BEATO ANGELICO AI MUSEI CAPITOLINI
L’arte all’alba del Rinascimento
La più grande mostra in Italia dal 1955 con opere mai esposte. Dipinti, pale, polittici, affiancati a codici e disegni
A 550 anni dalla morte di ‘Fra Giovanni da Fiesole, detto Beato Angelico (1395-1455), la città di Roma apre una grande mostra. «Beato Angelico, L’alba del Rinascimento» è la più grande mostra in Italia dedicata al pittore diventato priore a Fiesole, dopo quella del 1955 a Firenze. Beatificato dalla Chiesa Cattolica, l’artista religioso cerca di combinare i principi della prospettiva e dell’attenzione alla figura umana tipici del Rinascimento con i valori medievali della funzione educativa dell’arte e del valore mistico della luce.
LE OPERE IN MOSTRA – L’eposizione presenta alcune opere mai esposte in passato, dal Trittico della Galleria Corsini di Roma alla predella della Pala di Bosco ai Frati, restaurati per l’occasione. Saranno visibili per la prima volta la notevole e complessa predella di Zagabria (Stimmate di san Francesco e Martirio di san Pietro martire), la problematica Annunciazione di Dresda (riassemblata nel XVI secolo) e il pregevole frammento con San Giovanni Battista di Lipsia (forse collegabile alla pala di San Marco). Pressochè inedite sono l’Imago pietatis su pergamena (di collezione privata torinese) eseguita dalla bottega e i due raffinati laterali di trittico con i Beati e i Dannati (1430 c.) oggi appartenente a una collezione privata americana. Tra i dipinti figurano alcuni capolavori: il Paradiso degli Uffizi, il Grande Trittico di Cortona completo della sua predella, la luminosa e policroma Annunciazione di San Giovanni Valdarno e due straordinari pannelli dell’Armadio degli Argenti, uno dei più significativi prestiti concessi dal Museo fiorentino di San Marco.
L’ARTISTA – L’esposizione ricostruisce la lunga e feconda attività di Fra’ Giovanni da Fiesole, attivo a Firenze dal 1417 e morto a Roma nel 1455, attraverso una selezione di opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri. A partire dal periodo della giovinezza influenzata da eleganze tardogotiche come in Tebaide e la Madonna di Cedri, fino all’ultima fase romana caratterizzata da un nuovo atteggiamento umanistico, monumentale e classicheggiante come nel Trittico della Galleria Corsini o la predella della Pala di Bosco ai Frati. I diversi periodi della produzione dell’artista sono individuati anche dall’operato versatile dei lavori come pittore, miniatore e disegnatore. In mostra le tavole, i tabernacoli, gli scomparti di pale, i polittici e le tele sono affiancati ai più importanti codici decorati dal maestro e dai suoi collaboratori nonchè dai numerosi disegni.
I CURATORI – La mostra curata da Curata da Alessandro Zuccari, Giovanni Morello e Gerardo de Simone si può visitare sia con un singolo biglietto che con un’entrata *censura*ulativa comprendente la visita ai Musei Capitolini. Il comitato organizzatore di altissimo profilo, presieduto dal prof. Maurizio Calvesi dell’Accademia dei Lincei è composto da direttori di musei, esperti e studiosi di arte. Il catalogo della mostra è curato da Skira editore
Musei Capitolini
orario 9-20, chiuso il lunedì, fino al 5 luglio
Piazza del Campidoglio 1. I tel: 060608
Manuela Pelati
CorSera 7-4-2009