra Civile spagnola) vi trovai Sant’Ignazio di Loyola.
Uscii da quella settimana lasciando Almirante e piegando le ginocchia davanti alla Vergine: anche queste “settimane” erano volute da Cantoni.
Grazie a Cantoni, cambiai vita. Educato in una famiglia anticlericale da secoli, mi posi alla sua scuola senza volgermi indietro, senza riserve, con il fuoco nelle vene ereditato dai miei antenati.
Maria pagò il soldo al neoconvertito con tre grandi grazie: la fidanzata che oggi è mia moglie, madre dei miei figli, nonna dei miei nipoti; l’assoluzione in tutti gli strascichi giudiziari; un lavoro.
Seguirono trent’anni di studio basati sulla “selezione libraria” di Cantoni: Nietzsche finì nello scaffale più alto della libreria; Plinio Correa de Oliveira ne prese il posto, al centro.
Nei miei dieci anni milanesi ebbi la grazia di vedere Cantoni più facilmente e di ricevere indicazioni anche personali.
Per lui e sotto la sua guida, produssi studi in tema di politiche scolastiche e sul pensiero contro-rivoluzionario spagnolo.
Nel 1995, vide la luce il primo portale cattolico in Internet, embrione di un sistema di propaganda civico-dottrinale che opera ancora oggi: Cantoni lo protesse dai tentativi di sottrarcelo.
Infine, nel 2005, stanco di far poco o nulla, assieme a un gruppo di amici fedeli, mi rimisi “in proprio”.
Glielo dissi. Riconoscendo il vecchio ribelle… sorrise.
Ci reincontreremo domani, 20 gennaio 2020 e poi – speriamo – nella vita eterna.
La Santa Vergine, che ci ha insegnato a conoscere e servire, mantenga viva la fiamma che ancora arde nei nostri cuori.
Onore!
David Botti