(www.chiesa) Un’edizione artistica del compendio del catechismo

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Catechismo in immagini: un’edizione specialissima del “Compendio”

L’ha stampata FMR, una delle editrici d’arte più rinomate al mondo. Con quarantanove magnifiche riproduzioni di capolavori dell’arte cristiana, scelti su indicazione di Benedetto XVI

di Sandro Magister

ROMA, 12 marzo 2007 – [L’immagine qui sopra è il “Salvator Mundi” di Antonello da Messina, dipinto nel 1475 e conservato alla National Gallery di Londra. È la prima delle quarantanove immagini che illustrano una nuova, sontuosa edizione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, stampata da FMR, una delle editrici d’arte più rinomate al mondo.]

Il volume è esso stesso un’opera d’arte. Grande formato, rilegatura in seta rossa con iscrizioni in oro, carta in fibra di cotone con filigrana papale, stampa e riproduzioni di qualità altissima, tiratura limitata e prezzo in proporzione: 1.500,00 euro.

Il testo del Compendio del Catechismo è identico a quello pubblicato il 28 giugno 2005 da Benedetto XVI, in uno dei primi atti qualificanti del suo pontificato. Anche nell’edizione corrente, diffusa in più lingue in milioni di copie, il testo è corredato da immagini. Esse furono scelte da Joseph Ratzinger in persona, che come cardinale è stato il primo artefice sia del Catechismo che del suo Compendio.

Le immagini non sono accessorie. Sono parte integrante del Compendio. È obbligatorio che siano riprodotte in tutte le sue edizioni a stampa. E devono ritrovarsi sempre nella stessa collocazione rispetto al testo. Ad esempio, il “Discorso della Montagna” del Beato Angelico deve sempre comparire sotto il titolo della sezione dedicata ai dieci comandamenti.

La differenza tra l’edizione corrente e quella di FMR è nel numero delle immagini. Quattordici nel primo caso, quarantanove nel secondo.

Come nell’edizione corrente, anche in questa di lusso la scelta delle immagini è stata fatta su indicazione di Benedetto XVI.

In concreto, però, a selezionarle e a presentarle al papa è stato Timothy Verdon, americano di nascita, storico dell’arte, prete della diocesi di Firenze, direttore dell’ufficio per la catechesi attraverso l’arte e autore di importanti libri sull’arte cristiana.

Il senso di questo nesso tra la parola e l’immagine, nella catechesi della Chiesa cattolica, Verdon lo spiega in un articolo dal titolo “Immagini della fede”: l’articolo di apertura del primo numero di una nuova rivista edita anch’essa da FMR, “Eikon”.

“Eikon” è parola greca che significa icona, immagine. E Verdon cita Paolo che nella lettera ai Colossesi definisce Cristo “eikon del Dio invisibile”. Il Compendio del Catechismo, alla domanda 240, fa precisamente eco a questa affermazione paolina quanto dice che “l’immagine di Cristo è l’icona liturgica per eccellenza”, e che nell’immagine di Lui si riassumono tutte le altre immagini sacre e tutte le Sacre Scritture. La Chiesa ha tanto creduto a questa verità che nei secoli ha dedicato risorse ingenti a realizzare opere di architettura e d’arte liturgica, e a sconfiggere le tendenze iconoclaste che in vari momenti l’hanno tentata.

È quindi naturale che il Compendio del Catechismo si apra con l’immagine di Gesù. Nell’edizione di FMR le immagini sono due, invece che una. Accanto al Cristo dipinto da Teofane di Creta nel 1456 per il monastero Stavronikita sul Monte Athos, c’è il “Salvator Mundi” di Antonello da Messina. Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente.

Nell’articolo di Verdon sulla rivista “Eikon” sono riprodotte alcune delle immagini aggiuntive che illustrano l’edizione di FMR del Compendio del Catechismo. Tra cui uno straordinario “Dio col compasso che crea terra e cielo”, miniatura di una Bibbia del XIII secolo, e una meravigliosa “Adorazione dei pastori” di Domenico Ghirlandaio, del 1480.

In un passaggio del suo articolo Verdon scrive, a proposito dell’efficacia catechetica dell’arte cristiana anche in una società secolarizzata:

“Credenti e non credenti rimangono affascinati dal patrimonio di pittura, scultura e architettura generato dai cristiani nei secoli, non solo per la bellezza formale delle opere, ma perché in esse si trovano faccia a faccia con temi rispondenti a urgenti domande attuali. Nell’Europa dell’aborto legalizzato e che si interroga sull’ammissibilità dell’eutanasia, immagini tipiche della tradizione cristiana, quali la Madonna col Bambino o il Cristo in Croce, scuotono le coscienze, insistendo con quieta forza sul valore irripetibile della vita e perfino della vita sofferente”.

“Eikon”, la nuova rivista di FMR, diretta da Flaminio Gualdoni, è dedicata alla “cultura visiva contemporanea” e quindi a come l’uomo d’oggi vede l’arte anche del passato. Il primo numero ha per tema “La fede e le arti” e all’articolo di Verdon seguono, tra gli altri, due articoli che riguardano capolavori notissimi a chi si reca a Roma: la “Pietà” di Michelangelo nella basilica di San Pietro e il moderno “Cristo risorto” di Pericle Fazzini che domina l’aula delle udienze papali.

Una splendida inquadratura della “Pietà” di Michelangelo, fotografata da Aurelio Amendola, è sulla copertina del primo numero della nuova rivista.

Inoltre, sempre per FMR, Timothy Verdon ha curato il volume di grande formato “Bellezza e identità. L’Europa e le sue cattedrali”, dedicato a Benedetto XVI in occasione del suo ottantesimo compleanno, il prossimo 16 aprile. Il suo costo, che è il doppio di quello del Compendio del Catechismo, dà l’idea della straordinaria qualità dell’opera, dedicata all’impronta cristiana dell’Europa, leggibile nelle sue cattedrali.

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Il sito in più lingue dell’editrice FMR, acronimo di Franco Maria Ricci:

> FMR

Il primo numero della nuova rivista “Eikon”, dedicata alla fede e le arti:

> Eikon

La scheda del volume in grande formato del Compendio:

> Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica

La scheda del volume per gli 80 anni di Benedetto XVI:

> Bellezza e Identità. L’Europa e le sue Cattedrali