“Green Watch News” n.20 GWN – A margine della conferenza stampa di presentazione del messaggio per
la Pace del Pontefice Giovanni Paolo II, mons. Renato Martino ha detto che
gli ogm potrebbero essere utilizzati per vincere la fame.
Mons. Martino che dopo aver essere stato Osservatore Permanente della Santa
Sede alle Nazioni Unite è stato nominato presidente del Pontificio Consiglio
Justitia e Pax ha detto che: «Sono vissuto per 16 anni in America ed ho
mangiato quello che il mercato mi offriva, inclusi i prodotti geneticamente
modificati. Come è evidente non ho avuto nessun effetto sulla salute ».
Martino ha precisato che: «la controversia è più politica che scientifica».
In poche parole mons. Martino ha sintetizzato una vicenda che, almeno per
quanto riguarda il dibattito in Italia, è caratterizzata da poca conoscenza
e tanta isteria.
Le sementi ogm infatti, utilizzate per la prima volta nel 1992, sono ormai
utilizzate da milioni di agricoltori nel mondo.
Secondo la statistica compilata dall¹International Service for Acquisition
of AgriBiotech Applications (ISAAA), i terreni coltivati con ogm nel 1996
ammontavano a 6 milioni di acri, mentre nel 2002 sono 130 milioni di acri.
E si prevede che saliranno in breve tempo fino a 500 milioni di acri a
livello planetario.
dal 1996 ad oggi centinaia di milioni di persone hanno mangiato prodotti
ogm, senza riscontrare il benché minimo problema né alla salute né tantomeno
all¹ambiente.
Il National Center for Food & Agricultural Policy (NCFAP, Washington, D.C.)
ha calcolato che l¹impatto economico delle coltivazioni ogm, ha generato
più di un miliardo di dollari in più ogni anno nei soli Stati Uniti.
Facendo risparmiare decine di milioni di dollari che venivano spesi per
pesticidi e antiparassitari.
Ciò che è buono per gli USA può essere meglio per l¹Africa.
Mentre il governo dello Zambia continua a rifiutare aiuti alimentari ogm, in
Sud Africa l¹introduzione di cotone ogm ha visto la produttività crescere
tra il 28 ed il 43%. I profitti sono cresciuti di 50 dollari per ettaro, e
l¹utilizzo degli antiparassitari è diminuito tra il 60 e l¹80%.