CorSera 7-12-2009
l’arcivescovo di Canterbury preoccupato: «si aprono questioni molto serie»
Rivoluzione a Los Angeles, donna gay sarà vescovo della Chiesa episcopale
La scelta della Glasspool può aggravare la spaccatura con i conservatori, dopo il caso di Gene Robinso
LOS ANGELES – Nuovo capitolo negli Stati Uniti sulla delicata questione del clero omosessuale. Dopo la nomina di Gene Robinson nel 2003 (che spaccò gli episcopali e favorì lo scisma di alcune congregazioni), una donna gay è stata scelta dalla Chiesa episcopale (il ramo americano della Chiesa anglicana) come vescovo della diocesi di Los Angeles, che conta 70mila fedeli ed è una delle più grandi degli States.
RELAZIONE CON UNA DONNA – La reverenda Mary Glasspool, 55 anni, di Baltimora, è la prima gay dichiarata a diventare vescovo dopo Robinson: nel corso della tradizionale convention annuale ha ottenuto 153 voti tra gli esponenti del clero e 203 voti dagli esponenti laici, ottenendo così la maggioranza dei suffragi. Ora la sua elezione dovrà ora essere convalidata dai vescovi delle 108 diocesi del Paese. Succede nell’incarico a un’altra donna, Diane Jardine Bruce: è la prima volta in 114 anni che questo accade. Figlia di un prete episcopale, la Glasspool indossa l’abito talare da 27 anni e da più di venti ha apertamente una relazione con una donna. Nella lista dei sei candidati, oltre a lei, c’era anche un altro sacerdote omosessuale.
RISCHIO SPACCATURA – Questo è stato possibile in quanto a luglio la Chiesa episcopale, che conta due milioni di fedeli, aveva revocato la moratoria sulla nomina di vescovi gay decisa dopo il caso Robinson, con un’importante apertura verso l’ala progressista. «Sono molto emozionata pensando al futuro di tutta la nostra Chiesa e vedo per la diocesi di Los Angeles un ruolo guida verso il futuro» ha dichiarato con grande ottimismo la Glasspool. Ma il rischio è che la sua elezione possa aggravare ulteriormente la spaccatura con i fedeli più conservatori. Intanto il primo attacco è arrivato dall’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, che si è detto preoccupato: «L’elezione apre questioni molto serie, non solo per la Chiesa episcopale e il suo posto nella comunità anglicana, ma per la comunità tutta» ha scritto in un comunicato pubblicato sul suo sito internet.