(Avvenire) Dettagli sulla Bibbia in tv

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dal 5 ottobre
Esponenti di diverse fedi religiose e 1200 persone comuni scelte via internet leggeranno il Libro sacro per eccellenza


Maratona tv sulla Bibbia «Ad aprirla sarà il Papa»

 Benedetto XVI darà il via su Raiuno seguito dal rabbino capo di Roma Di Segni. La diretta passerà poi sul canale satellitare RaiEdu per 135-140 ore
 DA
ROMA GIANNI SANTAMARIA


 La Bibbia entra nel piccolo scher­mo. Non tanto con la forza delle immagini di un film per la tv, quan­to proprio con la sua forza di parola. Let­ta, anzi, proclamata per ben sette gior­ni e sei notti di seguito: dal 5 all’11 otto­bre. Dalla voce di Benedetto XVI, di rab­bini, di esponenti cristiani di altre con­fessioni. Ma soprattutto da 1.200 perso­ne comuni. A presentare l’evento, chiamato Bibbia giorno e notte sono stati ieri nella sede di viale Mazzini il biblista Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consi­glio per la cultura, il presidente della Rai Claudio Petruccioli, il direttore di RaiU­no Fabrizio del Noce e l’ideatore della lettura non stop, il responsabile della struttura Rai Vaticano, Giuseppe De Car­li. Nel tardo pomeriggio di domenica 5 ottobre il Papa aprirà la serie – è stato confermato, dopo le indiscrezioni delle scorse settimane – leggendo il primo ca­pitolo della Genesi dal Palazzo Aposto­lico, non si sa ancora se in registrata o in diretta (anche se, è stato detto ieri, l’o­rientamento sarebbe verso quest’ulti­ma). Altrettanto farà subito dopo, in e­braico, il rabbino capo di Roma Riccar­do Di Segni dalla sinagoga sul Lungote­vere, a completare quello che De Carli ha definito un «dittico perfetto». Poi la trasmissione sulla rete ammiraglia pro­seguirà per circa un’ora con lo stile che caratterizza l’iniziativa: ecumenico e po­polare. La parola passerà poi al canale satellitare RaiEdu che seguirà per inte­ro le 135-140 ore di declamazione dalla basilica romana della Santa Croce (ve­di box). I 73 libri canonici saranno ri­partiti in brani dai quattro agli otto mi­nuti di durata. Si tornerà poi su RaiUno l’11 ottobre per la conclusione, che ve­drà il segretario di Stato, cardinale Tar­cisio Bertone leggere il versetto conclu­sivo (il 22) dell’Apocalisse.
  Ad alternarsi al leggio saranno, dunque, personalità religiose e persone comuni di ogni estrazione sociale e professione, che potranno iscriversi esclusivamente sul sito www.labibbiagiornoenotte.rai.it.La porta è aperta anche a persone di fe­de islamica e ai non credenti, hanno ri­cordato De Carli e Ravasi. «La Bibbia cu­stodisce nel suo grembo una dimensio­ne di assoluto. Ma in essa c’è anche la nostra profonda identità culturale», ha ricordato quest’ultimo. Nel corso della lettura fiume si udiranno anche il greco e l’ebraico (con sottotitoli). Quando a
leggere l’Antico Testamento saranno i figli di Israele, lo faranno da uno spazio neutro vicino alla basilica. A far risuo­nare in originale il prologo del Vangelo di Giovanni sul logos sarà, invece, l’arci­vescovo ortodosso per l’Italia Genna­dios. Ci saranno anche vescovi e cardi­nali impegnati in Vaticano nell’assem­blea generale del Sinodo sul tema della Bibbia, che inizierà proprio il 5 ottobre. In più è in corso l’anno Paolino, voluto da Papa Ratzinger.
  Il biblista Ravasi in conferenza stampa ha sottolineato l’importanza «di cele­brare con uno strumento per sua natu­ra legato all’immagine la forza della Pa­rola con tutte le sue iridescenze e sfu­mature ». Essa, infatti, è intimamente le­gata alla creazione. A far decidere il Pa­pa per il sì, ha poi spiegato a margine il suo collaboratore per la cultura, «c’è il fatto che non interverrà commentando i testi», ma si limiterà ad un atto di «pu­ra lettura, di puro annuncio della Paro­la ». Nel tentativo di cercare il «nodo d’o­ro » che riesca a intrecciare «le diversità delle singole espressioni cristiane so­prattutto, e naturalmente anche dell’e­braismo ». Una dimensione di proposta della Scrittura «sine glossa» e «senza in­termediari » che piace anche all’esegeta valdese Daniele Garrone, presidente della Società biblica italiana, che è tra gli enti organizzatori, insieme al nume­rosi dicasteri vaticani, alla Cei e al Vica­riato
di Roma.