Imperi del mare

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\"\"Roger Crowley, Imperi del mare. Dall\’assedio di Malta alla battaglia di Lepanto, Bruno Mondadori, pp. 338, EAN 9788861593183, €. 28,00


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Roger Crowley, storico inglese, autore di "1453. La caduta di Costantinopoli", tradotto nel 2008 dalla Bruno Mondatori, pubblica ora "Imperi del mare. Dall\’assedio di Malta alla battaglia di Lepanto". Oggetto della ricostruzione è il Mediterraneo, divenuto dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei turchi ottomani, nel 1453, «l\’epicentro di una guerra mondiale» (p. 4) fra l\’islam e la Cristianità.
Un conflitto che durerà circa un secolo, assumendo varie forme: attriti di natura economica, incursioni di pirati, attacchi a porti e fortificazioni costiere, grandi assedi e alcune epiche battaglie navali. Il sultano Solimano I il Magnifico dà inizio alle ostilità con la presa di Belgrado nel 1521, quindi l\’anno successivo assedia e conquista l\’isola greca di Rodi — tenuta dagli ultimi superstiti dei grandi ordini militari crociati, i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, poi di Malta —, infine minaccia Vienna nel 1529.


L\’imperatore Carlo V d\’Asburgo va in soccorso del fratello Ferdinando, re di Boemia e di Ungheria, ed occupa nel 1536 La Goletta e Tunisi, basi africane dei pirati barbareschi dell\’ammiraglio turco Khayr al-Din «Barbarossa», che flagella da anni le coste italiane. Cinque anni dopo cerca invano di espugnare Algeri, ma il risultato è catastrofico: «Ad Algeri si ebbe una sovrabbondanza di schiavi, tanto che il 1541 passò alla storia come l\’anno in cui i cristiani venivano venduti per una cipolla a testa» (p. 69). Le coste della penisola continueranno a essere oggetto delle scorrerie compiute dagli islamici, che saccheggiano città e villaggi, distruggono chiese e conventi, massacrano e riducono in schiavitù le popolazioni cristiane.

Nel luglio del 1570, il nuovo sultano Selim II invade l\’isola veneziana di Cipro. Il libro ricostruisce minuziosamente l\’epico assedio della città di Famagosta, durato un anno e conclusosi con la vittoria dei turchi, che però vi perdono ottantamila uomini, e il supplizio del comandante Marcantonio Bragadin, scuoiato vivo dopo essersi arreso.
La vicenda favorisce la formazione della Lega Santa, tenacemente voluta da Papa san Pio V: «Bragadin aveva dato ai veneziani un martire e una causa. Non era morto invano: il tempo perduto a Famagosta e le perdite inflitte avevano gravemente ostacolato la guerra ottomana con Venezia» (p. 243). Viene allestita una flotta, al comando di don Giovanni d\’Austria, fratellastro di Filippo II, che il 7 ottobre 1571, presso Lepanto, in Grecia, distrugge quella ottomana in una battaglia cui partecipano centocinquantamila uomini fra soldati, rematori e marinai, e quasi seicento navi, all\’incirca il 70 per cento di tutte le galee a remi del Mediterraneo. Innumerevoli gli episodi degni di essere raccontati: l\’ardore di don Giovanni d\’Austria, in piedi «davanti allo stendardo con il Cristo crocifisso, con la sua armatura rilucente e la spada in pugno, sordo alle preghiere di ritirarsi nella sua cabina, […] tremendamente visibile» (p. 273); il settantacinquenne ammiraglio veneziano Sebastiano Venier che lancia dardi con la sua balestra «con la stessa rapidità con cui il suo aiutante ricaricava» (p. 276); il giovane principe di Palma, che abborda da solo una galea «e sopravvisse per dirlo» (p. 279); la galea dell\’Ordine di Malta nella quale solo il comandante viene ritrovato in vita.


Nel 1560 fallisce disastrosamente la spedizione organizzata da Filippo II — figlio di Carlo V ed erede dei domìni spagnoli e italiani — per riconquistare la città di Tripoli, nell\’Africa Settentrionale: «[…] i musulmani eressero una piramide con le ossa dei morti; la “fortezza dei teschi” vi si levava ancora nel XIX secolo» (p. 85). Nel 1565 i turchi assediano Malta, che resisterà eroicamente, agli ordini di Jean Parisot de la Valette, gran maestro dell\’Ordine. Crowley descrive in modo avvincente tutte le fasi della battaglia e i numerosi episodi di valore e di violenza: «I preti strisciavano […] per impartire i sacramenti» (p. 139) sotto l\’incessante fuoco nemico; alla caduta del forte Sant\’Elmo «i Cavalieri, particolarmente odiati, furono impiccati ad anelli di ferro nelle arcate: vennero mozzate loro mani e teste, i loro petti squarciati, i loro cuori strappati» (p. 141); nei momenti peggiori vennero schierati sui bastioni «contadini con le loro mogli, e persino bambini in uniformi d\’accatto» (p. 171); alla fine Malta fu liberata «grazie a una combinazione di zelo religioso, incrollabile volontà e fortuna» (p. 186).


Dopo Lepanto la spinta turca perde vigore, senza che la minaccia scompaia: ancora per due secoli le coste italiane saranno esposte alle incursioni dei pirati, ma il Mediterraneo non sarà più un lago turco. «Ora che le intense emozioni scatenate da Lepanto in Europa sono state ampiamente dimenticate (nel 1965 il papa ha riconsegnato a Istanbul le bandiere ottomane)» (p. 288), è encomiabile che qualcuno ricordi a un continente immemore «l\’epoca di crudo terrore in cui sprofondò la cristianità a metà del XVI secolo» (ibidem).

Francesco Pappalardo


INDICE
Prologo. La mappa di Tolomeo

PARTE I. I cesari: la contesa per il mare (1521-1560)
La visita del sultano 1521-1523
Una supplica 1517-1530
«Il re del male» 1520-1530
Il viaggio verso Tunisi 1530-1535
Doria e Barbarossa 1536-1541
Il mare turco 1543-1560

PARTE II. Epicentro: la battaglia per Malta (1560-1565)
Nido di vipere 1560-1565
La flotta di invasione 29 marzo-18 maggio 1565
L’avamposto della morte 18 maggio-2 giugno 1565
Il rivellino d’Europa 3-16 giugno 1565
Gli ultimi nuotatori 17-23 giugno 1565
Rivincita 24 giugno-15 luglio 1565
Guerre di trincea 16 luglio-25 agosto 1565
Malta yok 25 agosto-11 settembre 1565

PARTE III. La partita finale: in corsa verso Lepanto (1566-1580)
Il sogno del papa 1566-1569
Una testa su un piatto 1570
Famagosta Gennaio-luglio 1571
Il generale di Cristo Maggio-agosto 1571
Serpenti in un incantesimo 22 agosto-7 ottobre 1571
«Combattiamo!» Dall’alba a mezzogiorno, 7 ottobre 1571
Mare di fuoco. Da mezzogiorno al calar della notte, 7 ottobre 1571
Altri oceani 1572-1580
Epilogo. Tracce