(CorSera) Nuova traduzione della Bibbia entro l’anno

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Pronta la nuova traduzione della Bibbia
«Rallègrati, piena di grazia» Cambierà anche l’Ave Maria

La versione approvata dalla Cei dovrebbe arrivare in libreria alla fine dell’anno
ROMA – «Ti saluto, o piena di grazia» diventa «rallègrati, piena di grazia» ed è forse un cambiamento minimo, che però sfiora la popolarissima preghiera dell’«Ave Maria». Ma altre volte cambia addirittura il senso di versetti famosi: «La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta» diventa «ma le tenebre non l’hanno sopraffatta». La nuova traduzione della Bibbia – approvata dall’assemblea della Cei nel 2002 e destinata a sostituire quella del 1974 – dovrebbe arrivare in libreria per la fine dell’anno. I cambiamenti sono tanti, ma meno di quanti ne proponevano gli studiosi. In più casi i vescovi hanno trattenuto gli esperti, allo scopo di non ferire l’orecchio abituato a formulazioni che magari resistevano da secoli.
Cambieranno quasi tutti i titoli delle parabole: il «Figlio prodigo» diventa il «Padre misericordioso». La «Parabola del povero Lazzaro e del ricco epulone» suonerà come «la parabola del ricco e del povero».
Alle volte, la novità sarà un recupero di formulazioni tradizionali che erano state abbandonate nel 1974: Giuseppe (in Matteo) e Gesù (in Marco) tornano a essere definiti «falegnami», invece che «carpentieri».
A spiegare le scelte degli studiosi – che hanno lavorato al nuovo testo per quasi vent’anni – arriva ora un volume scritto dal giornalista di Avvenire Roberto Beretta, in collaborazione con il biblista Antonio Pitta, che insegna a Napoli, alla Facoltà teologica dell’Italia meridionale. Lo pubblica l’editore Piemme, con il titolo Come cambia la Bibbia .
Leggeremo «Adamo conobbe Eva» e non più «Adamo si unì a Eva»: la nuova traduzione sottolinea come l’unione della prima coppia fosse non solo fisica, ma totale, comportando una conoscenza di tutta la persona.
La sposa del Cantico dei cantici si fa più audace: «Attirami dietro a te» diventa «trascinami con te». Sempre sulla sua bocca troveremo «il mio amato è mio e io sono sua», invece dell’attuale «il mio diletto è per me e io per lui».
In Matteo la «corona di spine» diventa «corona di rami spinosi». I «due ladroni» di Luca, con i quali viene crocifisso Gesù, diventano i «due banditi».
I comandamenti saranno declinati al futuro: «Non uccidere» diventerà «non ucciderai» e così tutti gli altri, «non dirai falsa testimonianza», «non ruberai». La nuova traduzione segnala che i comandamenti non sono obblighi esterni, ma un’interpretazione di quanto è già iscritto nel cuore dell’uomo.
Due cambiamenti ci saranno anche nel Padre nostro : «Non ci indurre in tentazione» diventerà «non abbandonarci alla tentazione» e «liberaci dal male» sarà «liberaci dal Male». L’introduzione della maiuscola vuole personificare comunque il «male», non avendo gradito i vescovi che diventasse – come proponevano gli esperti – «il Maligno».
I «miracoli» a volte diventano «prodigi» e più spesso «segni». Il comando di Gesù a Pietro «lontano da me, Satana!» (in latino: « Vade retro Satana »), che è nel Vangelo di Marco, diventa «va’ dietro a me, Satana»: cioè «convertiti e seguimi», invece di distogliermi da ciò che devo fare (Pietro voleva convincere Gesù a non rischiare la vita con la sua predicazione).

Luigi Accattoli
Corriere della Sera 25-3-2004