L’estremo saluto a suor Lucia, il messaggio del Papa

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16 Febbraio 2005


L’estremo saluto a suor Lucia, l’ultima veggente di Fatima



Giovanni Paolo II: Sostenuto da lei nella prova e nella sofferenza”. Forse abbreviati i tempi per la beatificazione. Per il popolo suor Lucia “è una santa”.

Coimbra (AsiaNews) – L’applauso più lungo e commosso davanti alla piccola bara ornata di pizzi bianchi di suor Lucia è risuonato nelle navate della cattedrale di Coimbra dopo la lettura del messaggio che Giovanni Paolo II per i funerali dell’ultima depositaria dei segreti di Fatima. “Ricordo con emozione gli incontri con lei, pieni di un vincolo di amicizia spirituale. Mi sono sempre sentito sostenuto da suor Lucia specialmente nei momenti duri della prova e della sofferenza – ha scritto il Papa – amo pensare che ad accoglierla nel pio transito dalla terra al cielo sia stata proprio Colei che ella vide a Fatima tanti anni or sono.”



Le centinaia di uomini, donne, bambini arrivati da tutto il Portogallo, qualcuno anche dall’estero, per salutare per l’ultima volta suor Lucia conoscono bene il legame misterioso – fatto di profezie, di affetto e di dolore – che ha unito in tutti questi anni la pastorella portoghese al papa polacco. In tanti sono sicuri che per questo Giovanni Paolo II potrà concedere una dispensa, come già fece per Madre Teresa di Calcutta, per abbreviare i tempi della beatificazione di una donna che il popolo ha canonizzato da tempo. “Suor Lucia e’ una santa” ripetono i fedeli che da domenica scorsa, sono stati ore in fila per poter vedere e pregare per l’ultima volta davanti a lei. Prima nel convento carmelitano, dove suor Lucia ha vissuto per 50 anni la consegna del silenzio e dell’obbedienza al mistero che aveva segnato la sua vita e dove, allo stesso tempo, ha vissuto la missione che la Madonna le aveva affidato 90 anni fa: la preghiera e la penitenza per la salvezza del mondo. Oggi nella cattedrale, quando il feretro e’ uscito per tornare verso il Carmelo, centinaia di persone hanno iniziato a sventolare dei fazzoletti bianchi, ripetendo il ritornello della canzone dedicata alla Madonna di Fatima. “Un dì, noi ti rivedrem lassù” Certi che, come ha detto Giovanni Paolo II – ad accoglierla sia stata la bella Signora che le apparve la prima volta nel 1917.


A presiedere i funerali, come rappresentante del Papa, a Coimbra e’ arrivato il cardinal Tarcisio Bertone. Anche lui ha incontrato più volte suor Lucia. L’ultima volta nel 2003, quando la veggente anziana – ma non per questo meno tenace – gli consegnò il suo bastone da regalare a Giovanni Paolo II: un sostegno anche “fisico” per un Papa sempre più malato e sofferente. “La vita di Lucia sarà esaminata – ha detto Bertone – Certo non sarà facile come è stato per Giacinta e Francesco, perchè suor Lucia ha scritto molto, alcuni testi non sono ancora conosciuti. Ma sono sicuro che presto, raggiungerà i suoi due cuginetti già saliti agli onoro degli altari.” Uno scritto, tra gli altri e’ già noto: è quello che suor Lucia ha lasciato in merito alla sua sepoltura. Per un anno il suo corpo rimarrà nel convento carmelitano di Coimbra, in una tomba senza lapide, né nome, come quelle di tutte le altre suore. Poi anche Lucia potrà raggiungere il posto preparato per lei da anni, a fianco di Giacinta e Francesco nel santuario di Nostra Signora di Fatima. (AB)



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ZENIT


Messaggio di Giovanni Paolo II per il funerale di suor Lucia, ultima veggente di Fatima


Presieduto dal suo inviato speciale, il cardinal Bertone, nella cattedrale di Coimbra


CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 16 febbraio 2005 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il testo del messaggio inviato da Giovanni Paolo II a monsignor Albino Mamede Cleto, Vescovo di Coimbra, e letto nella sera di martedì durante il funerale per suor Lucia, ultima testimone delle apparizioni della Vergine di Fatima nel 1917, morta all’età di 97 anni la scorsa domenica nel convento carmelitano di questa località portoghese.

Il cardinale Tarcisio Bertone, Arcivescovo di Genova, ha presieduto in qualità di inviato speciale di Giovanni Paolo II la messa solenne tenutasi nella cattedrale di Coimbra.


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Al Venerato Fratello
ALBINO MAMEDE CLETO
Vescovo di Coimbra

Con intima commozione ho appreso che Suor Maria Lucia de Gesù e del Cuore Immacolato, all’età di 97 anni, è stata chiamata dal Padre celeste all’eterna dimora del Cielo. Ella ha così raggiunto la meta alla quale sempre aspirava nella preghiera e nel silenzio del convento.

La liturgia ci ha ricordato in questi giorni che la morte è comune eredità dei figli di Adamo, ma ci ha al tempo stesso assicurato che Gesù, col sacrificio della croce, ci ha aperto le porte della vita immortale. Queste certezze della fede noi richiamiamo nel momento in cui diamo l’ultimo saluto a questa umile e devota carmelitana, che ha consacrato la sua vita a Cristo, Salvatore del mondo.

La visita della Vergine, che a Fatima la piccola Lucia ricevette insieme con i cugini Francesco e Giacinta nel 1917, fu per lei l’inizio di una singolare missione a cui si è mantenuta fedele sino al termine dei suoi giorni. Suor Lucia ci lascia un esempio di grande fedeltà al Signore e di gioiosa adesione alla sua divina volontà.

Ricordo con commozione i vari incontri che ho avuto con lei e i vincoli di spirituale amicizia che con il trascorrere del tempo si sono intensificati. Mi sono sentito sempre sostenuto dal quotidiano dono della sua preghiera, specialmente nei momenti duri della prova e della sofferenza. Che il Signore la ricompensi ampiamente per il grande e nascosto servizio che ha reso alla Chiesa. Amo pensare che ad accogliere Suor Lucia nel pio transito dalla terra al Cielo sia stata proprio Colei che ella vide a Fatima tanti anni or sono.

Voglia ora la Vergine Santa accompagnare l’anima di questa devota sua figlia al beatificante incontro con lo Sposo divino. Affido a Lei, Venerato Fratello, il compito di recare alle monache del Carmelo di Coimbra l’assicurazione della mia spirituale vicinanza, mentre, a loro interiore conforto nel momento del distacco, imparto un’affettuosa Benedizione, che estendo ai familiari, a Lei, venerato Fratello, al Card. Tarcisio Bertone, mio Inviato Speciale, e a tutti i partecipanti al sacro rito di suffragio.

Vaticano, 14 febbraio 2005,
Giovanni Paolo II



Il Papa riconosce di essere sempre stato sostenuto dalla preghiera di suor Lucia


Ricorda la loro amicizia spirituale in occasione del funerale dell’ultima veggente di Fatima


CITTA’ DEL VATICANO/COIMBRA, mercoledì, 16 febbraio 2005 (ZENIT.org).- Nell’ultimo addio di Giovanni Paolo II a suor Lucia – tesitmone delle apparizioni mariane di Fatima del 1917 –, alla quale era unito da una profonda amicizia spirituale, il Santo Padre ha epresso la sua gratitudine per il sostegno da lui sempre sentito, specialmente nei momenti di prova e sofferenza, nella preghiera della carmelitana.

Questi i sentimenti espressi dal Papa nel messaggio indirizzato al suo inviato speciale, il cardinale Tarcisio Bertone, letto dal porporato al termine del funerale per la religiosa, e accolti dai fedeli accalcati nella cattedrale di Coimbra con un prolongato applauso.

Decine di migliaia di persone sono giunte da tutto il Portogallo – che questo martedì ha vissuto una giornata di lutto nazionale –, e da altri paesi, specialmente Spagna e America Latina, per prendere commiato da suor Lucia e partecipare ai solenni funerali celebrati intorno alla salma della carmelitana portoghese.

La maggior parte della folla ha dovuto seguire la celebrazione dalla piazza e dalle vie laterali, secondo quanto raccontato da “Avvenire”, ed ha salutato con uno sventolio di fazzoletti bianchi il passaggio del feretro diretto alla sua sepoltura nel Carmelo, dove la suora ha vissuto per 57 anni ed infine è morta. La sua salma rimarrà lì per un anno prima di essere traslata al santuario di Fatima.

A presiedere il funerale è stato il cardinale Bertone – Arcivescovo di Genova –, il quale si era incontrato diverse volte con suor Lucia, l’ultima delle quali nel 2003, quando la carmelitana gli aveva consegnato un bastone da portare in dono a Giovanni Paolo II.

Al cardinale Bertone il Pontefice ha affidato un messaggio – diretto al Vescovo di Coimbra, monsignor Albino Cleto – nel quale ha svelato la sua “intima commozione” per la scomparsa di suor Lucia ed ha dato “l’ultimo saluto a questa umile e devota carmelitana”.

“La visita della Vergine, che a Fatima la piccola Lucia ricevette insieme con i cugini Francesco e Giacinta nel 1917, fu per lei l’inizio di una singolare missione a cui si è mantenuta fedele sino al termine dei suoi giorni. Suor Lucia ci lascia un esempio di grande fedeltà al Signore e di gioiosa adesione alla sua divina volontà”, ha scritto il Papa.

“Ricordo con commozione i vari incontri che ho avuto con lei e i vincoli di spirituale amicizia che con il trascorrere del tempo si sono intensificati”, ha aggiunto.

“Mi sono sentito sempre sostenuto dal quotidiano dono della sua preghiera, specialmente nei momenti duri della prova e della sofferenza. Che il Signore la ricompensi ampiamente per il grande e nascosto servizio che ha reso alla Chiesa”.

Giovanni Paolo II si era incontrato con la suora carmelitana in tre occasioni: il 13 maggio del 1982, nel 1991 e nel 2000. Il primo incontro aveva avuto luogo esattamente ad un anno dall’attentato avvenuto in Piazza San Pietro, che era quasi costato la vita al Papa. In quella occasione il Santo Padre si recò a Fatima per rendere grazie alla Vergine di averlo salvato e volle che il proiettile fosse incastonato nella corona della statua della Vergine di Fatima.

Il secondo incontro, nel 1991, ebbe luogo in occasione del decimo anniversario dell’attentato. Mentre l’ultimo incontro fra il Papa e suor Lucia risale al 13 maggio 2000. Quel giorno il Santo Padre proclamò beati i pastorelli Jacinta e Francisco Marto e il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato vaticano, diede lettura di un testo relativo al terzo segreto di Fatima.

Poco tempo prima che morisse, il Papa aveva inviato un fax a suor Lucia nel quale esprimeva la sua vicinanza e assicurava la sua preghiera affinché potesse ”vivere questo momento di dolore, sofferenza ed offerta con lo spirito della Pasqua, del passaggio”.

Stretti intorno al feretro stavano il picchetto delle guardie d’onore, trentacinque Vescovi del Portogallo, le diciassette sorelle della comunità di suor Lucia, i suoi familiari e il popolo portoghese. Alcuni rappresentanti politici in segno di cordoglio hanno sospeso la loro campagna elettorale.

Molti fedeli si sono messi in coda sin dalle prime luci del mattino del martedì per dare l’estremo saluto a suor Lucia. Per loro era “la persona che venne toccata da una esperienza straordinaria, ma che seppe incarnarla nella vita ordinaria”, come ha detto nella sua breve omelia il cardinale José Policarpo, Patriarca di Lisbona e Primate della Chiesa in Portogallo.

“La vita di Lucia sarà esaminata – ha detto il cardinale Bertone, secondo quanto riferito da “AsiaNews” –. Certo non sarà facile come è stato per Giacinta e Francesco, perché suor Lucia ha scritto molto, alcuni testi non sono ancora conosciuti. Ma sono sicuro che presto, raggiungerà i suoi due cuginetti già saliti agli onori degli altari”.

Suor Lucia “ha pregato fino all’ultimo momento per il Papa e la sua salute” e “quando Giovanni Paolo II le ha inviato via fax un messaggio di ringraziamento destinato a lei, suor Lucia per le sue preghiere, durante la degenza al Gemelli ha voluto stringere quei fogli e pur essendo ormai cieca ha detto alle consorelle: ‘lasciatemi leggere, è il Papa che mi scrive’”, ricorda il nipote della carmelitana, il sacerdote salesiano José dos Santos Valinho.

Il salesiano è stato invitato dalle carmelitane di Coimbra a presiedere nel convento la prima Messa di suffragio per la zia, di cui ricorda la grande amicizia che la legava all’attuale Pontefice.

“Quando la priora del convento – racconta padre José ad “Avvenire” – le consegnava un messaggio, una comunicazione del Papa per lei era sempre una grande emozione. La cosa che più ha impressionato è stato l’arrivo dell’ultimo messaggio: in quel frangente è come se improvvisamente avesse recuperato le forze perdute e i suoi piccoli occhi si sono illuminati”.