Medici, documento choc «Ma non è quello votato»
Nel testo diffuso apertura totale a «194» e Ru486 Ma ci sono dubbi
U n fantomatico documento bioetico è stato annunciato ieri dall’ufficio stampa della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), come se fosse la posizione ufficiale approvata dai 103 presidenti degli Ordini provinciali. In questo documento si parla di pillola del giorno dopo, aborto (e introduzione della RU486), diagnosi preimpianto nella fecondazione assistita e assistenza ai neonati estremamente prematuri. Peccato che il suddetto documento non sia quello approvato dal Consiglio nazionale della Fnomceo, che invece – in nove cartelle – svolge una riflessione sul ruolo dei medici nella società, evidenzia i problemi quotidiani che sono di ostacolo a una adeguata assistenza sanitaria ai cittadini e si rivolge ai politici (e segnatamente ai candidati premier) perché tengano in considerazione le valutazioni dei medici nei loro programmi dedicati alla sanità.
Dalla Fnomceo è stato diffuso un comunicato che segnala il favore dei medici verso «l’impianto tecnicoscientifico, giuridico e morale» della legge 194, affermando la «necessità» di introdurre anche la pillola Ru486. Per quanto riguarda la pillola del giorno dopo, si lamentano «surrettizie limitazioni che ostacolino la fruizione del diritto della donna», riconoscendo la clausola di coscienza dei medici (prevista dall’articolo 22 del Codice deontologico), ma ricordando l’obbligo del medico di «fornire al cittadino ogni utile informazione e chiarimento». Sulla procreazione medicalmente assistita, il comunicato della Fnomceo insiste su recenti sentenze della magistratura e ricorda di essersi già espressa negativamente sulla limitazione della diagnosi genetica preimpianto e sull’obbligo di impianto di tutti gli embrioni prodotti. Infine sull’assistenza ai neonati prematuri si riconosce il dovere del medico «quando sussistano possibilità di vita autonoma del feto» di adottare «tutte le misure idonee a salvaguardarne la vita, ispirando il proprio comportamento caso per caso, evitando ogni forma di acca- nimento terapeutico» e informando e coinvolgendo nelle scelte i genitori.
Peccato che tale «documento», se presentato come posizione ufficiale della Fnomceo, sia «sostanzialmente un falso». Così lo definisce Valerio Brucoli, componente del comitato sulla deontologia della Fnomceo: «Nel Consiglio nazionale sono state lette 14 relazioni dei gruppi di lavoro, ma non sono state né votate né approvate. In particolare quella relativa ai temi etici (e che ora viene presentata come la posizione della Fnomceo) è solo una delle posizioni espresse al comitato etico, quindi un’opinione personale. Il documento approvato dal Consiglio nazionale della Fnomceo, invece, parla d’altro».
Infatti riguarda le sfide tecnico-professionali, etiche e civili sempre più complesse che vengono proposte alla società e ai medici dai processi di innovazione scientifica e tecnologica della medicina. Pertanto il Consiglio nazionale della Fnomceo propone alcuni consigli per una «buona politica in sanità». Si sottolinea la necessità di «ridefinire i rapporti tra le prerogative della politica e quelle della gestione», irrobustendo il ruolo nello Stato in una sanità federale e rivedendo ruolo e attribuzioni del direttore generale. Si richiede un intervento legislativo sulla prevenzione e gestione del rischio professionale, per ridurre il ricorso alla medicina difensiva, e altri temi professionali. Il Consiglio nazionale della Fnomceo promette l’organizzazione a Roma, in primavera, dell’organizzazione di una conferenza nazionale sulla professione medica aperta a tutti gli interlocutori istituzionali e sociali.
Avvenire 24-2-2008