Lontano e vicino
Tutte le «voci» di Dio nel Mediterraneo
di Enzo Bianchi (La Stampa, supplemento Tuttolibri, 11 novembre 2006)
Solo pochi mesi prima degli attentati che avrebbero traumaticamente cambiato il nostro modo di guardare al confronto tra civiltà e religioni, veniva pubblicata da Elledici una preziosa Enciclopedia delle religioni in Italia, frutto del costante lavoro del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni) fondato e diretto da Massimo Introvigne: era caratterizzata da scrupolosità e accuratezza nella presentazione di ogni realtà a partire da come essa stessa si definisce e nel fissare criteri unificanti attraverso un approccio scientifico a una materia «soggettiva» come poche.
Ora, trascorsi cinque anni che ci paiono decenni per l’evolversi delle problematiche legate all’incontro tra culture e religioni diverse, ne viene riproposto – con altro titolo, Le religioni in Italia – «non un mero aggiornamento», ma un arricchimento con anche una diversa e più funzionale disposizione interna delle voci. Una rassegna davvero esaustiva che, proprio per il pregio peculiare di saper stuzzicare e soddisfare ogni possibile curiosità in materia, può destare l’interesse anche nei confronti di opere complementari, capaci cioè di soffermarsi maggiormente sulle tre religioni comunemente definite monoteistiche e, d’altro canto, di allargare lo sguardo al di là dei confini della nostra Penisola.
In quest’ottica diventa prezioso il Dizionario dei monoteismi edito da Edb alcuni mesi or sono: un volume tripartito, dedicato specificatamente a ebraismo, cristianesimo e islam, ricco di spunti e di rimandi per chiarire similitudini e differenze tra le tre religioni sovente definite impropriamente «del Libro». Vi si può trovare dalla spiegazione delle diverse festività e celebrazioni, alle correnti di pensiero, ai termini apparentemente intraducibili ma ormai entrati anche nel nostro linguaggio quotidiano. Forse ci si può rammaricare dell’assenza di voci «trasversali», in grado di presentare da tre diverse ottiche problematiche comuni. Penso, per esempio, a voci universali come «tradizione» o «festa» o «scritti canonici«, per non parlare di «monoteismo» (completamente assente) oppure «Dio», trattato separatamente per ciascuna religione. Questo non per alimentare un improbabile sincretismo, ma per far meglio emergere l’humus comune nel quale è cresciuto e di cui si è nutrito il vissuto di fede di intere generazioni di credenti: un vissuto che, dal crogiolo iniziale del Medioriente, si è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo e, attraverso vicende tragiche o luminose si è propagato ai quattro angoli della terra.
Il risultato è comunque molto di più di un insieme di voci, ricche di rimandi reciproci e di sviluppi storici: è un’opera che si sforza di leggere ciascuna delle tre religioni «mediterranee» come «una identità, una storia, una cultura e una speranza per milioni di persone ancora oggi». Un risultato per nulla trascurabile in giorni come i nostri, in cui Medioriente e Mediterraneo paiono posti di fronte a un bivio capitale: tornare a essere culla di civiltà oppure degenerare in incubatrice di guerre senza soluzioni.
Due volumi impegnativi per mole e contenuto, certo, ma quelli compiuti dai curatori e quelli richiesti al lettore sono sforzi benemeriti di comprensione, strada maestra per giungere non alla semplice «tolleranza» del diverso, ma al dialogo fecondo, alla consapevolezza condivisa della dignità propria di ogni essere umano e di ogni credente. Conoscere l’altro resta infatti fondamentale anche per ri-conoscere se stessi, ritrovare la propria identità, ripensare la propria modalità di testimonianza e di annuncio delle convinzioni di fede.
Dizionario dei monoteismi
sotto la direzione di Jacques Potin e Valentine Zuber
EDB, 2005, pp. 474, € 49
Le religioni in Italia
sotto la direzione di Massimo Introvigne e Pierluigi Zoccatelli
Elledici, 2006, pp. 1148, € 75