Radici cristiane e persone per bene
L’Occidentale 25 Luglio 2007
Ieri nell’aula del Senato è
accaduto un fatto poco o nulla notato dalle cronache ma molto
significativo. Si era appena conclusa la bagarre sulla politica estera
del governo e si era passati a discutere una mozione presentata dal
senatore Calderoli con cui si chiedeva di introdurre il richiamo alle
radici cristiane dell’Europa nella stesura del nuovo "mini trattato".
Una battaglia che fu persa in
occasione del primo Trattato, nonostante le richieste pressanti di Papa
Giovanni Paolo II, e che in parte condusse alla sconfitta di quel
documento nei referendum confermativi che seguirono.
Il centro-destra, che già
allora ne aveva fatto motivo di forte impegno politico e culturale
(basta ricordare le posizioni di Marcello Pera, poi sfociate nel libro
scritto con il Cardinale Ratzinger, "Senza Radici"), si è presentato
compatto al voto. Solo il senatore Del Pennino, eletto come esponente
repubblicano in Forza Italia, aveva deciso, per sue personali
convinzioni, di non partecipare al voto. Il suo collega di gruppo,
Mauro Cutrufo aveva fatto del suo meglio per fargli cambiare idea ma
Del Pennino non si è lasciato convincere.
Tutt’altra vicenda quella del
senatore a vita, Emilio Colombo che, in dissenso dalla maggioranza,
aveva annunciato il suo voto favorevole. Su di lui è intervenuto niente
meno che Marco Follini, che con l’ardore del neofita e la sollecitudine
di una badante, ha cambiato bruscamente il voto dell’anziano senatore a
vita da favorevole a contrario. Sembra che Colombo abbia poi
commentato: "in questo Senato non è più possibile essere una persona
per bene".
Colombo dovrebbe però essere
più preciso: Del Pennino, che secondo noi nel merito si sbaglia, ha
potuto liberamente conservare la sua posizione ed è rimasto quella
persona per bene che è. Le difficoltà non sono dunque nel Senato ma
nella parte politica in cui Colombo ha scelto di militare.
Resta da notare, en passant,
che la folta schiera de cosiddetti "teodem", che ogni giorno danno
lezioni di vera e santa laicità e di laica e vera santità a chiunque li
stia a sentire, hanno votato in blocco e senza arrossire contro il
richiamo alle radici cristiane dell’Europa.
Il loro credo è piuttosto un altro: le radici governative di Romano Prodi.