(ZENIT) Le famiglie non sono più chiese domestiche

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La crisi della fede riflette una crisi della famiglia, secondo il Cardinal Cañizares

Seimila persone al Congresso Teologico-Pastorale sulla Famiglia VALENCIA, giovedì, 6 luglio 2006 (ZENIT.org).- Nel contesto del V Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolge a Valencia dal 1° al 9 luglio, questo mercoledì ha avuto luogo la seconda giornata del Congresso Teologico-Pastorale, al quale assistono circa seimila persone, con trenta Cardinali e numerosi Vescovi di tutto il mondo.

Dopo una preghiera introduttiva, guidata dal Cardinale Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo di Ranchi (India), il primo intervento del giorno è stato quello del Cardinale Antonio Cañizares, Arcivescovo di Toledo, su “la trasmissione della fede in famiglia”.

“L’esperienza personale – ha spiegato – mostra chiaramente che quando manca la famiglia ci sono serie difficoltà per trasmettere la fede e anche accogliere la fede, e quando questa trasmissione non c’è stata in ambito familiare nei primi passi della vita è difficile suscitarla negli anni successivi”.

Oggi, ad ogni modo, “in buona parte dei casi la famiglia ha smesso di essere alveo della trasmissione della fede. E’ su questo che si basa la gran parte della crisi della fede, dell’educazione nella fede. Crisi della famiglia, crisi di fede; ma la crisi della fede è anche crisi della famiglia”.

“La famiglia ha smesso davvero di essere questo alveo e ambito? Cosa succede nella famiglia, o cosa dovrebbe succedere perché la famiglia ai giorni nostri sia ancora questo ambito, quel nucleo in cui non solo siamo generati e nasciamo, ma dove siamo anche educati alla vita di fede in modo insostituibile?”, ha chiesto il Cardinale.

In questo senso, ha denunciato una “situazione lacerante” di “fortissima secolarizzazione, di una cultura che ci viene imposta e in cui si vuole dimenticare Dio e che Dio non conti nella sfera pubblica”.

Il porporato ha sottolineato che siamo “di fronte al dramma dell’apostasia silenziosa di buona parte dei cristiani, di fronte alla secolarizzazione della stessa comunità ecclesiale”. Per questo “la famiglia cristiana ha, oggi più che mai, una missione nobilissima e ineludibile come quella di trasmettere la fede, che implica la dedizione a Gesù Cristo e l’inserimento nella comunità ecclesiale”.

Il Cardinale ha enunciato tre principi su cui si basa la trasmissione della fede nella famiglia: Gesù Cristo, luce che illumina la verità e la missione della famiglia; la famiglia comunità di persone al servizio della vita; la famiglia educatrice e trasmettitrice della fede.

“Non è facile per la famiglia svolgere il suo compito di educatrice e trasmettitrice della fede – ha affermato il Cardinal Cañizares –. Al giorno d’oggi ci sono molti sospetti e pregiudizi contro la famiglia; si pensa che la famiglia sia incapace di educare, di formare la personalità dei figli; altre istituzioni della società e anche della stessa Chiesa – così si pensa – devono fare per i figli ciò che la famiglia non può fare”.

“Molti genitori – ha concluso – sono oggi scoraggiati, hanno abbandonato il loro compito di educatori, per non parlare della trasmissione della fede; si sentono impotenti o pensano che questo compito spetti ad altri. La famiglia, però, ha le risorse per dare all’uomo ciò che nessun altra istituzione semplicemente umana può dargli. In una società disgregata e frammentata, la famiglia è la prima e fondamentale scuola di umanizzazione”.

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