(Tempi) Czestochowa per carismatici

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Tempi”, Sezione: Lettere

Rubrica: Lettere

Numero: 40 – 3 Ottobre 2002

Se l’Europa di Bruxelles tiene alti gli steccati fra est e ovest
Se l’Europa di Bruxelles tiene alti gli steccati fra est e ovest, a
Czestochowa la settimana scorsa si è concretizzata una visibile unità del
continente. Da Lisbona a Minsk, e da Roma ad Anversa, in nome della comune
cristianità, sono convenuti in Polonia i cattolici carismatici per il loro
primo congresso a livello europeo. Alla chiamata a riprendere l’
evangelizzazione, organizzata dall’Iccrs, centro internazionale di
coordinamento del Rinnovamento cattolico carismatico, le nazioni europee c’
erano quasi tutte, compresa la Transilvania, distinta in questa occasione
dalla Romania. Cosa sono i “carismatici”? Gli esperti nella preghiera di
lode, è stato detto, con solide radici nella Sacra Scrittura. In Italia
prendono nome “Rinnovamento nello Spirito Santo”, un’associazione di fedeli
riconosciuta ormai ufficialmente dalla Cei. «Come contributo alla Chiesa,»
ha detto Joseph Grech vescovo di Melbourne, «il Rinnovamento carismatico
porta la realtà del battesimo nello Spirito, la conoscenza e l’uso dei
carismi. Guai se smettessimo di usare i doni dello Spirito!». Il riferimento
aperto è ai carismi più vistosi, fra cui quello della guarigione, su cui la
Santa Sede ha emesso l’anno scorso una direttiva che ai carismatici era
sembrata un altolà. «Tutt’altro – ha precisato mons. Grech – quel documento
era anzi un invito al Rinnova-mento ad usare i carismi, ma nella forma più
corretta». Prendendo spunto dalla Novo Millennio Ineunte, la conferenza ha
avuto per tema l’imperativo “duc in altum!”, per la ri-evangelizzazione dell
’Europa. «Dov’è l’Europa cristiana?» ha chiesto il vice-direttore Matteo
Calisi, «Dov’è l’Europa di Benedetto e Cirillo che ha evangelizzato il
mondo? Fratelli d’Europa, evitiamo i conflitti, perdoniamoci a vicenda.
Diciamo no al sincretismo, ma lavoriamo con le altre chiese per proclamare
la Signoria di Cristo». All’appello dell’Iccrs hanno risposto in 640, il che
ha reso necessaria una piccola “Bruxelles” dei traduttori. I paesi dell’est
europeo hanno chiesto preghiere. L’Archimandrita Sergius Gajek, della Chiesa
greco-cattolica di Russia, Ucraina e Bielorussia, ha chiesto la “guarigione”
delle nazioni la cui società è «post-comunista ma anche neo-comunista». In
Oriente infatti, ha detto il prelato, «al massimo sono pronti a tollerarci,
ma non c’è spazio per l’evangelizzazione. Il 2 ottobre a Minsk verrà votata
una nuova legge che in pratica impedisce alla Chiesa cattolica di
evangelizzare. Che questa legge passi o meno dipende dalla vostra
preghiera».

di Nucci Alessandra
(c) 2002 – Editoriale Tempi duri s.r.l.