Dopo Prodi ecco Marino: ma basta con questi finti cattolici!

  • Categoria dell'articolo:Chiesa

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Dal Blog del Caporedattore de Il resto del Carlino

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Ignazio Marino, chirurgo, \’ultras\’ di testamento biologico e in fondo del diritto di ogni persona di fare ciò che gli pare e piace della propria vita, sarà il terzo candidato alle primarie per la segreteria del Pd. Auguri. In questi giorni, Marino e altri sono ossessionati dalla parola \’laicità\’: la mettono  in ogni brodetto. Si definiscono cattolici poi aggiungono subito \’laici\’: io onestamente non capisco ancora cosa vogliono dire, spero di farcela prima o poi…

Io credo che un cattolico, anche nella vita pubblica (eventualmente di politico) debba portare avanti i principi cristiani trasmessia Cristo attraverso l\’unica vera forma da lui voluta: la Chiesa e i vescovi con il loro capo, cioè il Papa. Non che debbano diventare questi politici cattolici degli ayatollah (per carità!) ma semplicemente rispettare quelle tre cosine che il cristianesimo definisce non negoziabili: la vita, l\’educazione, la famiglia…

Il signor Ignazio Marino fa l\’esatto opposto. Nei mesi del dramma di Eluana Englaro era un giorno sì e l\’altro pure in tivù a rivendicare il diritto di questa ragazza (e di suo padre) di morire. Non mi pare che sia un principio molto cristiano. E non lo dico io. Lo dice, da sempre, la Chiesa. Anche una settimana fa il Papa ha parlato dei personaggi alla Ignazio Marino, che si definiscono \’cattolici adulti\’ (Romano Prodi coniò questo termine). Ha detto Benedetto XVI: \’\’San Paolo disse che non possiamo più rimanere fanciulli in balia delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina. L’apostolo «desidera che i cristiani abbiano una fede responsabile, una fede adulta. La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Lo s’intende spesso nel senso dell’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere – una fede fai da te, quindi. E lo si presenta – ha detto ancora Ratzinger – come “coraggio” di esprimersi contro il magistero della Chiesa. In realtà, ha spiegato il Papa, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo schema del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una fede adulta. Qualifica invece come infantile il correre dietro ai venti e alle correnti del tempo. Così fa parte della fede adulta, ad esempio, impegnarsi per l’inviolabilità della vita umana fin dal primo momento, opponendosi con ciò radicalmente al principio della violenza, proprio anche nella difesa delle creature umane più inermi. Fa parte della fede adulta riconoscere il matrimonio tra un uomo e una donna per tutta la vita come ordinamento del Creatore, ristabilito nuovamente da Cristo. La fede adulta non si lascia trasportare qua e là da qualsiasi corrente. Essa s’oppone ai venti della moda\’.