Radio Vaticana 29/04/2009 15.40.22
I vescovi del Cile: il Paese non può rinunciare ai valori fondamentali A conclusione della loro 97.ma Assemblea plenaria, che si è svolta la settimana scorsa, i vescovi cileni hanno pubblicato il documento finale in cui rilevano che il Paese non può rinunciare a valori fondamentali come la centralità della famiglia fondata sul matrimonio, la dignità di ogni vita umana, la solidarietà con i più poveri, il diritto- dovere dei genitori a educare i propri figli e, infine, la libertà religiosa”. “Cristo è venuto al mondo come Signore della vita per annunciare e inaugurare il Regno della vita e dunque- si legge nel documento – i vescovi desiderano “accompagnare i figli e le figlie del Cile nelle loro speranza e gioie, ma anche nelle loro afflizioni e dolori”. Ribadendo il magistero della Chiesa sulla sacralità ed intangibilità della vita, i presuli lamentano che nella campagna elettorale sia stato introdotto quello che è stato “falsamente chiamato aborto terapeutico” e dunque invitano i cristiani a sapere discernere e a non dimenticare il loro dovere di difendere la vita in quanto dono inestimabile di Dio. Per quanto riguarda la crisi sociale, economica e finanziaria, si ricorda la necessità di affrontarla con “una visione cristiana” e perciò tenendo presente l’importanza della “solidarietà non solo con i poveri, ma anche con i ceti medi” ugualmente colpiti della situazione. D’altra parte, lanciano un appello allo Stato la cui “responsabilità sociale” può fare molto, così come “gli imprenditori e i lavoratori”: tutti possono impegnarsi per evitare “la perdita dei posti di lavoro”. Con riferimento alle elezioni presidenziali e politiche in programma per i prossimi mesi, l’Episcopato sottolinea l’importanza di un incontro nuovo con l’anima del Cile, cioè con i suoi valori più profondi. Perciò i vescovi invitano i cristiani impegnati in politica ad essere capaci di coltivare il dialogo e nello stesso tempo di offrire una testimonianza di fede. I vescovi ricordano inoltre che durante i lavori della loro Plenaria hanno riflettuto a lungo sulla questione ambientale e “sul contributo che possono dare i cristiani” e annunciano un prossimo documento specifico e più elaborato sulla materia che si ritiene dovrebbe essere una fondamentale priorità della nazione. Infine, i vescovi cileni fanno sapere di aver scambiato idee e proposte sulla situazione delle popolazioni indigene soffermandosi soprattutto sul problema “dell’identità e cultura” di questi popoli e sulle difficoltà che trovano “nell’ambito di problemi come la terra e i loro diritti”. Per i presuli occorre proteggere questi popoli “nella cornice di un dialogo sincero e rifiutando la violenza”. (A cura di Luis Badilla)