(MISNA) UGANDA: I MARTIRI TESTIMONI DI PACE E DI UNITÀ

  • Categoria dell'articolo:Notizie

Sharing is caring!













NAMUGONGO: I MARTIRI TESTIMONI DI PACE E DI UNITÀ

“Deve esistere un solo movimento nel nostro Paese, quello per la Pace!”. Lo ha detto stamane con forza l’arcivescovo di Gulu, monsignor John Baptist Odama nel corso della solenne celebrazione eucaristica in occasione della festa dei Martiri d’Uganda a Namugongo. Nella suggestiva cornice del santuario dedicato a San Carlo Lwanga e ai suoi compagni, nella estrema periferia di Kampala, si è riversata una folla di pellegrini, stimata attorno alle 400mila persone, sebbene alcuni abbiano azzardato cifre ben superiori.





Il messaggio lanciato dall’arcivescovo di Gulu ha inteso richiamare l’attenzione dei pellegrini, giunti da ogni parte d’Uganda, sulla sofferenza dei popoli del Nord, da anni oppressi da una feroce guerra civile. Hanno concelebrato tutti i vescovi locali, sotto la presidenza del cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Il porporato ha rivolto parole di incoraggiamento alla giovane Chiesa africana nata il 3 giugno del 1886 col sacrificio dei 22 martiri. Richiamandosi al tema scelto quest’anno per la tradizionale commemorazione – ‘Siate miei Testimoni’ – il prefetto della congregazione vaticana ha fatto intendere che con la beatificazione dei martiri di Paimol, avvenuta l’ottobre scorso a Roma, si è realizzata una maggiore unione tra il Nord e il Sud del Paese. Un’unione spirituale che deve essere il fondamento di un processo di riconciliazione e di pace che possa portare a testimoniare il Vangelo in una società, quella ugandese, sottoposta a sempre maggiori cambiamenti e sfide. Richiamando la particolare predilezione del Santo Padre, Giovanni Paolo II nei confronti dell’Uganda (visitata dal Papa nel febbraio del 1993), il cardinal Sepe ha incoraggiato i fedeli laici a vivere e testimoniare la Buona Notizia, facendo tesoro dell’insegnamento magisteriale della Chiesa. Le letture della liturgia della Parola sono state lette nelle lingue locali Luganda e Acholi e in Inglese, mentre i canti religiosi rendevano l’atmosfera carica di significato in un contesto, quello dell’Uganda, dove la Chiesa è chiamata a rinnovare l’unione spirituale e materiale tra le diverse etnie. Coinvolgende la cerimonia offertoriale che ha visto i danzatori Acholi indossare il tradizionale costume del ‘Bwola’, un ballo regale le cui origini si perdono nel tempo. Imponenti le misure di sicurezza anti terrorismo all’ingresso del santuario, sebbene la polizia abbia trovato non poche difficoltà nel regolare l’afflusso ordinato dei fedeli, soprattutto lungo le strade che conducono a Namugongo. Al termine della santa messa il cardinale Emmanuel Wamala, arcivescovo di Kampala, ha invitato tutti i presenti a cantare ‘Happy Birthday’ al cardinal Sepe in occasione del suo compleanno. Il Prefetto della congregazione vaticana ha ringraziato dicendo che quello in Uganda è stato il più bel giorno della sua vita.
[GA]