Omelia per il 6 settembre 2009 – XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

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Prima: Is 35, 4-7a;
seconda: Gc 2, 1-5;
Vangelo: Mc 7, 31-37

NESSO TRA LE LETTURE
Uno degli attributi di Dio è quello di liberatore. Questo è l’attributo messo specialmente in risalto nei testi liturgici di questa domenica. Dio libera gli uomini dalla loro triste condizione di esuli, e la natura della loro aridità infeconda (prima lettura). Libera gli uomini dalle loro infermità del corpo e dello spirito: "Ogni cosa ha fatto bene, fa udire i sordi e fa parlare i muti" (vangelo). Libera il cristiano da qualsiasi preferenza di persone, perché tutti, ricchi o poveri, siamo uguali davanti a Dio (vangelo). Messaggio Dottrinale

UNA NATURA LIBERA AL SERVIZIO DELL’UOMO. Dio ha creato la natura, ma poi non se ne è disinteressato. Essendo questa il focolare dell’uomo, Dio esercita anche su di essa la sua provvidenza, affinché serva all’uomo. Tale provvidenza divina "libera" la terra dalle sue miserie, come possono essere la siccità e l’infecondità. Ci dice la prima lettura che "la terra bruciata si tramuterà in una palude e il paese arido in sorgente di acque". Dio è il Signore della natura ed esercita la sua libertà con dominio assoluto su di essa per aiutare materialmente e spiritualmente l’uomo. Materialmente, facendola fruttificare in abbondanza, in modo che l’uomo possa alimentarsi con i suoi frutti. Spiritualmente, facendo sentire all’uomo il potere e il peso delle calamità naturali, in modo che si veda bisognoso di elevare i suoi occhi al Signore della natura e ad implorare la sua benedizione. L’orgoglio umano, nemico del vero bene dell’uomo, è invitato ad umiliarsi davanti a queste disgrazie naturali, che sono per lui come una piattaforma per risalire verso Dio, lasciando da parte l’orgoglio. Lasciando liberi per un momento i poteri distruttivi della natura, Dio cerca soprattutto di liberare l’uomo da se stesso, che è ciò che conta veramente.

DIO LIBERATORE DELL’UOMO. L’uomo è un mistero di carne e di spirito. Dio manifesta il suo amore all’uomo offrendogli una liberazione integrale, che deve accettare con riconoscenza e cuore semplice. Libera la sua carne dalla malattia. Lo fa direttamente, quando così risulta necessario per il bene dell’uomo, come consta da tanti infermi miracolosamente guariti. Lo fa indirettamente, mediante il potere che ha dato agli uomini per studiare il corpo umano, conoscerne le malattie e guarirle. Il vangelo di oggi narra la guarigione di un sordomuto da parte di Gesù. Ma Dio interviene sull’uomo anche per guarire il suo spirito. Lo guarisce dalle malattie psichiche, lo libera del potere del demonio e del peccato, lo irrobustisce per opera dello Spirito davanti alle tentazioni e alle inclinazioni al male. Quando e come agisce il Dio liberatore dell’uomo? Sono domande per le quali soltanto Dio ha la risposta; evidentemente, una risposta sicura e a beneficio dell’uomo. Ma la cosa più importante è che noi uomini abbiamo la coscienza chiara e la piena sicurezza che Dio ama e vuole il bene dell’uomo. Importante è anche che siamo umili e ricorriamo a Dio con semplicità per chiedergli: "Signore, liberami da ogni male; liberami, innanzitutto, da me stesso, perché la mia vita sia un canto di lode al tuo santo nome". Qui si incastona perfettamente l’esortazione di San Giacomo nella seconda lettura: "Non mescolate con la preferenza di persone la fede che avete in nostro Signore Gesù Cristo glorificato". Il credente, liberato da se stesso per mezzo del battesimo e dell’eucarestia, non può tornare alla schiavitù del passato. Sarebbe come contravvenire alla liberazione di Dio.

Suggerimenti Pastorali

HA FATTO TUTTO BENE. Con queste parole reagì la folla quando si rese conto che Gesù aveva guarito il sordomuto. Sono molti, del resto, i testi del Vangelo che raccontano le opere buone di Gesù in favore dell’uomo. Cosicché san Pietro dirà di Gesù, in uno dei suoi discorsi ai primi cristiani, che "passò facendo il bene". Giovanni Paolo II ci dice che "la carità dei cristiani è il prolungamento della presenza di Cristo che dona se stesso". Sì, Cristo desidera continuare a fare il bene tra di noi e ai nostri giorni mediante i cristiani. Cristo desidera continuare a liberare l’uomo dalle necessità materiali, dalle malattie, dalle calamità naturali, dai mali spirituali, mediante i cristiani. È veramente bello constatare la generosità di tanti milioni di cristiani nel soccorrere i più bisognosi, in qualsiasi parte del mondo. Veramente Cristo deve essere contento, perché può continuare a fare il bene nella storia degli uomini mediante i cristiani. Allo stesso tempo, come credenti cristiani, dobbiamo porci delle domande: faccio io personalmente tutto il bene che posso fare? Faccio in modo che altri, singolarmente o comunitariamente, facciano il bene? Qual è il tipo di bene che più mi piace fare: quello materiale, spirituale o entrambi allo stesso tempo? Sono convinto che attraverso di me Cristo glorioso continua ad essere presente tra gli uomini facendo il bene? E non dimentichiamo che fare il bene agli uomini disinteressatamente è un modo stupendo di liberarli.

VOLER ESSERE LIBERATO. La liberazione possiede una forza di attrazione singolare. È un chiaro indizio che l’uomo, coscientemente o no, si vede e sperimenta se stesso, almeno parzialmente, come "schiavizzato". Diciamo che non sono pochi i lacci che l’uomo, nelle diverse epoche della vita, incontra nel cammino della sua esistenza. Per esperienza si sa che di tali lacci, soprattutto dai più profondi e forti, l’uomo non si può disfare da solo. Ha bisogno di essere liberato. Per questo si ha bisogno di voler essere liberati. Perché si dà il caso che l’uomo, per ragioni inspiegabili e molte volte complesse, ami i "dolci" legami che lo "schiavizzano". Legami che, per quanto dolci siano, lo vanno poco a poco strangolando, fino a giungere ad uccidere la sua libertà. La liberazione, pertanto, è possibile soltanto per chi vuole essere liberato. Un altro aspetto diverso è a chi ricorrere per essere liberati, perché nel nostro mondo e nel nostro ambiente ci sono forse molti che si danno arie di "liberatori", ma ciò che liberano non è l’uomo, nella sua grandezza e dignità, bensì i puledri sbrigliati delle sue passioni, i suoi egoismi, le sue ambizioni, i suoi incubi, i suoi istinti. Diciamolo senza riserve: il vero liberatore dell’uomo è Dio. Il vero liberatore dell’uomo è Gesù Cristo, che morì per noi e per noi resuscitò. Hai accettato, accetti realmente e di tutto cuore di essere liberato da Gesù Cristo? Se vuoi essere liberato, non dubitare, Egli ti libererà. Avendo sperimentato a fondo la liberazione di Cristo, sentirai il pungolo di dire ad altri chi può concedere loro la vera liberazione che cercano.