TEMPI — Numero: 40 – 3 Ottobre 2002
Rubrica: Lettere
Ai ragazzi dell’Happening Cari amici, non è grave che gli Statuto non siano “potuti” venire al vostro
Happening, anzi vi è andata bene. Cosa c’entra la domanda che avete nel
cuore con le loro canzoni? A parte uno pseudo disagio che si può riscontrare
solo con molta buona volontà, non vedo come certa “musica” possa aiutarvi ad
essere più veri. Non mi dite che lo fate perché così vengono anche “gli
altri” e riuscite a incontrarli, perché sareste troppo simili a quei preti
che mettono i videogiochi per attirare i giovani e si illudono così di
avergli annunciato Cristo. La Chiesa ama i giovani, ma desidera ardentemente
che diventino uomini e donne veri, non vuole tenerli adolescenti tutta la
vita. Lo dico perché nella mia diocesi l’Azione Cattolica si è spaccata la
schiena per portare Jovanotti al Congresso Eucaristico! Il problema, cari
amici, non è la Moda, ma la Vita, cioè la nostra Identità finalmente e
interamente definita dall’Incontro con Cristo e con la Chiesa. Cari amici,
vorrei mandarvi le parole della canzone “La notte che ho visto le stelle”,
perché racconta per cosa vale la pena vivere, ma spero di farvela ascoltare,
prima o poi.
Il vostro amico di sempre (e di parte),
Claudio Chieffo.
di Chieffo Claudio
(c) 2002 – Editoriale Tempi duri s.r.l.