Vescovo: sì impronte ai Rom

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Monsignor Graziani, di Crotone, critica Famiglia Cristiana: buonismo cattolico autolesionista

 

Una voce dissonante, nel coro di critiche all’ipotesi del ministro Maroni di identificare con impronte digitali i minori residenti nei campi Rom, che attualmente sfuggono a ogni possibilità di controllo. Le organizzazioni cattoliche, Sant’Egidio in testa hanno sparato a zero sulla proposta, e Famiglia Cristiana in un editoriale non è stata da meno. Ma l’ arcivescovo di Crotone monsignor Domenico Graziani, intervistato da un sito cattolico indipendente, “Milizia di San Michele Arcangelo”, nella rubrica “Vatispy” critica il settimanale dei Paolini. “ In linea teorica, ma solo teorica, Famiglia Cristiana parla bene. Ma che ne sanno loro? Nel loro servizio partono dal classico buonismo cattolico autolesionista che alla fine premia giochi o interessi criminali molto più forti e presenti. Il parlare chiaro mi impone poi di dire che da tempo la sinistra cavalca la tigre dell’immigrazione clandestina come strumento di lotta politica e non è giusto speculare su drammi tanto forti e penosi”.

(dal blog di Marco Tosatti per La Stampa) L’arcivescovo dice di essere favorevole all’iniziativa del ministro: “ Nel concreto, si. Ho parlato a lungo con le forze di polizia, con il Prefetto e mi sono fatto un’idea chiara. Le impronte servono per dare un’identità a bimbi che spesso non la hanno. Non possedendo dati documentali si prestano al commercio degli organi, a delitti su commissione da parte di bande di adulti senza scrupoli. Insomma, tutti noi chiediamo collaborazione alla polizia e alle forze dell’ordine, quando qualcuno si muove come ha fatto il Governo, ecco le critiche. È necessario dare un’identità a questi bimbi proprio nel loro interesse e per stroncare traffici criminali”. Monsignor Graziani ha esperienza diretta di immigrazione clandestina. Qual è la sua posizione sull’ipotesi di un reato di immigrazione clandestina? “Intanto non mi sembra giusto definirli clandestini, ma irregolari. Ovvio che compito dei cattolici e della Chiesa è quello della solidarietà e dell’accoglienza. Quello dell’immigrazione è un fenomeno disumano, un vero business per pochi delinquenti. Credo che il problema vada risolto con la collaborazione dei Paesi rivieraschi, anche se esprimo la mia solidarietà alle forze di polizia. L’esodo ormai è una isteria di massa e produce guadagni spaventosi per pochissimi. Ne parlo con competenza di causa. Nella mia diocesi esiste un Centro di temporanea accoglienza ormai ingestibile e lancio l’allarme: è una vera bomba ad orologeria, ormai ingestibile”. 

Cambiamo argomento, per citare un’iniziativa che in tempi di vacanze ci sembra interessante. Trecento giovani della Comunità Missionaria di Villaregia – una realtà cattolica fondata 27 anni fa in provincia di Rovigo e che lavora nei paesi in via di sviluppo – percorreranno le spiagge e le vie del lungomare adriatico e tirrenico per invitare chi lo vorrà a recarsi presso i supermercati a realizzare una “spesa missionaria” in favore dei poveri della missione di Lima, in Perù. Inoltre, i giovani inviteranno altri giovani a partecipare alla veglia missionaria del sabato notte. La Chiesa Santissimo Salvatore di Terracina e la Chiesa di San Giacomo di Cesenatico rimarranno aperte fino alle 2 di notte per una adorazione notturna. La prima missione avrà luogo dal 1 al 3 agosto grazie all\’opera di 150 giovani dai 18 ai 30 anni della Comunità di Roma e di Nola (NA) sulle spiagge di Terracina. La seconda, a Cesenatico – si terrà l\’8, il 9 e il 10 agosto. I giovani inviteranno i bagnanti a una raccolta di alimentari e altri generi di prima necessità che saranno poi inviati per ai comedores populares di Lima, le mense popolari che sfamano migliaia di bambini e famiglie nella poverissima periferia della capitale peruviana.