Vaticano, Cina e persecuzione socialista: il seme di nuovi cristiani

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I cattolici cinesi stanno vivendo ormai da tempo una delle peggiori persecuzioni al mondo: lo ha dichiarato Steven Mosher, presidente del Population Research Institute, associazione no profit che ha tra gli scopi quello di denunciare i miti della sovrappopolazione e gli abusi commessi durante i programmi di controllo delle nascite.
È stato tra i relatori del Rome Life Forum, il convegno internazionale organizzato ogni anno prima della Marcia per la Vita: riprendendo mons. Schneider, secondo cui sostituire alla volontà di Dio quella dell’uomo senza Dio è tipico della città dell’Uomo, ha detto che tutto ciò lo vediamo all’ennesima potenza attuato nella Cina di oggi.
Cosa fare quindi?
Oltre alla necessità di una ferma presa di posizione da parte del Vaticano, afferma Mosher, è impellente la consacrazione della Cina al Cuore Immacolato di Maria.

 

Qual è la situazione della Chiesa cattolica in Cina? Quale il ruolo del Vaticano?

Per i nostri fratelli in Cina le cose stanno andando di male in peggio. L’accordo segreto sino-vaticano, che doveva fornire protezione alla Chiesa cattolica in Cina, è stato rovesciato. Viene usato dalle autorità comuniste per distruggere la Chiesa cattolica sotterranea, sofferente ma fedele.

Le autorità comuniste stanno dicendo ai vescovi della Chiesa sotterranea, ai sacerdoti ed ai laici, che il nuovo accordo non solo impone loro di registrarsi presso il governo, ma di aderire alla cosiddetta associazione patriottica cattolica. Quasi tutti si sono rifiutati di farlo, perché sanno che l’associazione patriottica non è in comunione con Roma.
Il Vaticano non ha protestato pubblicamente contro queste pressioni, ma si sbaglia.
Essere un vescovo “patriottico” non fornisce l’immunità automatica dalla persecuzione.
Nemmeno essere una parrocchia “patriottica” necessariamente protegge la chiesa parrocchiale dalla demolizione.

Prendiamo ad esempio la chiesa cattolica di Qianwang nella città di Jinan, nella provincia di Shandong, che risale al 1750. Pur essendo una parrocchia riconosciuta in una Diocesi gestita da un Vescovo patriottico, la chiesa è stata demolita lo scorso agosto.

Ci parli della persecuzione contro i cattolici in Cina. Perché è così concentrata sul cattolicesimo?

La Polizia di Stato della Cina, già formidabile, è stata potenziata utilizzando machine learning, una tecnologia di riconoscimento facciale ed intelligenza artificiale in un temibile cyborg di controllo statale. Sembra intenzionata a cancellare ogni religione.
Il Partito comunista cinese ha dato alla luce la prima dittatura digitale hi-tech al mondo. E questa dittatura richiede che tutti in Cina siano fedeli ad essa, non a Dio e certamente non ad una religione, il cattolicesimo, al cui capo c’è un argentino che vive a Roma.

Di tutte le religioni in Cina, la persecuzione dei cattolici è durata più a lungo ed è stata la più intensa. Il PCC sembra voler eliminare ogni traccia di Cattolicesimo dalla Cina, vedendolo come un’importazione straniera, benché ci siano stati cristiani in Cina già nel II secolo, prima dell’arrivo del buddhismo, ad esempio.

 Cosa s’intende per processo di «rigenerazione dell’anima»?

La definizione usata dal leader comunista Xi Jinping è «ingegneri dell’anima». Sebbene il Partito Comunista Cinese neghi l’esistenza dell’anima, aspira a controllare i pensieri stessi di coloro su cui governa.
La religione si oppone a tale controllo mentale e deve essere eliminata. Ecco perché il Partito Comunista ha imposto nuove e dure restrizioni a tutte le religioni nel febbraio 2018. I nuovi regolamenti richiedono, ad esempio, che tutte le attività religiose si svolgano in luoghi approvati dallo Stato. Qualsiasi attività religiosa tenuta altrove, come i campi estivi cattolici o i gruppi di studio biblici nelle case private, sono raduni illegali, severamente punibili dalla legge.

I nuovi regolamenti, inoltre, proibiscono severamente ai minori di partecipare alla Messa, di frequentare il catechismo o di impegnarsi in altre attività religiose. Tutti i sacerdoti ed i religiosi sono tenuti a registrarsi presso l’organismo ufficiale competente. I sacerdoti cattolici, che si rifiutino di unirsi all’associazione patriottica cattolica, sono infine costretti a lasciare il ministero attivo.

Cosa dovremmo fare per fronteggiare tutto questo?

Il Vaticano ha spiegato che l’accordo non richiede ai sacerdoti ed ai Vescovi di unirsi alla Chiesa patriottica cattolica, ma forse dovrebbe parlare un po’ più forte.

In tempi ugualmente difficili, Giovanni Paolo II aveva consacrato il mondo al Cuore Immacolato di Maria: era il 25 marzo 1984.
L’Unione Sovietica cadde sette anni dopo.

Forse è tempo che il Santo Padre affidi similmente la Cina alla Vergine Maria, come Regina della Pace, attraverso il suo Cuore Immacolato.
Nel frattempo, preghiamo per i nostri correligionari sofferenti in Cina.

 

Gemma della Torre, per https://www.radicicristiane.it/  n° 145

ABSTRACT. Dopo l’accordo segreto sino-vaticano, la persecuzione dei Cattolici in Cina è proseguita con rinnovata ferocia.
Le autorità puntano ad estirpare il senso religioso della popolazione, trasformando il Paese nella prima dittatura digitale hi-tech al mondo.
Steven Mosher, presidente del Population Research Institute, auspica che il Pontefice affidi la Cina alla Vergine Maria, Regina della Pace, attraverso il suo Cuore Immacolato. E, nel frattempo, invita alla preghiera…

 

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