La filosofia del diritto secondo San Tommaso d’Aquino

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REGINALDO PIZZORNI, La filosofia del diritto secondo San Tommaso d’Aquino, Edizioni studio domenicano, Bologna, 2003, pp. 840, €.50

Per più di due decenni ordinario di Filosofia del diritto presso la Pontificia Università Lateranense e a lungo professore invitato presso le Università S. Tommaso d’Aquino, Urbaniana e «Pro Deo» (oggi Luiss), l’A., domenicano, ha trattato in parecchie pubblicazioni e sotto molteplici aspetti, il tema del diritto naturale e del fondamento etico-religioso del diritto, sempre in riferimento al pensiero di san Tommaso d’Aquino. La pubblicazione che qui segnaliamo esce in quarta edizione. Essa, però, è stata totalmente rielaborata rispetto alle precedenti.
Nell’attuale edizione, il volume consta di tre parti. Nella prima, l’A. tratta del diritto in generale; nella seconda, egli approfondisce la dottrina riguardante il diritto naturale; nella terza, si occupa invece del diritto positivo. Al lettore, pertanto, vengono offerti; in primo luogo, non pochi elementi per uno studio della filosofia e della scienza del diritto e, prima ancora, dei più essenziali elementi sia per una nozione del diritto, sia per una conoscenza dei caratteri che differenziano il diritto dalla morale.
Egli è guidato poi, in secondo luogo perché possa attuare una riflessione circa: la necessità di un ritorno alla dottrina classica cristiano-tomista del diritto naturale; la possibile ambiguità dell’espressione «diritto naturale»; un falso giusnaturalismo, come quello illuministico; la non rara negazione sia del diritto naturale sia del fondamento trascendente del diritto, per coloro che negano il diritto naturale; la nozione del diritto naturale e delle sue proprietà, quali l’universalità, la conoscibilità e l’immutabilità; la nozione di legge eterna e della sua partecipazione nella creatura razionale; la conoscenza del diritto naturale per connaturalità o per naturale inclinazione; il fondamento ontologico del diritto naturale, che è la persona umana; il giusnaturalismo ateo, con una sua autonomia ontologica nei confronti di Dio e della religione; la necessità del trascendente e dell’esistenza di Dio, quale sostegno e ordinatore di tutta la realtà: perché, se i diritti dell’uomo fossero una «concessione» dello Stato e non avessero il loro fondamento in un Essere trascendente e superiore, lo Stato che glieli ha dati potrebbe anche riprenderseli; la storicità e la gradualità, da parte dell’uomo, della conoscenza della legge o diritto naturale; i diritti naturali della persona umana.
La pubblicazione offre poi al lettore, in terzo luogo, la possibilità di approfondire tutto ciò che riguarda: la natura e la necessità del diritto positivo, per cui le leggi umane quando sono giuste obbligano in coscienza poiché su di esse si proietta la legge naturale con la forza che le viene da Dio stesso, fonte prima e immediata della legge naturale; le relazioni che intercorrono tra diritto naturale e diritto positivo, perché quest’ultimo viene legittimato proprio dal diritto naturale e ad esso deve conformarsi; i limiti specifici del diritto positivo, che non solo non è immutabile ma non può impedire neppure tutti i vizi, bensì solo quelli più gravi che minacciano il bene comune nella società, dovendo favorire, essenzialmente, il rispetto dei diritti delle persone e l’adempimento dei loro corrispondenti doveri; la liceità o meno di un’eventuale disobbedienza civile a leggi positive ingiuste, anche se emanate da un’autorità inizialmente democratica e legittima, ma poi degenerata in tirannide; il primato e la dignità della persona che, secondo il pensiero cristiano è «soggetto», fondamento e fine della vita sociale, per cui il potere dello Stato, che pure può essere «autonomo» rispetto a una fede religiosa, come quella della Chiesa, non può esserlo, invece, nei confronti della legge morale naturale fondata sulla persona, che è dotata di soggettività libera e responsabile, con una naturale apertura al Trascendente.
In conclusione, rifacendosi al pensiero di san Tommaso d’Aquino, l’A. sottolinea, anzitutto che, anche nel nostro tempo, nonostante le diverse tendenze filosofiche e ideologiche, al centro dell’interesse universale c’è la persona, di cui vengono proclamati i diritti fondamentali, insieme con il riconoscimento della sua dignità e della sua esigenza di svilupparsi.
La ricchezza dei problemi esaminati, insieme con l’autorevolezza dell’A, fanno della pubblicazione un testo di sicuro riferimento per docenti e per studiosi della filosofia del diritto secondo san Tommaso.

p. Pasquale Puca s.j.

Tratto da La civiltà cattolica fasc. n.3693 del 1°.5.2004 pp.303-304Con l’autorizzazione dell’Editore