Libertà religiosa, Bondi: “Occorre più rigore nelle intese”
di Elisabetta Bottoni
(il Velino. Agenzia nazionale quotidiana di politica interna ed estera, cronaca, cultura, economia e finanza, anno VI, n. 44, 4 marzo 2003)
Malgrado il dissenso espresso dalla Lega Nord sulla linea generale del
disegno di legge riguardante la libertà di religione e di coscienza, in
discussione alla commissione Affari costituzionali della Camera, il deputato
di Forza Italia Sandro Bondi, relatore della proposta, è ottimista. “Sono
convinto che si troverà una posizione comune e che il percorso sarà
abbastanza rapido”, ha detto Bondi al Velino. Il voto degli emendamenti al
provvedimento è previsto per domani, anche se la discussione potrebbe
slittare di qualche giorno (il relatore ha annunciato che non parteciperà
perché ha l’influenza). “Lo scopo della legge è garantire a tutte le
confessioni la possibilità di esprimersi e disciplinare con maggiore
chiarezza la stipulazione di un’intesa”. Le difficoltà che l’iter del
progetto di legge ha incontrato, dichiara Bondi, sono dovute a un equivoco:
“Sono in molti a pensare che questa legge consenta di agevolare un rapporto
di intesa tra lo Stato e i musulmani, invece è vero proprio il contrario. La
normativa andrebbe a fissare i criteri con cui è possibile stringere
intese”. Nel merito, lo stesso Bondi ha richiesto una modifica al testo, che
andrebbe ad attenuare le preoccupazioni di chi immagina un’agevolazione per
le comunità islamiche. “Vorrei che si ponessero dei paletti che rendano
ancora più rigoroso, e quindi più difficile, stipulare un’intesa per alcune
confessioni religiose, specie per quelle che non rispettano la nostra
Costituzione. Queste proposte sono nate in seguito alle audizioni: la mia in
particolare deriva dalle considerazioni esposte sull’argomento dalla
Conferenza episcopale italiana in commissione”.
IL CESNUR FAVOREVOLE. Tra gli studiosi che sono andati a esporre un punto di
vista a Montecitorio c’è anche PierLuigi Zoccatelli, vicedirettore del
CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, che guarda con favore
all’iniziativa governativa. “Credo che questa legge sia una sorta di guida
per tutte le confessioni che vogliano godere di libertà religiosa”, dice
Zoccatelli al Velino. “Si tratta di uno strumento adatto per quanto
necessario, perché mette ordine tra le mille decisioni della Corte
costituzionale. È un progetto in cantiere già dalle passate legislature,
dall’anno scorso a oggi qualche passo avanti questo governo ha finalmente
fatto. Il problema è che, soprattutto in seguito all’11 settembre,
l’attenzione si è focalizzata sulle presenza islamiche e il timore di alcuni
esponenti politici è che dietro la legge ci siano facilità di concessioni
alle comunità musulmane. Credo sia improprio che il dibattito si concentri
solo su questo e ho fatto notare, durante la mia audizione, che si tratta
solo di un aspetto secondario rispetto all’importanza della legge che
concede libertà di religione”.