Nella foto a sinistra: Don Alessandro Santoro di Firenze, uno tra i più confusi presbiteri italiani, passato alle cronache per voler lavare i piedi a gay, musulmani, scismatici e trans. E persino al padre di Eluana Englaro.
Se le “nozze”gay sono un diritto, allora lo è anche la poligamia. Parola di Hamza Piccardo
di Cristiano Lugli, 8 agosto 2016, per Osservatorio Gender
Ci pare interessante segnalare una polemica sopraggiunta nei giorni tra la giunta milanese capitanata dal neo-sindaco Sala e il fondatore dell’Unione delle comunità islamiche (Ucoii) Hamza Piccardo, già portavoce del Coordinamento delle associazioni islamiche milanesi (Cairn).
«Sala celebra le unioni tra coppie di fatto? Se è solo una questione di diritti civili, anche la poligamia lo è. Lo Stato regolamenti le nozze plurime».
«E’ ora di finirla di attribuire chissà quale vicinanza mia e della mia giunta a Piccardo. Personalmente condivido molto poco del suo pensiero, certamente non le recenti dichiarazioni sulla poligamia. Con il mondo islamico come con ogni comunità della nostra città si dialoga, ma io non ho certo un rapporto privilegiato con il signor Piccardo, proprio no».
Gli stessi concetti sono stati poi anche ribaditi dall’assessore al welfare, Pierfrancesco Majorino, impegnatissimo nel dialogo coi musulmani per la costruzione di moschee:
«La posizione di Hamza Piccardo è folle. Promuovere la poligamia significa proporre un terribile passo indietro sul piano dei diritti delle donne e sull’idea stessa di relazione tra i generi. Per fortuna non è minimamente all’ordine del giorno».
«Ci sono stati secoli di lotte per l’emancipazione della donna che non possono essere certo messi da parte».Apertura e tolleranza — ha detto la presidentessa del Friuli Venezia Giulia — sono il segno caratterizzante della nostra cultura, ma non possono spingersi fino a rinnegare se stesse»
«Ma Piccardo torni a casa sua! Capito dove ci portano i buonisti? Dopo le unioni gay ora il governo dovrebbe approvare la poligamia …».
«Nessuno vuole dettare legge. Non si capisce perché una relazione tra adulti edotti e consenzienti possa essere vietata, di più, stigmatizzata e aborrita. Rispetto la laicità dello Stato che per me vuole dire equivicinanza. Non voglio attivare un movimento, però ho buttato una pietra nello stagno, cosi si è creato dibattito».
Sembra assurdo, ovviamente ( e lo è! ) ma questo non toglie che se pur le due questioni pargano assolutamente con due facce diverse, facciano comunque parte della stessa medaglia.
Forse che questi ultimi non pagherebbero le scelte non volute da loro ritrovandosi a vivere con il papà Marco che molla famiglia per andare a vivere con Luca?
Forse qualche politico dovrebbe centrare meglio il problema, e capire che non vi è molta differenza sotto sotto fra le due cose.
Se “l’amore è amore”, come rintronano i mantra obamiani e renziani, allora si deve recepire che ogni limite potrà e dovrà essere abbattuto.
Ed ecco quel che succede, e ciò che già è successo tramite la rimozione dell’ “obbligo di fedeltà” voluto e passato con il cosiddetto ddl Cirinnà.
La tolleranza secondo i secondi dovrebbe essere alla base di tutto; secondo i primi un po’meno, tuttavia entrambi sembrano combattere per la stessa causa.