(Avvenire) Un altro attacco pieno di falsità alla Chiesa

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IL CASO.
Il film dedicato alla Regina Vergine falsa la verità storica e ricicla tutti i cliché anglosassoni contro l\’«oscurantismo papista»

di Franco Cardini

Si è detto e ridetto: non c\’è dubbio che al giorno d\’oggi esistono
differenti e opposti fondamentalismi, quello musulmano, quello
cristiano [cioè dei c.d. "evangelici", NdR], quello ebraico; e che
la loro lotta rischia di trascinarci in un vortice molto pericoloso.

Non sono però solo questi, i fondamentalisti: ci sono anche quelli
degli agnostici, degli anticlericali, degli atei; ma, stranamente,
molto spesso essi si alleano con certi cristiani radicali per
marciare divisi ma colpire uniti un solo obiettivo.

Teisti, laicisti, atei e fanatici cristiano-apocalittici uniti
nella lotta alla faccia delle differenze abissali che li dividono.
Il nemico è solo uno: sempre quello, anche se talvolta
implicitamente indicato. Il cattolicesimo e, soprattutto, la Santa
Sede. Il papismo.
L\’offensiva è serrata e pesante. Siamo già stati costretti a
occuparci del romanziere Ken Follett, che dall\’alto della sua
indubbia posizione di scrittore di successo ribadisce il suo credo
ateo-progressista certo, ma anche allevato nel clima protestane: la
Chiesa cattolica sarebbe stata da sempre nemica della scienza, del
progresso e della verità.
A Perugia, una delle roccaforti della cultura massonica, si circonda
d\’ogni onore il monumento nel quale l\’Aquila del Progresso e della
Libertà schiaccia sotto gli artigli il Triregno della Tirannia e
dell\’Ignoranza papiste.
L\’Archivio Segreto Vaticano pubblica un\’irreprensibile raccolta di
documenti relativi al processo ai Templari, e dall\’Inghilterra fino
all\’Italia si eleva il coro di militanti protestanti e massoni che
chiedono (a nome di chi?) le \’scuse della Chiesa\’ per lo
scioglimento dell\’Ordine del Tempio. È coerente con questo panorama
d\’intolleranza il film Elizabeth: the Golden Age del regista Shekhar Kapur,
protagonista della recente festa di Roma e adesso sugli schermi.
Non entriamo nelle qualità propriamente artistiche del film, che non
ci riguardano in questa sede. Ma un film che falsa così
profondamente e perversamente la storia non può esser comunque
ritenuto \’bello\’: non, almeno, nella misura in cui si ripromette di
fornire in un modo o nell\’altro un contributo alla comprensione d\’un
importante momento storico della nostra Europa e del nostro
Occidente.
Perché avrà ben un senso, in ultima analisi, che – mentre Filippo II
s\’impegnava a correre insieme con il papa in aiuto alla Repubblica
di Venezia minacciata dai turchi che volevano toglierle l\’isola di
Cipro (e ci sarebbero riusciti, nonostante la vittoria cristiana di
Lepanto del 1571) – la \’Regina Vergine\’ d\’Inghilterra facesse di
tutto per destabilizzare una Francia dove faticosamente i cattolici
e gli ugonotti (calvinisti) si fronteggiavano, appoggiasse le gesta
dei corsari che nell\’Atlantico facevano la caccia ai convogli
spagnoli, cancellasse le residue libertà della Chiesa anglicana –
imponendole, con i \’Trentanove Articoli\’ del 1563, un assetto
rigorosamente dipendente dalla corona e una teologia sostanzialmente
calvinista, sterminasse i cattolici dalla Scozia all\’Irlanda,
facesse proditoriamente arrestare e assassinare (nel 1587) la cugina
Mary Stuart (Maria Stuarda) dopo un processo illegale.
Nella tradizione inglese, avallata da un celebre *censura*tail, Maria
Tudor – sorellastra di Elisabetta – è detta \’la Sanguinaria\’, Bloody
Mary. Ma stando al film di Kapur, la Regina Vergine era un\’abile
politica almeno quanto una coraggiosa sovrana capace di vestir
l\’armatura e al tempo stesso una donna innamorata e appassionata. Il
suo avversario, Filippo II di Spagna, è naturalmente il cattolico
feroce e fanatico messo in caricatura, che agita il suo rosario come
un\’arma, che vaga come un pazzo nel tetro Escorial minacciando con
furente impotenza l\’Eroina che lo sta tenendo in scacco, che sogna
di soggiogar tutto il mondo alla fede cattolica e la cui sconfitta,
quando la sua \’Envencible Armada\’ naufraga nel 1588 in una Manica
sconvolta dalla tempesta, viene presentata come una luminosa
vittoria del Libero Pensiero contro le tenebre dell\’Inquisizione,
della Libertà contro una tirannia ancora medievale eccetera eccetera.

Tutta questa è roba da basso anticlericalismo ottocentesco.
Ora, sorge spontanea la domanda: perché questa propaganda circola
ancor oggi e anzi si rafforza, nel momento stesso in cui si sta
cercando invece di rafforzare la cosiddetta \’identità occidentale\’
di fronte a vere o supposte minacce islamiche?
Non sarà che in fondo il rifiuto di citare le \’radici cristiane\’ nel
Prologo del peraltro fallito progetto di Costituzione europea e IL CASO. Il film dedicato alla Regina Vergine falsa la verità
storica e ricicla tutti i cliché anglosassoni contro l\’«oscurantismo
papista»
questo bizzarro ma un po\’ repellente rigurgito di propaganda
anticattolica partano entrambi dalla consapevolezza che senza il
cattolicesimo lo stesso cristianesimo resta privo del suo autentico
fulcro, e siano quindi due volti diversi ma convergenti d\’uno stesso
coerente e pervicace programma laicista e scristianizzatore?
Perfino il naufragio dell\’Envencible Armada viene presentato come
un trionfo del «Libero Pensiero» contro la tirannia medievale In
realtà, alla sovrana, che fece sopprimere la rivale Maria Stuarda,
ben si intonerebbe il nomignolo della sua sorellastra: «Sanguinaria»

Franco Cardini
(C) Avvenire, 30-10-2007