(Avvenire) I quattro nuovi beati

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Il Papa: «I nuovi beati testimoni di fedeltà»

«Se uno è in Cristo è una creatura nuova». Così ha detto domenica Giovanni Paolo II nell’omelia per la beatificazione di due italiani (don Luigi Talamoni e Candida dell’Eucarestia) e due spagnole (Matilde Robles e Madre Piedad)


Da Roma Salvatore Mazza


Testimoni «singolari dell’amorevole provvidenza divina, che accompagna il cammino dell’umanità». Questo sono i quattro nuovi Beati che Giovanni Polo II ha proclamato domenica scorsa. Ed è «seguendo il loro esempio» che il Papa ha invitato tutti i fedeli e pregare «per le necessità della Chiesa e del mondo intero».
In una piazza San Pietro ingrigita, sotto un cielo a tratti piovoso, che tuttavia non ha impedito a oltre ventimila persone a presenziare alla cerimonia, i quattro elevati alla gloria degli altari sono Luigi Talamoni (1848-1926, fondatore delle Suore misericordine di San Gerardo), Matilde del Sagrado Corazon Tellez Robles (1841-1902, fondatrice delle Figlie di Maria Madre della Chiesa), Piedad de la Cruz Ortiz Real (1842-1916, fondatrice delle Suore salesiane del Sacro Cuore di Gesù), e Maria Candida dell’Eucaristia (1884-1949, monaca dei Carmelitani scalzi).
Nella sua breve omelia, che ha letto interamente, Giovanni Paolo II ha messo in risalto il carisma particolare di ciascuno dei nuovi Beati. Così Talamoni fu «fedele riflesso della misericordia di Dio», impegnato nella formazione dei giovani e nella carità. «Il più illustre dei suoi alunni – ha ricordato il Papa – al Seminario liceale di Monza, Achille Ratti, poi Papa Pio XI», il quale «ebbe a definirlo “per santità di vita, luce di scienza, grandezza di cuore, perizia di magistero, ardore di apostolato, per civiche benemerenze onore di Monza, gemma del clero ambrosiano, guida e padre di anime senza numero”».
Italiana anche Maria Barba, che «dell’Eucaristia – ha detto di lei il Pontefice – fu autentica mistica» e «apostola» e «ne fece il centro unificante dell’intera esistenza». Era invece figlia di un notaio la spagnola Matilde Tellez Robles, divenuta religiosa opponendosi alla volontà del padre, che la voleva sposata. In tal modo divenne una donna «consacrata alla trasformazione della società del suo tempo, con l’accoglienza delle bambine orfane, la cura domiciliare dei malati, la promozi one della donna lavoratrice e la collaborazione nelle attività ecclesiali». Della quarta Beata, Piedad de la Cruz, Giovanni Paolo II ha sottolineato infine come «innamorata di Cristo, di Maria e dei poveri, ci ha dato un esempio di austerità, preghiera e carità di fronte a tutti i bisogni».
Terminata la celebrazione, all’Angelus, prima di congedarsi dai presenti il Pontefice ha voluto salutare «i pellegrini venuti da varie parti d’Italia e le autorità religiose e civili che li accompagnano», rivolgendo «in particolare» un «grato pensiero all’arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, ai sacerdoti e ai fedeli di Monza, città natale del beato Luigi Talamoni, e alle Suore Misericordine. Saluto, poi, la Famiglia Carmelitana, segnatamente le Monache del Carmelo di Ragusa, in festa per Madre Maria Candida dell’Eucaristia». Con quelli di domenica salgono a 1331 i beati proclamati da Giovanni Paolo II nei suoi oltre 25 anni di Pontificato, mentre i santi sono 477.


Avvenire 23-3-2004