(il Giornale) Pregare per i fratelli perseguitati

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Il Papa: «Basta violenza contro i cristiani»

di Andrea Tornielli

Benedetto XVI a una delegazione di New Delhi: «Vi assicuro le mie preghiere in questi tempi difficili». Ma ricorda anche gli abusi sui fedeli in Irak e nelle altre parti del mondo da Roma Benedetto XVI ha proclamato ieri quattro nuovi santi, tra i quali la prima santa indiana, suor Alfonsa dell’Immacolata Concezione, e davanti a una folla di migliaia di fedeli che sventolavano le bandiere dell’India ha lanciato un nuovo appello perché cessino le persecuzioni dei cristiani in Orissa e in Irak, e l’ondata di violenza che travolge il Congo.
Il Papa, al termine della lunga e suggestiva cerimonia, durante la quale ha canonizzato anche la religiosa svizzera Maria Bernarda Buetler, la laica ecuadoriana Narcisa Di Gesù Martillo Moran, e il sacerdote napoletano Gaetano Errico, ha detto che «le eroiche virtù di pazienza, fortezza e perseveranza nelle profonde sofferenze» della nuova santa indiana «ci ricordano che Dio dona sempre la forza necessaria per superare ogni prova». E ha aggiunto: «Come i cristiani dell’India devono ringraziare Dio per la loro prima figlia indiana a essere presentata alla pubblica venerazione, io assicuro le mie preghiere in questi tempi difficili. Raccomandando alle cure provvidenziali di Dio onnipotente coloro che si sono impegnati nella pace e nella riconciliazione. Io esorto – ha concluso Ratzinger – gli autori delle violenze a rinunciare a queste azioni e a unirsi con i loro fratelli e sorelle a lavorare insieme nella costruzione della civiltà dell’amore. Dio vi benedica tutti!».
Ad ascoltare il pontefice, oltre a 700 sacerdoti, duemila suore e quattromila fedeli indiani c’era anche una delegazione ufficiale inviata dal governo di New Delhi, guidata dal ministro del Lavoro, Oscar Fernandes, accompagnato dalla moglie e dal ministro dei Lavori pubblici del Kerala. Da mesi, com’è noto, la minoranza cristiana, specie nello Stato dell’Orissa, è vittima di violenze e persecuzioni da parte di fondamentalisti indù che vorrebbero eliminare la presenza di altri gruppi religiosi dal territorio. Fino a oggi sono state uccise circa sessanta persone, sono state distrutte oltre 180 chiese e 4.500 case di fedeli cristiani. Di suor Alfonsa, un esempio di santità particolarmente attuale per la situazione dell’India, il Papa ha ricordato che «visse una vita di sofferenze fisiche e spirituali» e che scrisse: «Considero un giorno senza sofferenza come l’ultimo giorno».
Il Papa all’Angelus ha poi salutato i gruppi di pellegrini legati agli altri santi canonizzati, quindi ha ricordato che ottobre è il mese del Rosario. E ha aggiunto: «A questo proposito, vi invito a pregare per la riconciliazione e la pace in alcune situazioni che provocano allarme e grande sofferenza: penso alle popolazioni del Nord Kivu, nella Repubblica democratica del Congo, e penso alle violenze contro i cristiani in Irak e in India, che ricordo quotidianamente al Signore». In Irak si è infatti registrata in questi giorni una recrudescenza della persecuzione fondamentalista contro i cristiani: è di sabato la notizia di migliaia di famiglie cristiane fuggite da Mosul, dopo che le loro case erano state date alle fiamme.
Il 26 dicembre scorso, festa di santo Stefano, il primo martire, Benedetto XVI aveva ricordato il martirio dei cristiani in molte zone del mondo. Non aveva citato esplicitamente luoghi o situazioni, si poteva intuire l’accenno alla «mappa del martirio» in Paesi dell’America latina, dell’Africa e dell’Asia, in particolare i Paesi islamici (dove ci sono cristiani «perseguitati, imprigionati, torturati… ») e la Cina (dove «si muore anche per la comunione con la Chiesa universale e la fedeltà al Papa»).