(il Tempo) Dove c’è Gesù la vita cambia

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Centomila bimbi a lezione da papa Ratzinger


Di Paolo Luigi Rodari (del 16/10/2005 in Il Tempo)


da www.palazzoapostolico.it


Centomila bambini da tutto il mondo. Una folla immensa che ha gremito piazza San Pietro e l’inizio di via della Conciliazione. Dovevano esserci soltanto i bambini che hanno ricevuto quest’anno la prima comunione a Roma e nel Lazio e, invece ed inaspettatamente, ce n’erano provenienti anche da molto lontano.
È successo ieri pomeriggio. Benedetto XVI, emozionato, ha risposto, a braccio, alle domande che i bambini – da lui convocati – gli hanno rivolto intorno al tema dell’eucaristia. Poi un momento di preghiera davanti al santissimo esposto in piazza.
«Grazie di questa festa della fede» ha esordito il Papa, sedutosi in cima al sagrato della piazza dopo aver effettuato un lungo giro tra la folla all’interno della papa-mobile. Prima delle sue parole, quelle di un bambino di Roma che ha descritto al Papa il giorno della sua “prima comunione”, giorno in cui ha sentito per la prima volta nella sua vita «un’altra persona dentro di sé». Parole terminate con un lungo abbraccio con il Papa, abbraccio che simbolicamente il Papa ha voluto dedicare a tutti i bambini presenti.
«Ricordo perfettamente anche io il giorno della mia prima comunione» ha detto Benedetto XVI. «Era una domenica di sole del 1936. Avevo 9 anni. Eravamo in 30 bambini. Quel giorno ho capito che Gesù era entrato nel mio cuore. È stato un dono d’amore che vale più di qualsiasi altra cosa nella vita. Con la prima comunione inizia una nuova tappa della vita. La cosa importante è rimanere fedeli a questo inizio e dire al Signore: “Vorrei essere sempre con te ma so che innanzitutto Tu sei con me”».
Sorrideva, Benedetto XVI, ascoltando le domande che via via gli venivano rivolte. È necessario confessarsi sempre prima di fare la comunione ? «Non è necessario – ha risposto il Papa -. Lo è soltanto se si commettono peccati gravi, peccati mortali, che offendono profondamente l’amicizia con Dio. In questo caso, siccome l’amicizia è distrutta, è necessario ricominciarla di nuovo. Però è utile confessarsi con regolarità. Spesso la sporcizia non si vede. E se uno non la toglie mai via, essa si accumula e non si sa di averla in casa. Allora è utile togliere spesso la sporcizia per rimanere puliti».
Perché non vediamo Gesù nell’eucaristia? «Le cose più profonde, quelle che portano la vita – ha detto il Papa – sono quelle che non si vedono. Eppure di esse possiamo vederne gli effetti. Gesù non lo vediamo, ma dove c’è Lui vediamo che gli uomini cambiano. Gesù è invisibile ma presente».
Come devo fare se i genitori non vogliono accompagnarmi a messa la domenica? «Con rispetto e amore verso i genitori, dico che è importante almeno la domenica incontrare Gesù. Se lo si incontra ci sarà luce in tutta la famiglia». E ancora: «Andare in Chiesa serve a trovare il centro della vita. Chi non va in Chiesa ha qualcosa che gli manca, ma non sa che questo qualcosa è Gesù. Nei Paesi dove l’ateismo governava, ad esempio, tutto si è distrutto».
Cosa significa adorare Gesù? «Significa riconoscere che Gesù è il mio Signore; significa dire: “Signore, io sono tuo”».


© Il Tempo 16 ottobre 2005