Messaggio dei Vescovi maroniti di fronte alla tragedia che vive il Libano
BEIRUT, lunedì, 24 luglio 2006 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il testo integrale del messaggio emesso questo venerdì dall’assemblea speciale dei Vescovi maroniti, riunita sotto la presidenza del Cardinale Nasrallah Sfeir per analizzare la tragica situazione che sta vivendo il Libano.
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1. Sono del tutto ingiustificabili e illogici i dolorosi avvenimenti che viviamo in Libano da alcuni giorni, avvenimenti che lo hanno paralizzato, dopo il bombardamento delle sue piste di atterraggio, della maggior parte dei ponti, di alcune centrali elettriche e dei suoi servizi e centri di comunicazione.Il sequestro di due soldati non giustifica lo smembramento di un intero Paese, la morte di centinaia di persone e che si faccia soffrire la fame a gran parte di una popolazione.
2 – La drammatica situazione vissuta dai Libanesi, in particolare da quanti sono stati costretti ad abbandonare la propria casa e il proprio villaggio, richiede che tutti dimentichino le loro divergenze politiche e formino un fronte comune. Non è il momento dell’aggiustamento di conti politici, ma della solidarietà, dell’intesa e del coraggio per affrontare la situazione.
3 – Il bombardamento deliberato e intensivo delle strade ha provocato l’isolamento della maggior parte delle città e dei villaggi, in particolare nel sud e a Bekaa. Ha impedito l’invio verso quelle regioni di aiuti alimentari e farmaceutici. Per questo motivo, i sacerdoti [che partecipano all’assemblea episcopale, ndt.] esortano le organizzazioni umanitarie, in particolare il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) e la Croce Rossa libanese, a lavorare affinché si possano inviare alla popolazione cibo, medicinali e altri beni di prima necessità.
4 – L’assemblea esorta tutti i Libanesi ad accogliere, con amore e solidarietà, i loro fratelli costretti dalla guerra ad abbandonare le proprie case e i loro villaggi, senza tener conto della comunità alla quale appartengono. La tragedia deve unirci, non separarci. Deve metterci davanti alle nostre responsabilità e alle conseguenze dei nostri atti, senza portarci a scambiarci accuse.
Rompere il ciclo della violenza
5 – L’assemblea esorta i membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a porre fine una volta per tutte al ciclo di violenza in Libano adottando senza dilazione una risoluzione che esiga un immediato ‘cessate il fuoco’, in considerazione dei civili innocenti, e risolvendo la crisi in modo radicale perché si faccia pienamente giustizia per tutte le parti coinvolte.
6 – L’assemblea sostiene gli sforzi del Governo e del Primo Ministro per porre fine alla tragedia libanese e per gettare le basi di uno Stato giusto e forte, che estenda la sua autorità a tutto il territorio, che raccolga tutti i figli e preservi le componenti della società libanese.
7 – I sacerdoti esortano i fedeli a rispondere all’appello lanciato dal Santo Padre, Papa Benedetto XVI, ad una giornata di preghiera e penitenza, domenica, per implorare la pace. Invitano anche tutti i credenti, senza distinzione di religione, ad elevare il proprio cuore a Dio, unico Signore della Storia e Giudice degli atti umani, buoni e cattivi. A Lui chiediamo di abbreviare questi giorni di prova e di diffondere la pace nei cuori e nei popoli.
8 – I sacerdoti ringraziano i leader delle Chiese sorelle, i Consigli episcopali, i Vescovi del mondo, che hanno solidarizzato con il Libano in questa prova. Esprimono le loro sincere condoglianze alle famiglie delle vittime, auspicano la pronta guarigione dei feriti e chiedono a Dio che ponga fina a questo terribile dolore.
[Traduzione dal francese realizzata da ZENIT]