AsiaNews 15 Febbraio 2006 | |
I Paesi islamici vogliono una risoluzione dell’Onu in difesa delle religioni | |
La proposta è stata avanzata da 57 Paesi musulmani. Il testo precisa che “la diffamazione di religioni o di profeti non è conforme alla libertà di espressione” |
Beirut (AsiaNews) – Annunciato nei giorni scorsi, un progetto di risoluzione contro le offese alle religioni è stato presentato all’Onu da 57 Paesi musulmani. I Paesi che hanno avanzato la proposta, l’hanno collocata all’interno di un testo che prevede la creazione di un Consiglio dei diritti dell’uomo, che prenda il posto dell’attuale Commissione.
Il progetto di risoluzione afferma che gli Stati, le organizzazioni internazionali e i mezzi della comunicazione sociale hanno “la responsabilità di promuovere la tolleranza e il rispetto per i valori religiosi e culturali” e condanna “i casi di intolleranza, di discriminazione, di incitamento all’odio ed alla violenza, che derivano da qualsiasi atto contro religioni, profeti e credenze”. Con evidente riferimento alla vicenda delle vignette su Maometto, il testo precisa, tra l’altro, che “la diffamazione di religioni o di profeti non è conforme alla libertà di espressione”.
L’appoggio dell’Unione europea sul progetto di risoluzione è stato chiesto dall’Egitto. “Abbiamo discusso di un progetto di risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu contro la diffamazione delle religioni”, ha dichiarato il ministro degli esteri egiziano Ahmad Aboul Gheit, dopo un colloquio, al Cairo, con il responsabile della politica estera dell’Ue, Javier Solana.
A Solana lo sceicco di Al Azhar, Mohammad Sayyed Tantaoui, massima autorità religiosa dell’islam sunnita, ha chiesto che la risoluzione contenga “sanzioni dissuasive”.
Solana si è rifiutato di dire se una risoluzione sarà proposta all’Assemblea generale, ma ha risposto dicendo che si sta esaminando un meccanismo per la messa in opera dei principi della dichiarazione comune, fatta dall’Ue, dall’Onu e dall’Organizzazione delle conferenze islamiche.