Benedetto XVI: Una cultura che fa del relativismo il proprio credo

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UDIENZA DI S. S. BENEDETTO XVI
AI PARTECIPANTI ALLA PLENARIA DELLA
CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA (DEI SEMINARI E DEGLI ISTITUTI DI STUDI)
07.02.2011

L\’opera educativa sembra diventata sempre più ardua perché, in una cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, instillando così il dubbio sui valori di base dell\’esistenza personale e comunitaria …  esiste un’interdipendenza tra le varie branche del sapere; ma Dio e Lui solo ha rapporto con la totalità del reale; di conseguenza eliminare Dio significa spezzare il circolo del sapere.

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Benedetto XVI: Si vuole impedire che la cultura sia plasmata dalla fede

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DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
A S.E. IL SIGNOR ALFONS M. KLOSS, 
NUOVO AMBASCIATORE DI AUSTRIA PRESSO LA SANTA SEDE

Giovedì, 3 febbraio 2011

Si cercan di applicare i criteri di una opinione pubblica secolare alle comunità religiose.
Sembra che si voglia adattare il Vangelo alla cultura e, tuttavia, si cerca di impedire, in modo quasi imbarazzante, che la cultura venga plasmata dalla dimensione religiosa.

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Benedetto XVI: progressiva emarginazione della religione dalla sfera pubblica

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S.S. Benedetto XVI
CELEBRAZIONE DEI VESPRI NELLA FESTA DELLA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE
XV GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA
02.02.2011

Viviamo oggi, soprattutto nelle società più sviluppate, una condizione segnata spesso da una radicale pluralità, da una progressiva emarginazione della religione dalla sfera pubblica, da un relativismo che tocca i valori fondamentali. Ciò esige che la nostra testimonianza cristiana sia luminosa e coerente e che il nostro sforzo educativo sia sempre più attento e generoso.

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Benedetto XVI: un cambiamento culturale alimentato dal relativismo

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
PER LA GIORNATA MONDIALE MISSIONARIA 2011
25.01.2011

 

Si allarga la schiera di coloro che, pur avendo ricevuto l’annuncio del Vangelo, lo hanno dimenticato e abbandonato, non si riconoscono più nella Chiesa; e molti ambienti, anche in società tradizionalmente cristiane, sono oggi refrattari ad aprirsi alla parola della fede. È in atto un cambiamento culturale, alimentato anche dalla globalizzazione, da movimenti di pensiero e dall’imperante relativismo, un cambiamento che porta ad una mentalità e ad uno stile di vita che prescindono dal Messaggio evangelico, come se Dio non esistesse.

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Benedetto XVI: Santa Giovanna d’Arco

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\"\"BENEDETTO XVI

UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI
Mercoledì, 26 gennaio 2011

Santa Giovanna d\’Arco

Gesù è contemplato da Giovanna come il "Re del Cielo e della Terra". Così, sul suo stendardo, Giovanna fece dipingere l\’immagine di "Nostro Signore che tiene il mondo": icona della sua missione politica. La liberazione del suo popolo è un’opera di giustizia umana, che Giovanna compie nella carità, per amore di Gesù. Il suo è un bell’esempio di santità per i laici (…), soprattutto nelle situazioni più difficili. La fede è la luce che guida ogni scelta, come testimonierà, un secolo più tardi, un altro grande santo, l’inglese Thomas More.

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Benedetto XVI: nel pensiero moderno mancano riferimenti oggettivi al vero

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UDIENZA ALLA QUESTURA DI ROMA
21.01.2011

… nel pensiero moderno si è sviluppata una visione riduttiva della coscienza, secondo la quale non vi sono riferimenti oggettivi nel determinare ciò che vale e ciò che è vero, ma è il singolo individuo, con le sue intuizioni e le sue esperienze, ad essere il metro di misura; ognuno, quindi, possiede la propria verità, la propria morale. La conseguenza più evidente è che la religione e la morale tendono ad essere confinate nell’ambito del soggetto, del privato: la fede con i suoi valori e i suoi comportamenti, cioè, non avrebbe più diritto ad un posto nella vita pubblica e civile. Pertanto, se, da una parte, nella società si dà grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, dall’altra, la religione tende ad essere progressivamente emarginata e considerata senza rilevanza e, in un certo senso, estranea al mondo civile, quasi si dovesse limitare la sua influenza sulla vita dell’uomo.

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Benedetto XVI: l’amore non sia ridotto ad oggetto da consumare

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\"\"DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
AGLI AMMINISTRATORI DELLA REGIONE LAZIO, DEL COMUNE E DELLA PROVINCIA DI ROMA

Sala Clementina, Venerdì, 14 gennaio 2011

… l’approvare forme di unione che snaturano l’essenza e il fine della famiglia, finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti … l’amore umano non sia ridotto ad oggetto da consumare

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Benedetto XVI: pretendono che agiamo come se Dio non ci fosse!

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UDIENZA
AL CORPO DIPLOMATICO
ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE
PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO ANNO
10.01.2011

… ci troviamo di fronte ad altri tipi di minacce … Penso, in primo luogo, a Paesi nei quali si accorda una grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, ma dove la religione subisce una crescente emarginazione. Si tende a considerare la religione, ogni religione, come un fattore senza importanza, estraneo alla società moderna o addirittura destabilizzante, e si cerca con diversi mezzi di impedirne ogni influenza nella vita sociale. Si arriva così a pretendere che i cristiani agiscano nell’esercizio della loro professione senza riferimento alle loro convinzioni religiose e morali, e persino in contraddizione con esse, come, per esempio, là dove sono in vigore leggi che limitano il diritto all’obiezione di coscienza degli operatori sanitari o di certi operatori del diritto.

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Benedetto XVI: siamo al disfacimento degli ordinamenti giuridici

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UDIENZA DEL SANTO PADRE ALLA CURIA ROMANA
IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI NATALIZI
20.12.2010

… nel periodo del tramonto dell’Impero Romano Il disfacimento degli ordinamenti portanti del diritto e degli atteggiamenti morali di fondo, che ad essi davano forza, causavano la rottura degli argini che fino a quel momento avevano protetto la convivenza pacifica tra gli uomini. Un mondo stava tramontando.
Anche oggi abbiamo motivi molteplici per associarci a questa preghiera di Avvento della Chiesa. Il mondo con tutte le sue nuove speranze e possibilità è, al tempo stesso, angustiato dall’impressione che il consenso morale si stia dissolvendo, un consenso senza il quale le strutture giuridiche e politiche non funzionano; di conseguenza, le forze mobilitate per la difesa di tali strutture sembrano essere destinate all’insuccesso.

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Benedetto XVI: La fratellanza è rimasta lettera morta

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DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
AI NUOVI AMBASCIATORI PRESSO LA SANTA SEDE
IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE COLLETTIVA
DELLE LETTERE CREDENZIALI

Sala Clementina
Giovedì, 16 dicembre
 2010

Il bell’ideale della fratellanza, che si ritrova nel motto nazionale di molti Paesi, ha trovato una risonanza minore nello sviluppo del pensiero filosofico rispetto ad altri ideali quali la libertà, l’uguaglianza, il progresso o l’unità. Si tratta di un principio che in gran parte è rimasto lettera morta nelle società politiche moderne e contemporanee, soprattutto a causa dell’influenza esercitata dalle ideologie individualistiche e collettivistiche

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